venerdì 8 marzo 2013

EPILOGO


Epilogo





Era passato appena un giorno e Qhuinn adesso era rimasto a casa di riposo. Era una cosa che odiava . Era rimasto da solo a casa con Thor. Gli altri per un motivo o per l'altro erano tutti fuori o a combattere o a distrarsi come Blay che era uscito nuovamente con Saxton.

Lui invece era costretto a rimanere a casa e non sapeva proprio come distrarsi. Aveva già corso fino allo sfinimento e picchiato fino a farsi sanguinare le nocche il grosso sacco appeso in palestra.

Ehi Qhuinn vieni a mangiare due pop-corn caldi. Fritz me li ha appena portati” la voce calda e profonda di Thor interruppe i suoi pensieri.

Certo sicuramente sarebbe finito a vedere qualche film idiota con il fratello ma forse era meglio stordirsi con Godzilla o King Kong che non con il fumo rosso come aveva fatto Phury o con il liquore che lo stava chiamando a gran voce dalla sua stanza.

Con un sospiro e un sorriso tirato raggiunse Thor e si sedette sul divano sperando di staccare la spina e smetterla di pensare a Blay.

Speranza vana.

Quando la classica donzella in pericolo, tutta boccoli biondi e tette rifatte urlò di terrore non poté fare a meno di pensare a Layla.

Thor lo sentì sospirare, prese una birra e gliela allungò con uno strano sorriso, mentre quel rompi*palle di un angelo entrava nella stanza tutto sorridente.

Oh chi abbiamo qua a farci compagnia? Il nuovo Sant'Astinenza da casa?” chiese lanciando a Qhuinn un occhiata divertita.

Fanculo Lassiter. Stai attento che se mi fai girare le palle, uno di questi giorni ti spengo come una lampadi...” lo minacciò in risposta Qhuinn lieto di potersela prendere con qualcuno per scaricarsi.

L'angelo scoppiò a ridere divertito e per nulla turbato di quella minaccia interrotta però dal suono di un cellulare.

Thor voltò la testa verso Qhuinn che infilando la mano in tasca estrasse il rumoroso apparecchietto guardandolo stupito.

Layla?” mormorò a se stesso schiacciando il pulsante verde.

La voce dolce ma decisamente agitata e spaventata dell'Eletta irruppe fuori come un grido disperato “Qhuinn devi aiutarci. Il Primale non risponde e ci sono dei lesser che si stanno avvicinando alla casa”

Le sue parole piene di terrore lo fecero sobbalzare e buttata la bottiglia di birra per terra si mise seduto attentissimo “Dove sei? In quanti sono?” le chiese guardando Thor che lo osservava attento e con le orecchie tese per capire ciò che stava succedendo.

Sono nella residenza del Primale con Selena e le altre. Non so quanti sono, ne abbiamo visti solo due, ma si sono appostati, forse aspettano rinforzi. Ho paura Qhuinn!”

Cazzo non c'era un attimo da perdere.

Il ragazzo guardò Thor con aria decisa “Io vado avvisa gli altri e raggiungetemi!” gli disse correndo fuori nella notte e smaterializzandosi all'istante.





Affacciata alla fontana la Vergine Scriba sorrise. Aveva già visto quella scena. Sapeva già come era finita. Il giovane guerriero catturato e privato di zanne.

Ma no, il tempo era stato riavvolto, stavolta le cose sarebbero andate diversamente.

I guerrieri sarebbero accorsi in suo aiuto, lo avrebbero trovato ferito ma che combatteva ancora come il leone che era, e lo avrebbero salvato dal suo destino.



La Madre della razza sospirò. Si tutto sarebbe tornato come prima, l'episodio cancellato, mai esistito nelle loro fragili menti.

Solo il cuore era stato modificato, solo la consapevolezza di essere amato e partecipe di una famiglia che gli voleva bene sarebbe rimasto nel cuore del giovane guerriero.

Tutto il resto avrebbe continuato a scorrere imperterrito. Anche se la consapevolezza dei loro sentimenti reciprochi sarebbe presto saltata fuori nuovamente, presto i due guerrieri Blaylock e Qhuinn avrebbero scoperto quanto si amavano e che non avrebbero più potuto fare a meno l'uno dell'altro.

Ma questa era un altra storia, una storia alla quale avrebbe assistito dall'altro della sua reggia incorporea sorridendo soddisfatta e aspettando che un altro piccolo pezzo d'amore sbocciasse nella grande magione.






FINE


CAPITOLO 20 Sorpresa !


Capitolo 20 Sorpresa!



Qhuinn entrò in camera sempre più confuso si era sognato tutto??

Possibile che tutto l'accaduto fosse solo frutto della sua mente??

Stentava a crederlo!

Era stato tutto così reale, così vero!

Ancora una volta si portò la mano ad accarezzare le zanne che gli adornavano la bocca.

Non riusciva a spiegarsi l'accaduto, a capire ,si sentiva così frastornato e così triste ed euforico nello stesso tempo.

Si euforico perché finalmente si risentiva nuovamente lui, integro, forte, maschio! E triste perché in quel suo bizzarro sogno aveva compreso quanto amasse Blay e aveva avuto la sensazione di essere ricambiato senza contare che aveva scoperto quanto i fratelli fossero disposti a sacrificare per lui.

Ancora una volta sbatté gli occhi mentre gli tornava in mente il suo giudizio.

I pugnali piantati nel pavimento e le parole d'orgoglio dei fratelli, il sangue gocciolante dai polsi delle loro shellan.

Bhe si forse era stato proprio un sogno! Immaginare che i maschi permettessero alle loro compagne di nutrirlo era proprio un qualcosa di decisamente impossibile. Ma era dolce averlo immaginato e il cuore di Qhuinn non riusciva a cancellare quello che la sua mente continuava a bollare come una fantasticheria impossibile.

Senza pensare a Blay! La dolcezza del suo sguardo, le sue parole non dette, erano molto diverse dal tono usato poco prima, senza pensare che in quel periodo Saxton era stato accantonato.

Si decisamente un qualcosa di assurdo pensò.

Con movimenti decisi si spogliò e si fece una bella e lunga doccia calda. Aveva bisogno di rilassarsi e soprattutto di dimenticare.

E mentre l'acqua scorreva sul suo corpo accarezzandolo dolcemente, bagnandogli i capelli, lavandogli il viso, la sua mente smise di vorticare e archiviò il tutto.



Si stava vestendo. Presto sarebbe uscito con John e Blay a combattere.

La maglietta nera aderente metteva in risalto i suoi muscoli, mentre i pugnali allacciati al petto lo rendevano la perfetta macchina di morte che era.

Qhuinn sorrise e si voltò verso lo specchio sopra il comò che era in perfetto ordine. Fritz doveva essere passato da poco meditò non ricordandosi la sua camera così in ordine da tanto tempo. Buffo che non lo avesse notato prima.

Dentro lo specchio la sua figura gli confermò quello di cui aveva timore. Le sue zanne lunghe e bianche apparvero dalle labbra mentre il sorriso si apriva sul volto.

Ma fu in quel momento che i suoi occhi caddero sugli oggetti posati in maniera ordinata sul comò.

Ripiegato perfettamente un cappuccio rosso svettava sul marrone del legno e posato sopra di esso due zanne di acciaio brillavano indifferenti al suo sguardo adesso allucinato.

Qhuinn aprì la bocca, si passò la mano sulle zanne e poi l'allungò verso quegli oggetti.

Come era possibile? Cosa ci facevano lì? Non era stato tutto un sogno??

Incredulo li afferrò guardandoli stranito. Non riusciva a capire a dare una spiegazione all'accaduto.

Fu in quel momento che dallo specchio vide partire uno strano riflesso, un lampo di luce.

Qhuinn si girò di scatto, la mano che stringeva l'elsa del pugnale nero sguainato e pronto a colpire.

Non vorrai colpirmi? Vero guerriero?” la voce della Vergine Scriba arrivò alla sua mente mentre gli occhi di Qhuinn si posavano sulla madre della razza che fluttuava a pochi metri da lui.

Il ragazzo si lasciò cadere su un ginocchio abbassando la testa in segno di rispetto e posando il coltello ai suoi piedi.

Madre perdonatemi” mormorò chiedendosi se e quale punizione gli avrebbe lanciato lei per aver osato minacciarla.

Ma la sua risata argentina riempì la stanza come il suono di mille campanelli “Non temere giovane guerriero. Non volevo spaventarti. Sei un maschio di valore e lo hai dimostrato in questo ultimo mese.” gli disse lei brillando dolcemente.

Qhuinn teneva la testa bassa. Voleva fargli tante domande o forse una sola ma non osava. Non poteva offenderla e così si morse la lingua per ricordarsi quale comportamento fosse giusto tenere al suo cospetto.
Leggo lo sconcerto nella tua anima, giovane guerriero. So cosa vorresti chiedermi e cosa il tuo cuore e la tua mentre bramano sapere” riprese lei per poi tacere.

Il silenzio carico di tensione cadde nella stanza. Qhuinn aspettava, non poteva fare altro mentre i pugni si stringevano sempre di più per scaricare la tensione del corpo.

Non è stato un sogno giovane guerriero. Quello che tu ricordi è successo sul serio. Non sei impazzito” riprese poi a parlare lei muovendosi avanti e indietro e pulsando leggermente mentre finalmente si accingeva a spiegare l'accaduto.

Tutto è avvenuto. La tua ignominia e la tua condanna. L'atto eroico dei miei guerrieri, dei tuoi futuri fratelli e delle loro shellan. La conquista dei tributi e la tua riabilitazione” continuò mentre Qhuinn alzava la testa esterrefatto

Ma...” iniziò a parlare.

Niente ma! Sei stato riabilitato. La tua condanna cancellata e con essa anche la memoria della tua infamia. Nessuno ricorderà nulla e neanche tu dovrai farlo” riprese a parlare fermandosi e fissandolo da sotto il cappuccio.

Ma io ricordo” mormorò Qhuinn sempre più confuso.

La vergine scriba sospirò “Si Qhuinn. Ho voluto che tu ricordassi per renderti conto di quanto tu sia amato in realtà da tutti. Ogni mio guerriero ti reputa degno di onore, ogni sua shellan vorrebbe averti per figlio, ogni amico sarebbe pronto a donare la sua vita per te. E questo purtroppo vale anche per il guerriero Blaylock”

Qhuinn scosse la testa incredulo delle sue parole

Non mi credi? Credi tu che io possa forse mentirti??” la voce della Vergine Scriba si alzò infastidita e Qhuinn si affrettò a rispondere “No mia Signora. Ma è così strano...”.

Una risatina argentina si alzò per la stanza. “Eppure è tutto vero giovane guerriero. Anche l'amore che ti lega a Blaylock, purtroppo. Entrambi avreste potuto generare una forte discendenza... ma non è detto che questo non avvenga ugualmente...” termino la frase come se fosse sovrappensiero.

Qhuinn la guardò interdetto.

E' ora che tu ti dimentichi dell'accaduto Qhuinn. Guarda il calendario sul tuo orologio. Il tempo si è fermato ed è tornato indietro. Quello che è successo è stao cancellato dalla mente dei tuoi amici e quando finiremo di parlare lo sarà dalla tua” sentenziò “ma il tuo cuore guerriero rimarrà forte e ancora più potente perché ciò che è successo svanirà dalla testa ma non dal cuore”

E con un plof e un lampo di luce accecante la madre della razza svanì dalla stanza lasciando il povero Qhuinn a fissare il vuoto chiedendosi se era in ritardo per andare a combattere con i suoi fratelli.

Sul comò di antico legno il cappuccio e le zanne fatte da Vishous erano sparite e il datario ritornato indietro di un mese come aveva spiegato lei.



Tutto era stato cancellato, tutto dimenticato nelle pieghe del tempo, ma quando Qhuinn uscì dalla stanza e vide i suoi fratelli scherzare e ridere pronti ad uscire a combattere un sorriso radioso si aprì sul suo viso. Non sapeva più il perché ma si sentiva sempre più legato a loro.

Adesso ci siamo tutti. John, Xhex, Blay, Qhuinn venite abbiamo dei lesser da andare ad uccidere e una banda di bastardi da rimettere al loro posto” e la voce decisa di Tohr risuonò nella stanza conosciuta e piena di normalità.

Qhuinn annui e alzò gli occhi su Blay che si stava allacciando i pugnali senza degnarlo di uno sguardo.

Qhuinn sospirò, forse le cose non erano semplici, forse il suo amico gli avrebbe fatto ancora i musi e lo avrebbe tenuto a distanza, ma in cuor suo Qhuinn adesso sapeva quanto egli tenesse a lui.

E con un flop tutti insieme si smaterializzarono andando incontro al loro destino.



Erano guerrieri e presto i ragazzi sarebbero stati ammessi nella confraternita. Wrath ne era sicuro mentre dall'alto delle scale aveva assistito alla loro scomparsa.

Così come era sicuro che la Vergine Scriba avrebbe sempre vegliato su di loro.



Così va la vita pensò il re con un sospiro mentre girandosi prendeva Beth sotto il braccio dirigendosi verso il suo studio.

C'era chi combatteva con i pugnali e chi con la penna.

Ma la cosa importante era che per combattere e per essere re, aveva bisogno di guerrieri, e lui era certo di avere i migliori sotto il suo tetto.




CAPITOLO 19 La Vergine Scriba


Capitolo 19 La Vergine Scriba



La Vergine Scriba non si fece attendere più di tanto. Con un flop si materializzò davanti a Wrath avvolta nel solito mantello ero.

Lui le sorrise e alzò la mano mostrando le collane dalle quali pendevano le lingue dei lessar massacrati.

Qui ci sono i tributi per voi, nostra Signora” le disse inclinando leggermente la testa in segno di rispetto.

Una risata allegra e argentina invase il bianco piazzale mentre gli uccellini si bloccarono un attimo per poi riprendere a cinguettare ancora più forte.

Ero sicura che non avresti tardato a presentarti al mio cospetto” rispose lei e dal mantello arrivò una dolce brezza calda e accogliente.

Wrath sorrise. Malgrado il suo volto fosse quello di un guerriero i lineamenti duri si ammorbidirono lasciando intravedere la leggerezza del suo animo.

Il silenzio scivolò tra di loro quasi palpabile. Wrath attendeva. Sapeva di non poter porgere domande alla sua Signora ma non sarebbe mai andato via senza avere la risposta che aspettava.

Lei d'altra parte sembrava persa nei suoi pensieri o così pensava lui vedendo solo una sfocata ombra luminosa immobile a pochi passi da lui.

Bhe che aspetti guerriero. Prendi i tributi e buttali nella fontana.” gli ordinò lei infine dandogli le spalle e avvicinandosi alla grande e bellissima fontana da cui l'acqua zampillava spargendo nell'aria una dolce melodia che unita a quella degli uccellini riecheggiava nel silenzio di quell'ambiente etereo.

Wrath si avvicinò ed ubbidì chiedendosi perché mai avesse dovuto buttare lì le lingue insozzando così quell'acqua così limpida e cristallina. Gli sembrava un atto sacrilego ma se lei lo voleva... lui non si sarebbe certamente opposto.

Non appena i tributi toccarono la superficie della fontana un denso fumo grigio iniziò ad alzarsi dalle sua acque. Una nebbia palpabile e spessa iniziò a vorticare furiosamente avvolgendo completamente il guerriero che cercava di guardarsi attorno stranito dalla scena e spaventato dall'essere nuovamente piombato nella cecità.

In pochi secondi il bianco candore della Vergine Scriba fu coperto dalla spessa nebbia e lei sparì nel nulla mentre Wrath si ritrovò avvolto nel suo limbo.

La sentiva aderire sulla pelle, la poteva percepire con l'olfatto mentre lo avvolgeva sinuosa come un serpente nelle sue spire. In silenzio attonito l'inspirò poiché non poteva fare altro e per un attimo i suoi occhi si aprirono alla vista.

Il suo studio era piccolo ma ben curato. Le pareti azzurrine vivaci mentre la grande scrivania sembrava troppo grossa per la stanza. Anche l'enorme trono sembrava sproporzionato alla piccola stanza che però sapeva di casa.

Ma subito tutto fu avvolto nuovamente dal solito velo nero.

Era ritornato cieco mentre si rendeva conto che la nebbia si era dissolta e lui era nuovamente nel suo studio.

George vicino a lui aveva iniziato a leccargli la mano per richiamare la sua attenzione e Wrath meccanicamente iniziò a fargli le carezze sulla grossa testa morbida e pelosa mentre si chiedeva che cosa fosse successo.

Ancora stordito si alzò in piedi e si guardò intorno anche se non poteva scorgere nulla. Tutto sembrava normale. L'odore delle carte sulla scrivania, dell'inchiostro ancora fresco, del legno dei mobili, persino quello del fumo delle sigarette di V che aveva impestato le tende e le sedie.

Tutto non era cambiato, era il suo solito studio. Ma allora la Vergine Scriba aveva mantenuto la sua parola? Qhuinn avrebbe potuto girare senza cappuccio? Era stato riabilitato il suo onore?

Non lo sapeva ed emettendo un verso di disappunto afferrò la maniglia che lo legava a George e gli diede l'ordine di uscire.

L'unica era andare a controllare, a parlare con Qhuinn.

Forse lui sapeva, forse la Vergine Scriba gli aveva parlato o aveva lasciato un segno.

Wrath non sapeva cosa aspettarsi ma in fondo non c'era nulla di strano, con la Signora delle razza, nulla era mai scontato nel bene e nel male.

I passi di Wrath si fecero sempre più lenti e pesanti mentre una stanchezza improvvisa lo avvolgeva lentamente.

La testa iniziò a girargli mentre gli occhi si chiudevano da soli.

Era stanco pensò. La tensione lo aveva abbandonato e adesso aveva voglia di riposare. In fondo non ci sarebbe stato nulla di male a rilassarsi un po'. Sarebbe andato dopo da Qhuinn.

Con fatica si trascinò fino alla sua stanza e quando l'aprì sentì l'odore della preoccupazione di Beth invadergli le narici.

Wrath che succede? Hai l'aria distrutta” gli disse andandogli vicino e prendendolo per mano.

Sono solo stanchissimo.” rispose lui cercando di sorridere mentre la stringeva a se.

Vieni Wrath. Vieni a letto con me” mormorò lei sensuale pregustandosi le sue coccole.

Ma stavolta rimase delusa, come il re toccò il grande e morbido letto sprofondò in un sonno pesantissimo ed anche lei improvvisamente esausta, non rimase altro che seguirlo appoggiata al suo corpo caldo che sapeva di maschio... del suo maschio.



In tutta la casa i pochi guerrieri che ancora non lo stavano già facendo sentirono il bisogno di andare a sdraiarsi nel letto e uno dopo l'altro caddero in un sonno profondissimo abbracciati alle loro shellan o sognando come Tohr e Blay di tenere il loro amore fra le braccia mentre la nebbia grigia si espandeva come un fantasma silenzioso e invisibile ai loro occhi avvolgendoli nel sonno.



L'unico a non dormire era Qhuinn che era sdraiato a letto. Teneva gli occhi chiusi, cercando di rilassarsi di non pensare a quello che poteva succedere, di non agitarsi, mentre controllava in continuazione l'orologio aspettando che Wrath lo convocasse da un minuto all'altro per raccontargli l'esito dell'incontro con la Vergine Scriba.

Aspettava chiedendosi cosa sarebbe successo, così come aveva dovuto processarlo pubblicamente, avrebbe dovuto fare qualche cerimonia di riammissione alla razza? Oppure no??

Qhuinn non sapeva cosa aspettarsi così aveva deciso di attendere in camera come gli era stato ordinato, anche se fremeva.

Malgrado tenesse gli occhi chiusi non aveva sonno, era troppo agitato. E quando si sentì sfiorare il viso da una leggera brezza calda li spalancò di colpo .

Una nebbia spessa e grigia stava iniziando ad avvolgerlo nelle sue spire.

Spaventato si alzò di scatto iniziando a muovere le mani freneticamente per dissipare quella strana cortina densa e appiccicosa.

Ma non c'era nulla da fare per quanto si muovesse e cercasse di allontanarla da lui, lei lo avvolgeva sempre di più, sempre più fitto.

Con terrore la sentì aderire alla pelle, avvolgerlo inesorabilmente come in un grigio sudario, entrargli nelle orecchie e nel naso. Penetrargli ovunque.

Presto Qhuinn ebbe la terribile sensazione di soffocare. Quel fumo denso e palpabile gli era entrato suo malgrado nella bocca impedendogli di respirare, scivolandogli giù fino ai suoi polmoni ormai in fiamme per la mancanza di ossigeno.

Fu allora che spaventato, vista la sua incapacità di liberarsi da quelle fumose catene, cercò di urlare e di scappare dalla stanza, ma era ormai troppo tardi.

La nebbia grigia lo aveva soffocato levandogli le forze, mentre la mente si dibatteva impazzita e terrorizzata senza avere più il comando del corpo, che senza energia, si afflosciò a terra come una bambola rotta.

Nel giro di pochi secondi la nebbia finì di avvolgere indisturbata Qhuinn dentro e fuori. Senza potersi più ribellare, privo di forze e con la mente ormai annebbiata dalla mancanza di ossigeno, il giovane guerriero scivolo presto nell'incoscienza abbandonandosi a un profondissimo sonno come tutti gli abitanti della grande casa.



Nell'angolo più buio della stanza di Qhuinn, la Vergine Scriba apparve luminescente come al suo solito. Il volto coperto dal mantello nero celava una specie di sorriso mentre pronunciava le parole di rito nell'Antica Lingua.

Soddisfatta alzò la mano e un fascio di luce penetrò la nebbia, che avvolgeva come un bozzolo il corpo del ragazzo dormiente, fondendosi con essa.

Il fumo grigio turbinò agitato finché venne assorbito dalla luce divenuta sempre più chiara e intensa. Poi con un sibilo acuto simile allo schioccare di una corda rotta all'improvviso, accompagnato da un lampo accecante, sparì lasciando il corpo seminudo di Qhuinn sdraiato per terra.



La Vergine Scriba inclinò la testa guardando il risultato della sua opera e con un dolce sorriso mormorò “Bentornato guerriero, riposati dai tuoi affanni” e così come era venuta sparì nel buio della stanza.



Qhuinn si svegliò infreddolito e aprì gli occhi di scatto ancora confuso e stordito.

Per un attimo si chiese dove si trovasse e cosa fosse successo e soprattutto perché si fosse addormentato mezzo nudo sul pavimento ghiacciato. Un brivido freddo l'attraversò tutto scuotendo il suo corpo e svegliandolo in maniera definitiva.

La sua mente si rimise in moto e i ricordi dell'accaduto affiorarono sempre più nitidi.

Veloce si guardò il corpo cercando tracce del misterioso fumo chiedendosi se si era immaginato tutto oppure no. Forse la nebbia era stata solo un sogno, forse aveva avuto uno strano incubo.

Istintivamente la sua mano destra andò alla bocca e miracolo!!

Le sue zanne non erano più di lucido metallo ma erano tornate come nuove.

Incredulo corse allo specchio e si guardò. No non era un sogno.

Era tutto vero! Non era più un morsit ma nuovamente un vampiro guerriero e soprattutto un vero maschio constatò abbassando la vista sui boxer che avvolgevano la sua virilità.



Per qualche minuto restò lì a guardarsi a contemplare quello che sembrava un vero miracolo. Pensava che gli avrebbero levato l'appellativo di morsit, e l'obbligo del cappuccio, non che la Vergine Scriba gli rendesse le zanne.

Era euforico mentre le vedeva allungarsi bramose di sangue. Erano forse ancora più lunghe e appuntite di come se le ricordava, erano il simbolo di quello che era.

Raggiante si vestì più veloce che riuscì e spalancò la porta. Voleva uscire e andare a salutare i suoi amici, i guerrieri che avevano rischiato la vita per lui.

Voleva ringraziarli e mostrargli che era tornato lo stesso, che era tornato ad essere il vecchio Qhuinn. Come un fulmine si precipitò nel corridoio.

Nella casa regnava un profondo silenzio. Sembrava che tutti stessero dormendo.

Incuriosito e stupito iniziò a girare per i corridoi finché non vide la porta di Rhage aprirsi e il guerriero uscire stiracchiandosi allegramente.

Hollywood!” lo chiamò Qhuinn felice di vederlo e ansioso di mostrargli le sue nuove zanne. Il ragazzo pensava che il guerriero si sarebbe stupito nel vederlo senza cappuccio, che gli avrebbe chiesto che cavolo stava facendo o che magari si coprisse il volto per rispettare la legge e invece il biondo e bello Rhage lo salutò con la mano festosamente “Ehila Qhuinn. Sto andando in palestra a sgranchirmi e levarmi il sonno da dosso. Vieni con me?” gli chiese sorridente e tranquillo.

Qhuinn sgranò gli occhi. Rhage non aveva detto nulla del fatto che era senza cappuccio e che poteva stare nuovamente tra di loro.

Per un attimo rimase senza parole, non sapeva cosa dire ad Hollywood.

Volevo andare anch'io in palestra. Ho un sonno terribile addosso” la voce di Tohr risuonò profonda e impastata dal sonno mentre il capo dei fratelli si stiracchiava e dava una botta fraterna sulle spalle a Rhage.

Vieni anche tu Qhuinn?” gli chiese tranquillamente, come fosse la cosa più normale di questa terra.

Qhuinn girò la testa da un fratello all'altro strabuzzando gli occhi incredulo. Erano impazziti? Non si ricordavano di quello successo? Stranito e sconvolto dall'accaduto, confuso più che mai, scosse la testa e si girò avviandosi verso il corridoio.

Vishous e lo sbirro stavano dirigendosi verso la cucina e quando lo videro gli fecero un cenno di saluto con la mano mentre continuavano a parlare tra di loro del campionato di baseball, del tutto indifferenti alla sua presenza.

Qhuinn li guardò entrare nella sala stupefatto. Come era possibile? Ancora frastornato si diresse verso la camera di John.

Incerto bussò alla porta. “Si chi è ?” chiese Xhex.

Sono Qhuinn. Posso entrare?” rispose lui.

Si certo vieni pure. Io e John ci stavamo vestendo”

Qhuinn non se lo fece ripetere due volte e aprì la porta. Il suo amico si stava allacciando gli scarponcini e quando lo vide gli sorrise Ciao Qhuinn. Che c'è? Gli chiese muovendo le mani velocemente

L'ex morsit lo guardò straniato poi scosse la testa “Nulla. Non c'è nulla. State bene?”

Mai stati meglio” gli rispose Xhex guardandolo interrogativa. “Sei un po' confuso Qhuinn? Stai bene? Mi sembri pallido” gli chiese poi inclinando la testa e probabilmente usando il suo potere di symphath.

Si. Credo di si” mormorò lui girandosi sui tacchi e uscendo rapido dalla stanza.

Confuso? No che non era confuso. O forse si? Il comportamento di tutti era strano. Possibile? Oppure era lui a essere sul serio fuori come un poggiolo? Che fosse impazzito? E poi per forza era pallido aveva rischiato di soffocare oppure no??

No qualcosa decisamente non tornava. Era tutto troppo strano.

Ancora sconvolto si portò nuovamente le mani in bocca. Le zanne erano dove dovevano essere, belle, salde e soprattutto reali.

Che allora fosse stato un sogno? Un incubo? No era assurdo. Non era possibile. Aveva i ricordi ancora troppo nitidi, troppo vivi nella sua mente.

Wrath!!

Doveva andare da Wrath lui sicuramente avrebbe saputo cosa era successo.

A grandi passi salutando i gemelli che stavano scendendo con le loro shellan a braccetto e la piccola Nalla, si avviò verso lo studio del re.

Anche loro lo avevano salutato tranquillamente come se lui fosse sempre stato lì, sempre al loro fianco a combattere con le sue belle zanne.

Timidamente bussò alla porta dello studio. La voce ferma e autoritaria di Wrath gli rispose senza indugi “Vieni Qhuinn entra pure”.

Qhuinn tirò un sospiro di sollievo, il re lo stava aspettando. Sicuramente gli avrebbe spiegato tutto.

Ansioso aprì la porta e lo vide seduto alla grossa scrivania con Beth dietro e George acciambellato per terra al suo fianco.

Che c'è Qhuinn? Hai bisogno di qualcosa?” gli chiese Wrath alzando il viso dai fogli che stava firmando sotto lo sguardo attento di Beth.

Ecco io... hai incontrato la Vergine Scriba per me?” gli chiese timoroso Qhuinn non sapendo bene da dove iniziare per il discorso.

Le labbra di Wrath si tesero in un moto di stupore “E perché avrei dovuto incontrarla? Per te poi?” chiese posando la penna sulla scrivania e osservandolo stupito da sotto gli occhiali da sole avvolgenti.

Non abbiamo ancora chiesto il permesso di far trasferire qui Layla” prese la parola Beth “non sapevamo se vuoi fare le cose seriamente con lei oppure no. Non ci hai detto ancora nulla” concluse con un risolino la regina.

Qhuinn aprì la bocca come un pesce. E rimase muto proprio come un pesce.

Non sapeva cosa rispondergli. Possibile che... No non era possibile che si fossero scordati tutto.

Allora?” gli chiese Wrath inclinando la testa.

Non lo so. Io devo ancora capire...” mentì Qhuinn. Lui sapeva che con Layla erano solo amici ma... in questo momento era ancora troppo confuso per prendere decisioni.

Va bene pensaci. Però sareste una bella coppia” aggiunse Beth con un sorriso sincero sulle labbra.

Qhuinn si limitò ad annuire mentre usciva ancora più confuso di prima.

Una bella coppia?? Con Layla?? Oh si una bella coppia sicuramente ma solo quello. Solo bella. Non certo affiatata o innamorata.

Ripensando all'accaduto si rese conto di quanto era stato importante Blay per lui. Di quanto volesse bene all'amico. Di quanto... fosse innamorato in realtà.

Ancora confuso andò a cercarlo. Quando fu davanti alla porta alzò il pugno per bussare ma in quell'attimo la porta si aprì e Blay vestito da combattimento la varcò. Per mano teneva Saxton che vestito elegante lo seguiva con un sorriso radioso sulle labbra.

Che vuoi Qhuinn? Hai bisogno di qualcosa?” la voce fredda di Blay gli blocco il sangue nelle vene, il battito del cuore e penetrò come una lama ghiacciata nel petto.

No. Scusa. Volevo solo... solo dirti che...” le parole gli mancarono.

Bhe che vuoi?” gli chiese Blay scostandolo per uscire.

Layla arriverà fra non molto” disse lui con un sorriso tirato.

Bene grazie. A dopo.” lo liquidò Blay dandogli la schiena. “Andiamo a mangiare Saxton, ho una fame da lupi” aggiunse avviandosi con l'amico per mano.

Si certo Blay” rispose il cugino di Qhuinn.

Qhuinn gli diede le spalle e abbassò la testa. Forse si era inventato tutto. Forse aveva solo preso una testata in combattimento e tutto era frutto di un sogno. Con le spalle insaccate e un peso sulle spalle Qhuinn si avviò verso la sua camera demoralizzato.

Per questo non vide Blay voltarsi a fissarlo. Per questo non lo vide inscurirsi in volto e abbassare gli occhi colpevole e triste per aver respinto ancora una volta il suo amico.






CAPITOLO 18 L'ultimo tributo


Capitolo 18 L'ultimo tributo



I giorni passarono velocemente rotolando instancabili con la loro routine e trascinando dietro di se le vite dei confratelli.

In casa tutti sentivano la mancanza di Blay e Qhuinn e soprattutto John era abbattuto e triste.

Ma quando quella sera appese l'ultimo tributo recuperato, sorrise. Ne mancavano solo cinque e poi l'onore di Qhuinn sarebbe stato recuperato e i suoi amici sarebbero potuti tornare in casa a testa alta.



Anche Qhuinn e Blay rientrarono dalla fruttuosa nottata. Sporchi e sudati andarono a turno a farsi la doccia, poi mangiarono assieme quello che Fritz gli aveva lasciato cucinato in casa e si chiusero ognuno nella propria camera.

Dopo le ultime parole avvenute nelle settimane precedenti non si erano più parlati molto. Tutto ciò che si dicevano erano questioni pratiche. Si comportavano infatti come se fossero due studenti che condividevano lo stesso appartamento o più semplicemente come due colleghi di lavoro in trasferta. Ognuno stava sulle sue, mantenendo di fatto un rigido e cordiale riserbo.

Come tutte le altre giornate prima di coricarsi a dormire Blay passò un oretta al telefono con Saxton. Chiacchieravano di tutto, sport, politica, lesser uccisi ma mai di Qhuinn o dei sentimenti che legavano Blay al suo amico.

Lui dal canto suo più di una volta si era ritrovato nel corridoio ad ascoltare l'amico parlare. Forse sperava di sentirsi nominare o Blay raccontare a Saxton quanto gli volesse bene, o solo molto più semplicemente aveva voglia di ascoltare la sua voce e le sue risate.

Si sentiva geloso ed invidioso della pace apparente che aveva trovato Blay, pace che a lui non era permessa.

Ma era una tregua apparente e Blay lo sapeva. Aveva ritrovato un equilibrio, una bolla di tranquillità che era cosciente prima o poi sarebbe implosa non appena il suo amico avesse dato un minimo segno d'interessarsi nuovamente a lui. Saxton era un ripiego. Il classico chiodo scaccia chiodo, un qualcosa che lo faceva stare bene come un analgesico. Ma finito l'effetto il male tornava e il dolore di non poter condividere i suoi sentimenti con Qhuinn sarebbe riapparso. Per fortuna anche Saxton lo sapeva e si limitava a godersi quel poco che avrebbe mai potuto ottenere da Blay.



Erano in casa in attesa della telefonata di un fratello per uscire a combattere quando Vishous e Rhage si materializzarono subito seguiti da John e Xhex.

Qhuinn ne mancano solo cinque e immaginiamo che sia tu a volere riscuotere l'ultima” gli disse sorridente il fratello tatuato.

Gli occhi di Qhuinn si aprirono raggianti dietro al cappuccio. Finalmente avrebbe potuto riscattare il suo onore.





Quando tornarono dal combattimento Qhuinn si materializzò nella magione e si presentò a Wrath tenendo le collane con le lingue strette in pungo. Ne erano state raccolte duecentosettantatre e adesso pendevano dalle sue mani strette a pugno per l'emozione.

Wrath che stava firmando dei fogli alzò la testa e gli sorrise. “Benissimo Qhuinn. Avviserò la Vergine Scriba e gli consegnerò i tributi. Tu ritirati nella tua stanza qui alla Magione. Appena avrò parlato con lei ti farò sapere.” gli spiegò poi alzandosi e battendogli una poderosa manata sulla spalla, aggiunse “Non vedo l'ora di riaverti fra di noi!”

Qhuinn abbassò la testa in segno di saluto e uscì dallo studio con il cuore che batteva frenetico.

Veloce si diresse verso la sua stanza. Ecco ora non gli rimaneva che attendere.





Anche Blay fu felice di tornare nella Magione. Si sentiva più libero anche se sapeva gli sarebbe mancato il rapporto seppur formale con Qhuinn.

In fondo lo aveva avuto lì a pochi passi per parecchio tempo. Ne aveva aspirato l'odore, ammirato i muscoli sotto la perenne maglietta nera attillata e capito quanto fosse importante per lui.

Con un sospiro si buttò nel letto. I tributi erano stati raccolti a velocità di record e presto tutto sarebbe tornato come prima o no??



Wrath si materializzò vicino alla bianca fontana stringendo in mano i tributi da presentare alla Vergine Scriba.

Le elette erano ancora lì e lui malgrado non vedesse che pallide ombre sentì i loro occhi curiosi addosso.

Mio signore” la voce di Layla arrivò dolce e calda. “Posso chiedervi notizie del guerriero Qhuinn?” chiese titubante e anche imbarazzata.

L'etichetta non prevedeva che un eletta potesse interessarsi a un guerriero e importunare il re della razza con simili richieste, ma Wrath sapeva che spesso al cuore non si comanda.

Ma era cosciente anche che il cuore di Qhuinn non batteva per lei. Avvertiva l'odore dell'amicizia non quell'aroma dolce di vampiro innamorato quando Qhuinn parlava o le faceva compagnia.

Il classico odore che faceva urlare Mia la mente dei vampiri sembrava più diretta al suo compagno d'armi che alla bella e nobile vampira.

Wrath sospirò chiedendosi come dovesse comportarsi poi decise che in fondo non erano fatti suoi.

Lui era il re e il capo della confraternita non la balia dei suoi guerrieri e finché Qhuinn non avesse fatto casini, con chi andava a letto erano fatti esclusivamente suoi.

Sta bene Eletta. Ho portato i tributi per riabilitarlo. E' un guerriero forte e un maschio di valore e lo ha ampiamente dimostrato”

Sentì il profumo dolce del sollievo alzarsi dall'eletta mentre s'inchinava al re della razza “Grazie mio signore. Sapete per caso se e quando potremo ritornare sulla terra?”

Wrath sorrise. L'impazienza di Layla era palese malgrado avesse cercato di nasconderla dietro alle parole gentili.

Ho parlato con il primale” le rispose “e non credo che possiate tornare presto, la situazione è tutt'altro che sicura” pensò rivedendo gli ultimi rapporti effettuati da Tohr e dai suoi fratelli.

Se i lesser sembravano aver abbassato al cresta dopo le ultime batoste subite, Xcor e i suoi bastardi erano completamente fuori controllo. E se avessero messo le mani sulle elette... bhe non era difficile immaginare il terribile risultato.

L'odore della tristezza di Layla gli invase le narici. Probabilmente sperava in una risposta completamente dispersa.

Credo che però il tuo contributo e quello di Selena verranno richiesti molto presto alla magione. I miei guerrieri hanno bisogno di nutrirsi come ben sai e Qhuinn e Blay hanno fatto ritorno a palazzo e sono entrambi molto affamati avendo vissuto in esilio per quasi un mese”

Le parole di Wrath accesero nuovamente la speranza in Layla la quale non vedeva l'ora di rincontrare Qhuinn.

Malgrado fra loro le cose avessero trovato un equilibrio, il forte ragazzo le faceva battere ancora forte il cuore.

Gli piaceva quel guerriero, sapeva di maschio, adorava i suoi muscoli che guizzavano sotto la maglietta attillata nera e lo sguardo da duro che spesso aveva. Tutto ammirava in lui, dalla camminata, al modo dolce e gentile di parlare con lei.

Se lo immaginava spesso in battaglia, combattere preciso e micidiale. Una macchina di morte che però era capace anche di essere un amante dolce e gentile. Era quel dualismo ad affascinarla, un qualcosa che riscontrava in tutti i guerrieri ma che appariva ancora più evidente nell'animo tormentato di Qhuinn. Layla ancora non sapeva di essere destinata ad un altro guerriero, ancora non sapeva cosa significasse diventare madre e quale sarebbe stato il suo futuro.

Con un inchino e un saltello si allontanò dal re lasciandolo nella piazza ad attendere la madre della razza e il destino di Qhuinn.




CAPITOLO 17 In combattimento


Capitolo 17 In combattimento


Per tutta la sera e il giorno dopo entrambi rimasero chiusi nelle loro stanze. Troppo imbarazzati e nervosi per uscire e rischiare di incontrare l'oggetto del loro desiderio nascosto.
Quando finalmente il sole calò dietro all'orizzonte il telefono di casa suonò ed entrambi schizzarono su già pronti e vestiti per uscire a combattere.
Fu Qhuinn il primo a rispondere. “Si va bene. Arriviamo” disse sorridendo dentro al cappuccio.
Sei pronto? Ci vogliono all'incrocio tra la 52ma e la 53ma Strada” disse rivolto a Blay che l'aveva raggiunto.
Si. Prendo le armi e possiamo andare” disse girandosi per avviarsi alla sua stanza.
Blay?” la voce di Qhuinn era incerta e timida. Lui si girò a sentirsi chiamare e lo guardò interdetto chiedendosi cosa volesse da lui l'amico.
Si Qhuinn?” gli disse incuriosito studiandolo ed ammirandone il fisico nuovamente potente e pronto a combattere.
Ecco io....” Qhuinn non sapeva da dove iniziare e neanche quello che voleva dirgli per la verità. “No niente, scusa” concluse poi sentendosi un perfetto imbecille.
Blay rimase un attimo a guardarlo o perlomeno a guardare i suoi occhi che lo fissavano da dietro il cappuccio. Con un sospiro fece un gesto della mano come a liquidare il discorso e sparì nella stanza.
Che stupido che si sentiva. Un perfetto imbecille vestito da guerriero. Per un attimo aveva sperato che Qhuinn gli dicesse qualcosa... anzi non un qualcosa ma che almeno ammettesse che gli voleva più bene di un semplice amico. Ma niente nada, il suo amico sembrava cieco e sordo ai suoi sentimenti e forse era meglio così pensò Blay allacciandosi i pugnali al petto con un sospiro.

Nel giro d pochi minuti entrambi si materializzarono vicino ai fratelli che già li aspettavano.
Eccovi finalmente. Lì dentro c'è almeno una dozzina di lesser che ci aspettano” li informò laconico Zsadist. Il fratello era sempre così, di poche parole ma essenziali, una macchina fatta per uccidere senta tanti fronzoli. Solo i pochi fratelli che lo conoscevano ormai a fondo avevano capito cosa c'era dietro quella facciata da duro e i ragazzi durante il corso avevano imparato a conoscerlo assai bene. Non si sarebbero mai dimenticati quello che aveva fatto per John.
Loro annuirono impazienti di combattere e accompagnati da lui, Phury, Rhage e Tohr si buttarono nella mischia.

Blay combatteva attento e preciso ma non perse mai di vista Qhuinn preoccupato com'era per come avrebbe potuto cavarsela il suo amico. Ma i suoi istruttori avevano fatto un ottimo lavoro e il ragazzo si batté senza sforzo o pericoli. Anzi si levò persino la soddisfazione di provare le zanne nuove di Vishous sul collo di uno sfortunato lesser che subito prima di essere pugnalato al cuore venne anche privato dalla lingua da parte del morsit.
Nel complesso ne ricavarono almeno undici con grande soddisfazione di tutti loro. Finito il combattimento i due guerrieri esiliati ritornarono nell'appartamento stanchi ma felici del risultato.
Ma il sorriso svanì sul loro volto non appena si ritrovarono soli.
Entrambi si fermarono nella sala a guardarsi. Sporchi e sudati si stavano domandando come fare per dividersi l'unica doccia.
Bhe allora vado io a lavarmi per primo...” disse Blay che non sopportava più il silenzio e lo sguardo indagatore di Qhuinn da dietro il cappuccio.
Blay... credo che noi si debba parlare” gli disse all'improvviso Qhuinn.
Aveva meditato a lungo mentre ripulivano la scena della battaglia su come comportarsi e credeva che l'unica fosse parlarsi. Andare avanti come il giorno precedente sarebbe stato impossibile per entrambi.
Blay sospirò e si morse le labbra subito pentendosi di quel gesto che poteva essere frainteso.
Qhuinn da parte sua lo osservò farlo e sentì il cuore accelerargli. Gli sarebbe proprio piaciuto assaggiarle ma questo non era possibile non al momento almeno.
Blay credo che tu debba sapere una cosa” gli disse all'improvviso abbassando gli occhi.
E fu una fortuna per Blay che poté, non visto, asciugarsi con il polso il sudore che gli stava imperlando la fronte.
Cosa?” gli chiese roco a causa della gola improvvisamente chiusa.
Il silenzio cadde pesante fra di loro. Qhuinn stava cercando disperatamente le parole giuste, perché quello che aveva in testa non poteva essere detto alla leggera. Non voleva ferirlo e non voleva neanche chiudere la porta fra di loro... solo accostarla.
Ecco quando ho perso le zanne...” iniziò a dire titubante e intimidito.
Confessargli quello avrebbe voluto dire mettersi a nudo e farlo per Blay era dannatamente difficile
Insomma... ho pensato” di nuovo s'interruppe per cercare le parole giuste “Ecco io volevo dirti che ti sono affezionato. Ho pensato a te, non volevo potessero fare del male a qualcuno, ma soprattutto a te” disse infine.
Bhe non era una dichiarazione d'amore ma almeno aveva cercato di fargli capire quanto tenesse all'amico.
Blay gli sorrise. “Lo so Qhuinn. Sei un maschio di valore!” gli rispose cercando di nascondere la delusione.
Ecco vedi. Credo di non poter... essere altro che un amico per te” soffiò fuori Qhuinn. Ecco lo aveva detto.
Non poteva legarlo a se. Non a un Morsit o comunque a un essere che, se anche avesse riconquistato il suo onore, sarebbe rimasto comunque menomato. Un vampiro imperfetto, un anomalia senza le sue vere zanne. Non poteva legarlo a se, lui meritava di meglio dalla vita. Avrebbe tanto voluto dirgli che lo amava che voleva amarlo come spesso si trovava a sognare, ma non poteva. Amare significa anche lasciare liberi pensò Qhuinn, e lui lo stava facendo pur avendo il cuore che sanguinava per le parole che aveva pronunciato ma non pensato.
Blay che si era girato per nascondergli il suo turbamento sentì le parole cadergli addosso come un secchio di acqua gelata. Non erano quelle che sperava potessero uscire dalla sua bocca. Non dopo che aveva rinunciato a Saxton per lui. Non dopo che aveva ammesso con se stesso che senza Qhuinn la sua vita sarebbe stata vuota e incolore.
Ma forse aveva ragione, forse Qhuinn non avrebbe mai potuto essere altro per lui. Non poteva forzarlo in un sentimento diverso da quello che provava e questo chiudeva tutto. Definitivamente!!
E che altro avresti potuto essere?” gli rispose sferzante e beffardo. Non voleva esserlo, non voleva dire quelle parole, non voleva essere stronzo o offensivo, ma uscirono dalla sua bocca così rabbiose che non riuscì a trattenerle.
Niente. Hai ragione” gli disse Qhuinn dandosi dell'imbecille.
Ma che cazzo speravi di ottenere con la tua uscita, demente che non sei altro? si disse irato con se stesso.
Il silenzio cadde nuovamente tra di loro fino a che Blay si girò.
Aveva il magone in gola che rischiava di soffocarlo, ma non avrebbe mai ammesso davanti al suo amico quanto male gli avevano fatto quelle parole.
Allora vado a farmi la doccia... amico!” disse mettendo bene in evidenza l'ultima parola e dandogli la schiena per nascondere ancora una volta il suo viso. Qhuinn non avrebbe mai dovuto sapere. E per tutti gli angeli del cielo lui non gli avrebbe mai mostrato i suoi veri sentimenti, se Qhuinn aveva un cappuccio dietro a cui nascondersi lui avrebbe calato sul suo viso e sul suo cuore un intero mantello.
Si vai...amico” rispose Qhuinn con un sospiro rassegnato poi si diresse deciso in camera ringraziando il cappuccio che nascondeva il suo viso stravolto dal dolore.
Ecco la frittata era fatta.
Erano definitivamente amici, solo amici, esclusivamente amici e come tali si sarebbero comportati.
Questo era il loro destino.
E quando quella sera Qhuinn sentì Blay parlare al telefono con Saxton il cuore si frantumò in mille briciole, in mille schegge di cristallo appuntite e taglienti che lo lacerarono dall'interno.
Ancora una volta aveva perso quello a cui teneva di più.
Ma almeno Blay era finalmente libero di amare chi avrebbe potuto ricambiarlo mantenendo il suo onore intatto.
Blay uscito dalla doccia si trascinò in camera mentre sentiva Qhuinn lavarsi a sua volta.
Le ultime parole avevano messo un punto fermo fra di loro. Amici. Solo amici e nulla di più!!
Era giusto. Qhuinn aveva sempre voluto farsi una vita vera e avere una shellan. Lui no. Lui era diverso. E adesso lo avrebbe lasciato alla sua strada e al suo destino.
Doveva rassegnarsi. Avrebbe combattuto per lui e lo avrebbe protetto... come un amico.
Non c'era scelta, non c'era altra possibilità e con la mano che gli tremava prese il telefono “Pronto Saxton. Sono Blay. Ho bisogno di parlarti”.

CAPITOLO 16 Un dono inaspettato


Capitolo 16 Un dono inaspettato



Era passata una settimana. Le lingue recuperate adesso ammontavano a ottantadue ma il tempo concesso dalla Glymera era scaduto.

Appena fosse scesa la notte Blay e Qhuinn si sarebbero trasferiti nell'appartamento di Beth che Vishous aveva nel frattempo sistemato con gli antifurto e una telecamera di sorveglianza per impedire brutte sorprese.

Da lì con i cellulari avrebbero preso ordini dalla confraternita e Qhuinn sarebbe sceso a combattere in strada con i fratelli.

In quella settimana aveva imparato tantissimo. Non solo riusciva a lottare completamente cieco ma aveva imparato a schivare eventuali proiettili dei nemici. Il trucco consisteva nell'usare naso e udito.

L'odore della polvere da sparo e il click del grilletto avrebbero fatto da avvisatori.

E poi non sarebbe mai uscito da solo. Avrebbe sempre avuto qualcuno vicino a lui pronto ad aiutarlo ed avvisarlo di eventuali pericoli.



Qhuinn stava sistemando le sue cose in un borsone. Era teso e nervoso. Non erano i combattimenti a preoccuparlo ma tutto il resto compresa la convivenza forzata con Blay.

La porta della camera si aprì all'improvviso e Vishous lo chiamò da dietro la porta. Una voce conosciuta ma invisibile.

Qhuinn mettiti il cappuccio e vieni con me!” gli disse burbero.

Lui sussultò preoccupato. Cosa era successo?? Cosa voleva Vishous da lui??

Forse c'erano stati problemi, forse la Glymera aveva creato qualche intoppo??

Per un attimo sentì la paura stringergli il cuore, mentre si affrettava ad indossare l'odiato cappuccio.

In silenzio iniziò a seguire Vishous che senza più rivolgergli la parola gli faceva strada. Per un attimo Qhuinn pensò che fossero diretti alla palestra ma con suo sommo stupore il burbero vampiro si diresse verso una porticina nascosta dietro ad un arazzo.

Sempre in silenzio iniziarono entrambi a scendere delle scale che lo portarono nella sala caldaie e da lì in un altra saletta attigua.

Qhuinn non c'era mai stato. Non sapeva dove fosse diretto e iniziava ad essere inquieto.

Ma appena entrato non ebbe dubbi!

Quella era la fucina di Vishous. Il luogo dove lui passava ore a forgiare i pugnali per i suoi fratelli. Il suo mondo e il suo regno dove nessuno poteva accedere senza il suo permesso.

In un silenzio carico di tensione Qhuinn si guardò attorno incuriosito e anche intimorito di quell'invito inaspettato.

Vishous si guardò in giro un attimo poi prese una vecchia seggiola di legno e gli ordinò “Siediti e tirati su il cappuccio fino al naso!”

Qhuinn sgranò gli occhi, aprì la bocca per protestare e chiedere spiegazioni ma capì che gli conveniva solo obbedire.

Il caldo era soffocante e l'ambiente illuminato appena, e Vishous sembrava solo un ombra minacciosa che non conveniva contrariare.

Il silenzio obbedì teso e nervoso.

In teoria nessuno avrebbe dovuto vedergli la bocca. Priva di zanne era uno spettacolo pietoso per un vampiro.

Con il cappuccio tirato su Qhuinn rimase momentaneamente cieco e iniziò a sudare preoccupato. Non riusciva ad immaginare il perché Vishous l'avesse portato lì.

Apri la bocca Qhuinn” la voce arrivò dura ai suoi orecchi.

Non capisco Vishous perché?” gli chiese non riuscendo più a resistere a quel silenzio quasi palpabile.

Taci e obbedisci” gli rispose lui incurante della titubanza del ragazzo.

Si era spostato. Qhuinn lo sentiva armeggiare mentre ingoiando a vuoto la saliva ubbidì ai suoi ordini. Doveva fidarsi, si disse imponendosi di rimanere in silenzio e fermo.

Quando le mani dure e grosse di Vishous gli toccarono la bocca Qhuinn sussultò spaventato e inorridito.

Stai fermo ragazzo non ti farò tanto male” la voce tranquilla del guerriero penetrò nel cappuccio di Qhuinn, che invece di rilassarsi si tese ancora di più.

Tranquillo ho detto. Rilassati. Aspetta solo un secondo” rispose Vishous dando poi un forte strattone alla bocca del ragazzo.

Qhuinn sussultò di nuovo ed emise un sibilo di dolore e sconcerto mentre Vishous si allontanava ad ammirare il suo lavoro.

Così va molto meglio non credi?” gli chiese poi con un largo sorriso sul volto.

Qhuinn chiuse la bocca e si accorse che c'era qualcosa di diverso. Le sue mani volarono alla bocca per andare a scontrarsi con due stupende zanne di acciaio.

Ma cosa?” chiese esterrefatto abbassando il cappuccio e guardando il tatuato vampiro gongolare soddisfatto.

Ti ho rimesso un paio di zanne. Queste non si allungano ma almeno non hai più quegli orrendi buchi e soprattutto possono venirti bene in combattimento. Sono d'acciaio, dure e forti, in grado di staccare un collo al lesser proprio come le originali” gli spiegò.

Qhuinn rimase senza parole. Certo non era la stessa cosa. Lui rimaneva lo stesso un morsit ma così era meno... meno impressionante?? Bhe di certo avrebbe fatto un certo effetto ai lesser nel vederlo e poi sarebbero state molto comode.

Grazie Vishous. Io...” le sue parole furono zittite dal fratello.

Non le mostrare troppo in giro. Non vorrei che Rhage diventasse invidioso” terminò scoppiando a ridere della sua battuta.

Qhuinn lo guardò un attimo ancora frastornato e poi si unì a lui.





Era notte fonda quando Qhuinn, con le sue nuove zanne, accompagnato da Blay e John si materializzò nel nuovo appartamento.

Le mani di John iniziarono a muoversi veloci Vi lascio ragazzi. Vado a raggiungere Xhex e a cercare qualche lingua da strappare. Ricordatevi che per stanotte avete il divieto di uscire. Domani riceverete ordini.

Va bene John, non ti preoccupare. Vai pure” gli rispose Blay con un sorriso tirato e finto. “Noi intanto ci sistemiamo” concluse girandosi e prendendo il borsone.

Qhuinn che si stava guardando intorno incuriosito si avvicinò a Jonh e gli strinse forte il braccio “Stai attento amico mio. Da domani potrò tornare a farti da guardia del corpo, ma tu cerca di non farti ammazzare nel frattempo”

John ridacchiò Ricevuto disse affrettandosi a smaterializzarsi dalla casa.



Con un sospiro Qhuinn recuperò il borsone e si avviò verso le camere. Per fortuna erano due e Beth gliele aveva già preparate per accoglierli.

Blay ne aveva scelto una e stava mettendo a posto la sua roba mentre Qhuinn dopo avergli dato un occhiata si affrettò ad occupare l'altra stanza.

Entrato si guardò intorno prese il borsone e lo buttò nell'angolo. Non aveva alcuna voglia di disfarlo, visto che sperava di starci solo poco tempo lì dentro. In silenzio si distese sul letto pensando a come comportarsi con il suo conquilino forzato.

Entrambi rimasero in silenzio, chiusi nelle loro stanze e sdraiati sul letto per diversi minuti. Nessuno dei due sapeva esattamente come muoversi o cosa dire all'altro. Poi in contemporanea entrambi si alzarono dal letto nello stesso istante e decisero di andare in sala.

Per poco si scontrarono spalla contro spalla nello stretto corridoio.

Volevo andare a vedere la televisione” si giustificò Blay facendo un passo indietro.

Da dietro il cappuccio Qhuinn sorrise nel vedere la faccia imbarazzata dell'amico.

Anch'io” gli rispose passando per primo.

Entrambi si sedettero sul divano e Qhuinn preso il telecomando accese la televisione.

Il divano era decisamente troppo piccolo e le loro spalle si toccavano.

Entrambi cercarono di mettersi il più lontano possibile ma l'odore del corpo del compagno gli stuzzicava le narici.

Vado a farmi una doccia” annunciò all'improvviso Blay alzandosi di scatto e allontanandosi a grandi passi verso il bagno.

Come fu dentro ed ebbe aperto l'acqua si rese conto di aver fatto una grande caz*zata. Il suo membro svettava ancora sull'attenti mentre cercava di distogliere la mente dalla figura di Qhuinn seduta sul divano al suo fianco.

Scosse la testa e si infilò sotto il getto dell'acqua ma le cose non andarono molto meglio. La sua testa correva come un treno senza freni, mentre immaginava di non essere solo lì sotto. Come avrebbe fatto a convivere con Qhuinn? Il solo vederlo e saperlo dietro alla porta lo agitava e lo eccitava.

E le cose a Qhuinn non andavano certo meglio. Malgrado il suo amichetto fosse sempre in catalessi era stranamente agitato. Sapere che Blay in quel preciso momento era nudo dentro alla doccia gli faceva venire la voglia di alzarsi ed andare in bagno. Voleva vedere il corpo di Blay, accarezzarlo e sentire i suoi muscoli tendersi sotto le sue mani.

Irritato e nervoso si alzò. Doveva farsi passare certe smanie. Pieno di rabbia con se stesso iniziò a girare per la casa ma senza rendersene conto i suoi passi lo portarono nella camera di Blay dove il bel vampiro si stava asciugando.

Cazzo!” fu l'unica cosa che riuscì a dire Blay quando si ritrovò Qhuinn davanti ai suoi occhi diventando rosso e non certo per l'imbarazzo.

Scusa” mormorò il vampiro incappucciato rimanendo fermo sulla porta ad ammirare il corpo nudo dell'amico. Per fortuna che il cappuccio nascondeva il suo imbarazzo pensò ingoiando a vuoto e rendendosi conto che l'amichetto aveva deciso di risvegliarsi proprio in quel momento.

Porca puttana ma proprio adesso dovevi scordarti che senza zanne dovresti startene a nanna tranquillo? Disse al suo membro mentalmente, imbarazzatissimo dalla reazione del suo corpo del tutto inaspettata.

Poi senza una parola si girò per uscire veloce come un razzo.

Cazzo che cosa aveva combinato? Imprecando sottovoce corse diretto nella sua camera chiudendosi dietro la porta.

Blay era rimasto immobile. Rosso in viso avrebbe dovuto incazzarsi con Qhuinn e invece... invece era felice di averlo messo in difficoltà.

Con un sospiro lo vide letteralmente scappare dalla stanza dopo aver mormorato una debole scusa.

Il membro si ritirò su immediatamente mentre Blay si passava la lingua sulle labbra. Dio quanto avrebbe voluto baciarlo pensò iniziando ad emettere quel imbarazzatissimo profumo che rendeva evidente il suo stato d'animo.

Con un sospiro si buttò sul letto. Sarebbe stata di certo una convivenza lunga e difficile. Non c'erano dubbi e lui doveva cercare di comportarsi come si deve, ma cavolo aveva Qhuinn nella stanza vicino ed erano loro due da soli!!

Era di certo più facile dirlo che farlo!!