giovedì 28 febbraio 2013

CAPITOLO 15 Cieco!


Capitolo 15   Cieco!!



Si decisamente una pazzia. Se i primi due o tre colpi riuscì a vederli e pararli facilmente il movimento per schivarli gli fece spostare il cappuccio.

Improvvisamente cieco Qhuinn incassò senza difendersi i due colpi successivi che lo fecero cadere a terra inerme.

Se fosse stato un combattimento vero sarebbe morto in pochi minuti.

Vishous si fermò sopra di lui. A cavalcioni su Qhuinn alzò il pugno ma non lo abbatté sul suo avversario. Qhuinn non avrebbe visto il pugno arrivare mentre cercava disperatamente di prendere aria sotto al cappuccio che si era appiccicato nuovamente alla sua bocca.

Ok ragazzo. E' tutto a posto. Riprendi fiato con calma ” gli disse Vishous alzando gli occhi furenti verso il braccio di John che lo teneva per la spalla.

Lui iniziò a gesticolare temevo volessi colpirlo gli spiegò lasciandolo libero e facendo un passo indietro.

Non temere John. Vishous non voleva certo fargli male, ma solo capire come se la sarebbe cavata” lo tranquillizzò Rhage tirando fuori un lecca-lecca e mettendoselo in bocca assorto.

Qhuinn si tirò a sedere aggiustandosi il cappuccio e tenendo la testa bassa. Lo sapeva che combattere sarebbe stato impossibile con quel coso sulla testa.

Forza tirati su e riproviamo” lo esortò V allungandogli la mano.

Qhuinn tirò su la testa e lo guardò da dietro i buchi. I suoi occhi spaiati erano dilatati dallo stupore.

E' inutile Vishous. Come mi muovo questo coso si gira e non vedo più nulla. Non si può combattere ciechi!” affermò sconsolato.

Questo lo dici tu!” la voce di Payne risuonò secca dalla porta. La bella sorella di Vishous, fasciata nella pelle nera da guerriero, avanzò fino a raggiungere il fratello “Ti assicuro che Wrath pur essendo cieco sa combattere perfettamente. Non ti ricordi come mi ha ridotto?” gli chiese inclinando la testa e sfidandolo ad obiettare.

Si ma Wrath è abituato” intervenne in difesa di Qhuinn, Blay preoccupato.

E con questo?” si voltò Vishous a muso duro squadrando i ragazzi con gli occhi che gli brillavano “Credete forse che non sia ancora il più forte? Pensate forse che non potrebbe ancora battermi o mettermi facilmente al tappeto? Lui ha solo imparato ad usare gli altri sensi”

Chiaro e succinto. Devi smetterla di affidarti completamente alla vista Qhuinn” intervenne Rhage.

Impara ad usare udito e olfatto per sapere dov'è il tuo avversario e le sue mosse” intervenne Zsadist dandogli una pacca sulle spalle dal dietro “e per far questo inizia con abituartici fin da subito” e con una mossa veloce gli girò il cappuccio.

Qhuinn divenne improvvisamente cieco nuovamente. Con il cappuccio girato non vedeva più nessuno. Per un attimo si sentì sommergere dalla paura poi prese un respiro abbassando la testa per non incollarsi il cappuccio alla bocca e chiuse gli occhi concentrandosi sui suoi sensi sviluppatissimi.

Vishous davanti a lui sorrise nel sentire l'odore della sua determinazione fuoriuscire dal corpo del ragazzo.

Io sono davanti. Indicami dove sono i miei fratelli” gli chiese per fargli capire cosa voleva da lui.

Qhuinn si concentrò non era difficile. Sentiva l'odore dei lecca lecca di Rhage dietro di lui, quello della Glen Close di Bucht alla sua destra, il profumo dolce femminile di Payne vicino a Vishous. Ed era certo che l'odore metallico più discostato fosse quello della gamba di Phury. Il respiro pesante e controllato non poteva essere che quello di Z, mentre il fruscio metallico in sottofondo dovevano essere le armi di John.

Ma a colpirlo fu l'odore di Blay. Tante volte l'aveva sentito ma adesso gli sembrava più dolce, più buono. Era odore di amicizia ed affetto. Per fortuna non quello di vampiro innamorato altrimenti i fratelli lo avrebbero preso per il cu*lo finché campava.

Con la mano puntò i vari fratelli indicandogli e dando a ciascuno il suo nome.

Bravo. Vedi non è difficile” gli disse sorridendo Vishous “I lesser poi puzzano in maniera insopportabile normalmente...”

Qhuinn sorrise da sotto il cappuccio. Combattere era un altra cosa certo, ma aveva una settimana davanti... una settimana per imparare e questo avrebbe dovuto bastare.





Beth accompagnata da Wrath era ritornata nella sua casa. Stava sistemando tutto e rimettendo in ordine le stanze per renderle accoglienti ai suoi nuovi ospiti.

Era contenta che Wrath avesse accettato la sua offerta. Ospitare Qhuinn gli sembrava una cosa bellissima anche se adesso muovendosi fra i ricordi della sua vecchia vita sentiva un pizzico di nostalgia.

Wrath si era seduto sulla poltrona ad aspettarla e lei era sicura che la stesse osservando da dietro gli occhiali da sole. Vestito da combattimento il re era sempre più affascinante. I muscoli gonfi per gli allenamenti che continuava a fare guizzavano sotto la maglietta attillata nera. Malgrado la cecità era sempre un vampiro e un guerriero e lei lo sapeva. Aveva messo le armi da parte per il bene della sua razza ma lo spirito era sempre quello.

Sei malinconica leelan” le disse lui inclinando la testa da un lato mentre annusava l'aria intorno a se.

Tornare qua ha risvegliato tanti ricordi” gli rispose poggiando una fotografia sul tavolo, che la ritraeva al diploma, dopo averla guardata attentamente. Adesso si sentiva più matura e anziana malgrado fisicamente non fosse più invecchiata da quanto aveva compiuto la transizione.

Ti manca la tua vita precedente?” chiese lui con un filo di tristezza nella voce e una pacata curiosità.

No. Non potrei desiderare altro. Ma qui, ho lasciato tante cose, tanti ricordi” spiegò lei accarezzando con una mano il divanetto sul quale avevano fatto l'amore quando si erano conosciuti.

Se vuoi troviamo a Qhuinn un altro posto. Non sei certo obbligata a cedergli la tua casa. Non voglio che tu ti senta forzata.” rispose il re pensando che quello fosse il motivo del rimpianto del suo amore.

No. Non è quello. E' che qui... qui è iniziato tutto” rispose con un sussurro guardandolo con tenerezza.

Wrath si alzò. Un gesto velocissimo e atletico malgrado la sua massa e l'infermità e in un soffio le fu vicino.

La sua bocca si posò sul collo di lei, le sue mani la strinsero dolcemente accarezzandola facendole partire un milione di scosse su per il corpo “Hai ragione questo posto è speciale, perché tu sei speciale!” le mormorò risalendo con le labbra su per il collo e scivolando poi a mordicchiarle con le zanne l'orecchio.

Lei ridacchiò. Amava vederlo diventare dolce come un gattino, tenero e romantico per lei. Era l'unica con cui lo facesse, l'unica per cui buttava via la maschera da super macho - ammazza lesser. Per gli altri vampiri era il re, giusto e determinato, deciso e sicuro, un capo da ammirare, seguire, rispettare e temere.

Per i nemici un incubo fasciato in pelle nera, una macchina di morte senza esitazione, un avversario da abbattere a qualunque costo.

Ma per lei era la sua ragione di vita, il suo amore infinito , il suo sostegno o più semplicemente il suo splendido compagno.

E lei lo amava per questo rispettandolo per quello che era, accettandolo per il suo ruolo, smascherandolo nella loro camera da letto quando soli si abbandonavano al piacere donandosi l'uno all'altra in una comunione di fisico e spirito che non immaginava neanche potesse esistere prima di averlo incontrato.

Il suo amore... il suo re guerriero.

Le zanne di Wrath si erano allungate come il suo desiderio che adesso le premeva contro il fianco mentre l'odore del possesso e del vampiro innamorato si spargeva tutto intorno a loro.

Lui non era mai sazio di lei e anche Beth faceva fatica a trattenersi quando lui gli era così vicino, così inebriante e invitante.

Ricordi del loro primo contatto fisico le salirono alla mente risvegliando il suo corpo ed eccitando ancora di più Wrath che annusò il suo odore.

Credo che sarebbe bello ricordare assieme leelan” le disse stringendola ancora di più fra le robuste braccia godendo nel sentire il suo corpo così caldo, profumato e già pronto per lui mentre la sua mente pensava a una cosa sola Mia!!

Lei ridacchiò nuovamente sentendo i muscoli sodi e forti stringerla dolcemente come fosse fatta di cristallo e senza perdere un attimo appoggiò le labbra sulle sue iniziando un lento bacio pieno d' aspettative.

Guidato dalla voce dolce e armoniosa della sua femmina Wrath la seguì nella camera e ridendo come una bambina Beth gli afferrò la mano e lo guidò sul letto.

Qui staremo più comodi” gli mormorò passandogli la mano sul membro duro e lungo che premeva per ottenere libertà.

Non ho dubbi. Lascia solo che ti levi questi stupidi vestiti” ribatté Wrath facendo le fusa come un gatto.

Lei sorrise felice.

Il re era cieco ma in certe cose ci vedeva benissimo, così come era ancora bravo a combattere.

Gli occhi non erano indispensabili, lui lo sapeva. Per quello aveva chiesto a suoi uomini d'insegnare a Qhuinn a muoversi e combattere senza usarli.

Per questo sapeva che quel ragazzo avrebbe imparato a lottare con il cappuccio. L'importante è che non uscisse da solo e per questo non c'era che un modo. E di certo nessuno si sarebbe scandalizzato se l'amicizia fra i due ragazzi fosse andata oltre.

Nessuno di loro era un puritano, nessuno avrebbe avuto il coraggio di aprire bocca. Nessuno poteva scagliare la prima pietra. Tutti loro avevano avuto i loro problemi e nessuno si sarebbe scandalizzato se Blay e Qhuinn fossero finiti a letto assieme.





Blay osservava Qhuinn combattere alla cieca. Una volta capito cosa doveva fare sembrava cavarsela abbastanza bene.

Ma lui non era preoccupato per questo. Non aveva dubbi che avrebbe imparato a cavarsela, infondo Qhuinn era un cazz*one ma sapeva il fatto suo. Nooo a spaventarlo di brutto era l'altra parte del piano.

Wrath gli aveva chiesto di trasferirsi da Beth con Qhuinn. Avrebbe dovuto tenerlo d'occhio e controllare che non uscisse da solo a caccia di lesser mettendosi così nei guai. Un vizio che Qhuinn conosceva fin troppo bene!!

Ora questo non era un problema, in qualche modo era abituato a controllarlo a intervenire per salvargli il culo. Tante volte lo aveva già fatto. Nooo non era certo questo a terrorizzarlo.

Ma il convivere invece si.

L'averlo tutti i giorni nella stessa casa, dormire così vicini senza nessuno che potesse interferire, era, non solo preoccupante, ma decisamente difficile da gestire.

Il solo pensarci e immaginare la situazione risvegliava in lui pensieri assai poco casti e un brivido freddo gli percorreva la schiena ogni volta. Loro due a vivere da soli proprio come se fossero stati una vera coppia. Brutto imbecille che non sei altro si disse cercando di non pensarci e di concentrarsi invece sui pesi che alzava in maniera ritmica.

Ma d'altronde qualcuno doveva fargli compagnia e controllare che non facesse cazzate come al solito e l'unico scoppiato era proprio lui a parte Thor. Ma il fratello stava tornando a riprendere il suo ruolo come capo della confraternita ed era necessario in casa per coordinare le operazioni di caccia. E poi qualcosa suggeriva a Blay che Thor aveva altri interessi nel voler rimanere alla magione... interessi di tipo moltooo maschile!!



Blay sospirò ancora una volta mettendosi seduto sulla panca e guardando Qhuinn combattere contro Rhage. Se la cavava bene anche se non era certo ai suoi livelli, ma tutti sapevano che tenerlo segregato in casa sarebbe stato solo inutile.

La cosa più difficile sarebbe stato combattere in presenza di armi ma Zsadist aveva un idea precisa di come aiutarlo e Blay molta fiducia nel fratello sfregiato.

Era stato il loro istruttore al corso e sapeva quanto sul serio prendesse i suoi compiti.

Si Qhuinn dopo una settimana sarebbe uscito in grado di combattere completamente cieco mentre invece non lo sarebbe stato sul serio in quanto il cappuccio gli permetteva di vedere qualcosa.



E con John e Xhex quella notte Blay si avvio fuori per le strade. C'erano dei lesser da far fuori e dei tributi da recuperare.

Più ne avessero recuperati velocemente e meno Qhuinn avrebbe rischiato uscendo a combattere incappucciato. Era quella l'unica cosa che lui e i confrtelli potevano fare in quella lunga settimana mentre il suo amico si addestrava.

Qhuinn faceva parte della confraternita malgrado non portasse il segno sul petto, e nessuno si sarebbe tirato indietro o non avrebbe dato il massimo per aiutarlo. Tutti avrebbero continuato a lottare con determinazione fino al raggiungimento dei tributi, tutti avrebbero lottato con assiduità indifferenti ai rischi e alle ferite in nome di Qhuinn.


CAPITOLO 14 Allenamenti


Capitolo 14   Allenamenti



Qhuinn si era svegliato da poco. Le tapparelle si erano alzate e lui era andato a farsi una doccia malgrado sapesse che non sarebbe potuto uscire dalla stanza.

Cercando di distrarsi e di non pensare ai suoi fratelli che di lì a poco sarebbero usciti a combattere si vestì e si sdraiò nuovamente sul letto. Con le mani andò a toccarsi i buchi fra i denti. Quanto gli mancavano le sue zanne. Tristi pensieri iniziarono ad affollarsi nella sua mente accompagnati dai ricordi dolorosi di quando con John e Blay andavano fuori a fare baldoria.

Era stato uno stupido e adesso quello che aveva perso non sarebbe più tornato.

Sapeva che nel giro di pochi giorni avrebbe dovuto lasciare la casa e suoi amici e questo lo spaventava più di tutto il resto.

La nottata passò lunga e monotona. Gli unici intervalli furono la visita di Fritz con il solito vassoio pieno di cibo squisito, che peraltro mangiò solo in parte e Manny e Jane che passarono a controllare il suo stato.

Ma lui stava ormai bene. Il dolore alla bocca e il senso di vuoto non sarebbero passati mai, sospettava, mentre il suo corpo riprendeva rapidamente le forze.

Inaspettatamente si presentò anche Bella a donargli il suo sangue. Lui avrebbe voluto rifiutare ma si rese conto che sarebbe stato assai scortese e offensivo dei confronti della shellan di Zsadist.

Così bevve il sangue e ringraziò mentre sentiva l'energia rinvigorire il suo corpo. Tutto il suo corpo tranne quello che aveva di più maschile in esso.



La giornata passo lunghissima e quando sentì battere i colpi alla porta aspettò con pazienza poi l'aprì. Altre dieci lingue pendevano da una nuova corona. I fratelli avevano lasciato il loro tributo.



Avvilito e preoccupato restò in piedi aspettando di sentire altri colpi di martello. Voleva sapere come era andata. Se i suoi fratelli stavano bene, ma nessuno si fece vivo.



Deluso e triste si ributtò sul letto accendendo la televisione e cadendo in un dormiveglia annoiato fino a che sentì bussare con dei colpi forti e decisi.



Incuriosito si infilò il cappuccio giusto in tempo prima che questa si aprisse lasciando entrare Vishous e Rhage.

Allora adesso basta poltrire. Mettiti in tuta Qhuinn. Hai bisogno di allenarti” gli disse Vishous con un sorriso soddisfatto.

Qhuinn lo guardò esterrefatto.

Bhe che aspetti ragazzo, vestiti. Dobbiamo andare in palestra” ribadì Rhage guardandolo sorridente a sua volta mentre si infilava in bocca il perenne lecca lecca.

Qhuinn rimase un buon minuto a guardarli. Per fortuna che aveva il cappuccio altrimenti sarebbe potuto passare per un pesce visto che era rimasto con la bocca aperta per lo stupore.

Cosa significava? Non doveva stare relegato in camera? Come avrebbe fatto ad allenarsi con quel fastidioso cappuccio??

Erano tante le domande che gli giravano per la testa ma non si sognò neanche di porle. Appena la sua mente realizzò quello che gli era stato proposto scattò su come un fulmine e si preparò in pochi attimi.

Qualsiasi cosa era meglio che rimanere lì a piangersi addosso e se lo erano venuti a chiamare evidentemente sapevano quello che facevano e Wrath aveva dato il suo permesso.



Durante il percorso che li divideva dalla palestra non incontrarono nessuno e nessuno gli rivolse la parola.

Qhuinn iniziava ad essere nervoso, si sentiva come fosse stato un fantasma, un essere invisibile dal momento che nessuno lo considerava più, quando finalmente raggiunsero la loro meta.

Ad aspettarlo c'erano anche gli alti fratelli e il re in persona.

Sotto il cappuccio Qhuinn iniziò ad agitarsi soprattutto quando tutti si voltarono verso di lui.

Dei grossi sorrisi si aprirono sui volti dei fratelli mentre lo salutavano rapidamente. Ma il sorriso più bello era quello che vide sulla bocca di Blay che lo stava studiando attentamente.

Qhuinn fra sette giorni dovrai lasciare questa casa. Sono riuscito a strappare alla Glymera questo lasso di tempo ma temo che non sarà sufficiente. L'arrivo di Xcor e la sua Banda di Bastardi sta complicando le cose” la voce di Wrath era seria e determinata.

Qhuinn annui sotto al cappuccio mentre si chiedeva cosa sarebbe successo ora. Sapeva che non avrebbe potuto rimanere tanto sotto la protezione dei fratelli ma ora per la prima volta, dopo essere stato informato di un termine preciso, si chiese sul serio dove sarebbe andato e cosa ne sarebbe stato di lui.

Ovviamente non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarti” aggiunse Wrath sorridendo sotto gli occhiali scuri mentre i fratelli annuivano in coro “Pertanto ti trasferirai nella vecchia casa di Beth.” concluse soddisfatto.

Qhuinn sgranò gli occhi. “Mio signore io...” provò a balbettare ma Wrath alzò una mano imperioso. “Tu ubbidirai al mio ordine Qhuinn. Ciò è quello che è stato deciso, e tu ti atterrai ai miei comandi. Una volta tanto mi aspetto che tu ubbidisca” sentenziò con un grugnito soddisfatto.

Qhuinn abbassò la testa incappucciata in segno di resa. In fondo avrebbe avuto una casa in cui ripararsi dal sole e riposare e magari sarebbe potuto uscire a combattere, nessuno lo avrebbe potuto fermare. Essere soli aveva i suoi vantaggi in fondo, pensò con un sospiro.

E siccome sono sicuro che se ti ordinassi di rimanere segregato là tu non obbediresti, da oggi in avanti inizierai ad allenarti con i tuoi fratelli. Devi rimetterti in forma” concluse sorridendo.

Gli occhi di Qhuinn si spalancarono ancora di più. Non riusciva a crederci. Gli avrebbero permesso di allenarsi con loro, di prepararsi a combattere per recuperare la sua dignità.

Io... non sono sicuro di meritarmi questo. E' un rischio se la Glymera sapesse che combatto con voi...” le sue parole morirono sulle labbra.

Lui era un escluso, un reietto, un morsit condannato a tenere celato il volto per non offendere gli altri della sua razza dalla mancanza delle zanne.

Che senso aveva allenarsi? Come avrebbe potuto combattere con loro senza disonorarli mostrandogli il volto?

La Glymera non verrà a sapere nulla e tu non infrangerai alcuna regola” intervenne Vishous con un sorriso astuto e gli occhi che gli brillavano.

Qhuinn voltò la testa per guardarlo. Normalmente avrebbe solo girato gli occhi ma con il cappuccio non era possibile. E questa era la prova che se doveva combattere avrebbe dovuto levarsi quel fastidioso coso dalla testa... infrangendo le regole!

Sento l'odore della tua titubanza. Ma sono sicuro che andrà tutto bene. Rhage e Vishous si occuperanno di te nella lotta mentre Zsadist e Tohr ti aiuteranno con le armi.” sentenziò Wrath dandogli una pacca sulla schiena.

Blay, John, Xhex e gli altri li aiuteranno, non sarà troppo difficile ragazzo!” la voce di Wrath era imperiosa e tranquilla e dopo averlo salutato impugnando il guinzaglio rigido di George il re ritornò verso i suoi appartamenti lasciando Qhuinn ancora sbigottito insieme ai suoi fratelli.

Direi che il tempo delle parole è finito, che ne diresti di sgranchirti i muscoli con un po' di corsa sul tapirulan?” gli chiese Vishous spingendolo gentilmente verso l'attrezzo.

Qhuinn annui felice di poter muovere finalmente un po' i muscoli fermi da troppo tempo. Probabilmente aveva capito male, i fratelli gli avrebbero fatto fare solo ginnastica, permettendogli di usare la palestra. Niente combattimenti pensò rattristato da un lato ma sollevato dall'altro. Non voleva disonorarli levandosi il cappuccio così senza una parola iniziò a correre.

Gocce di sudore gli imperlarono la fronte colando giù ma Qhuinn fece finta di nulla. Respirare con il cappuccio addosso gli dava fastidio, così come la vista che spesso spariva a causa dello spostamento dei buchi per gli occhi.

Ma lui continuava a correre imperterrito. Aveva bisogno di sfogarsi e di muoversi e non gli importava della fatica o del fastidio.

A fermarlo fu Rhage. “Adesso basta Qhuinn. Che ne diresti di farti un po' di pesi. Devi metterti in forma anche le braccia. Hai poltrito troppo ragazzo” la voce scherzosa e ironica di R nascondeva la verità e Qhuinn sapeva bene che il fratello aveva ragione.

Con un sospiro scese e mentre si avviava si ritrovo un piccolo asciugamano in mano. “Asciugati il sudore, immagino che sarai fradicio con quel coso in testa” la voce di Z lo fece sussultare.

Non aveva vista periferica e non aveva visto il fratello avvicinarsi.

Con sollievo allungò la mano afferrò l'asciugamano e se lo infilò sotto al cappuccio stando attento a tenere coperto il volto per non offenderli alla sua vista, poi si sistemò sulla panca. Risistemò il cappuccio e afferrò i pesi.

Doveva mettersi in forma. Sentiva il suo corpo protestare e sapeva di averne bisogno. Vicino a lui i fratelli si allenavano con gli attrezzi o fra di loro ridacchiando e scherzando come al solito anche se nessuno gli rivolse la parola.

Come stai?” la voce improvvisa di Blay lo fece sussultare e per poco la sbarra dei pesi non gli scivolò dalle mani.

Stanco. Sono fuori allenamento” gli rispose Qhuinn tirandosi a sedere e sistemandosi il cappuccio per cercare gli occhi dell'amico.

Vedrai che ti rimetterai presto in forma.” rispose Blay. Non aggiunse altro ma rimase in silenzio a guardarlo.

Qhuinn annui. Non sapeva cosa dirgli. Quello che gli veniva in mente non era certo appropriato mentre da dietro il cappuccio ammirava il fisico del compagno. Sudato con i muscoli gonfi di sangue per l'allenamento, il petto muscoloso nudo era di una bellezza mozzafiato. Sei bellissimo gli avrebbe detto volentieri ma tacque.

Anche i pensieri di Blay non erano molto diversi mentre i suoi occhi scrutavano attentamente ogni muscolo sudato dell'amico per salire sempre più su fino alla vena del collo ingrossata dalla fatica e dal caldo.

Dio quella vena che sparisce nel cappuccio i pensieri di Blay non erano certo meno casti, ma come per l'amico rimasero ben nascosti nella sua testa.

Ehi Qhuinn che ne diresti di combattere un po'?” il silenzio imbarazzato venne interrotto da Vishous che si era avvicinato senza essere visto dal vampiro incappucciato che sussultò alla sua voce.

Blay sgranò gli occhi e guardò il vampiro tatuato sulla tempia scuotendo la testa.

E' una follia V. Non ti ha neanche visto arrivare” protestò in pensiero per l'amico.

Qhuinn era rimasto in silenzio stupito dalla proposta del guerriero. Ma quando udì la voce di Blay così dolce e protettiva sentì l'impulso di ritornare lo strafottente di un tempo. Non poteva permettersi di avere la compassione dell'amico. Non voleva dimostrarsi debole o peggio una femminuccia paurosa. Doveva dimostrare di avere ancora le palle. Anche se... bhe il termine non era molto appropriato dal momento che con le zanne anche l'amichetto di sotto era andato in letargo.

Ma questo i fratelli non lo sapevano sperava e lui sarebbe stato ben zitto a tal riguardo.

Si certo” rispose mostrandosi sicuro mentre si alzava e seguiva V nel centro della palestra.

Come fu davanti a lui però si rese conto che combattere era una pazzia. Posizionato davanti al grosso fratello aveva fatto un grosso respiro per prendere fiato e concentrarsi con il risultato di trovarsi la stoffa del cappuccio in bocca impedendogli di respirare normalmente e soffocandolo per un attimo. Infastidito se l'era allontanata con la mano solo per rendersi conto di avere nel frattempo perso di vista il suo avversario mentre le voci dei fratelli lì vicino sembravano appartenere a dei fantasmi nel momento in cui si rese conto di avere la vista limitatissima e di dover girare la testa, se voleva guardarli, perdendo così il contatto visivo con il suo avversario.

Ok allora proviamo” gli disse Vishous avanzando verso di lui apparentemente indifferente ai suoi problemi.

CAPITOLO 13 Riunione


Capitolo 13    Riunione



La nottata era stata proficua ma inquietante. Zsadist appena rientrati andò a piantare la loro corona sulla porta di Qhuinn. Altre otto lingue di lesser pendevano dalla porta. Non erano poche ma avrebbero potuto essere di più.

Peccato rifletté il rude guerriero. La bestia di Rhage aveva deciso di farsi uno spuntino e a quel punto era stato impossibile recuperare i trofei.

All'inizio sembrava andare tutto bene. Lui e Phury avevano trovato una base di quei bastardi. Si erano avvicinati e aveva sorriso. C'erano almeno una ventina di lesser che si erano riuniti per qualche motivo. Un bel colpo di fortuna visto che ultimamente si nascondevano come ratti nelle fogne leccandosi le ferite dopo la morte di quel lurido verme strisciante di Lash.

Avevano richiesto rinforzi e lo sbirro con V e Rhage erano arrivati subito.

Stavano per attaccare quando la Banda di Bastardi capitanata da Xcor era piombata sul loro obiettivo.

A quel punto era scoppiato il finimondo. I guerrieri si erano tenuti in disparte uccidendo i lesser che scappavano dai Bastardi e recuperando le lingue fino a quando uno di quegli esseri puzzolenti aveva pensato bene di ferire Vishous e Rhage con una bomba carta. Non era stato per nulla carino da parte sua e la bestia di Rhage aveva deciso di intervenire e di farsi uno spuntino.

Il suo pasto era stato molto abbondante con gran dolore del povero Rhage che si trovava ancora a letto con la nausea ma soprattutto purtroppo i Bastardi si erano accorti della loro presenza.

I due gruppi si erano sfidati con lo sguardo ma quei figli di buona donna avevano preferito ritirarsi lasciando a loro il compito di ripulire la scena.

Zsadist non era molto soddisfatto. Sapeva che prima o poi si sarebbe arrivato ad uno scontro con quei cani sciolti e la cosa non gli faceva di certo piacere. Sembravano in gamba quei maledetti cacciatori di lesser, e l'idea di battersi con loro non era una sua priorità ma se avessero provato ad attaccare un fratello o insidiare il trono a Wrath... bhe avrebbero avuto bisogno di molta fortuna per il salvare il loro stupido culo.

Ma la cosa che spiaceva di più al vampiro sfregiato era il numero limitato di lingue recuperate. Otto solo otto. Maledizione! Che unite alle sei dell'altro gruppo facevano la bellezza di quattordici nemici uccisi. Di questo passo ci sarebbe voluto un intero mese per colmare il tributo da offrire e loro non avevano tutto quel tempo.

Non solo Qhuinn non avrebbe mai accettato di stare recluso per così tanto tempo in quella camera ma la Glymera si sarebbe chiesta come mai il ragazzo non fosse stato allontanato dal momento che si presumeva guarisse in molto meno tempo.

Forse avrebbero dovuto trasferire Qhuinn. Magari mandarlo in una delle tante case di Rehv o nel Commodore da Vishous, ma facendo così non lo avrebbero potuto sorvegliare e Zsadist era certo, che senza controllo, il ragazzo si sarebbe messo nei guai. Se avesse provato a combattere con il cappuccio si sarebbe fatto ammazzare sicuramente nel giro di poco. Ma ancora peggio sarebbe stato se qualcuno lo avesse trovato in giro senza. Per lui sarebbe scattata in automatico la pena di morte, senza revoca o perdono possibile.

Stava per andare a darsi una lavata che Phury lo chiamò dalle scale. “Zsadist, fra un ora siamo tutti convocati nello studio di Wrath” gli annunciò il gemello dirigendosi poi alle sue stanze.

Bhe se non altro avrebbe avuto il tempo di ripulirsi e di dedicarsi un po' alla sua shellan meditò Zsadist sfoderando le zanne e spargendo il suo odore.

Bella avrebbe avuto poco tempo a disposizione ma c'erano molti modi per renderlo fruttuoso.



Si ritrovarono tutti nello studio. Schiacciati a causa dei loro corpi e del numero che era cresciuto, quella sala sembrava sempre più piccola.

Wrath seduto alla scrivania annusò l'aria intorno a lui. I suoi guerrieri erano stanchi e preoccupati. Sapevano che il tempo era un fattore importante e sapevano che dipendeva da loro riuscire a trovare i trofei necessari a levare Qhuinn dai guai prima che il tempo scadesse.

Prima che qualcuno aprisse bocca la porta si aprì e Jane e Manello fecero il loro ingresso. Avevano l'aria preoccupata anche loro. Con l'aumentare degli scontri avevano dovuto aumentare anche il loro interventi.

Quella notte avevano dovuto ricucire Thor e Xhex . Mentre Vishous aveva riportato una piccola ma profonda ustione. Senza parlare di Rhage se ne stava seduto sul divano pallido come un fantasma con l'aria di dover rimettere tutto da un momento all'altro. Anche Butch sembrava stravolto malgrado V fosse già intervenuto su di lui ad aiutare lo sbirro.

Phury invece si era seduto vicino a Rhage e probabilmente aveva problemi con la protesi da come teneva la gamba stesa.

E Blay aveva la faccia da cane bastonato, il suo odore di tristezza stava iniziando ad infastidire il re che però si guardò bene dal riprenderlo intuendo come stavano le cose.


Schiarendosi la gola il re parlò.

La Glymera sa di Qhuinn. Ho dovuto informarli dell'accaduto anche se non ho fatto il suo nome e non ho specificato che è un soldato che collabora con noi. Sanno però che ospitiamo un morsit in convalescenza e purtroppo il problema è il tempo. Mi hanno concesso al massimo dieci giorni poi il ragazzo dovrà abbandonare questa casa per sempre, in questo sono stati inflessibili.” spiegò loro.

Un silenzio carico di tensione accolse le sue parole mentre John iniziava a gesticolare febbrile.

Non è possibile, ci vorrà almeno un mese prima di riuscire a trovare i trofei. Non possiamo abbandonare Qhuinn...

La traduzione di Tohr non sorprese Wrath. Sapeva perfettamente come stavano le cose. Era consapevole della situazione.

Qhuinn in che condizioni è?” chiese invece ai due medici.

Jane si strinse nelle spalle. “Credo sia a posto ma è difficile. Se anche avesse qualche problema residuo... non credo che lo direbbe” spiegò guardando Manny che si limitò ad annuire.

Non conosceva molto Qhuinn, ma sicuramente non era molto diverso dagli altri fratelli tutti muscoli ed onore, pronti a fare i duri in ogni occasione.

Oggi l'ha nutrito Marissa e domani credo che lo farà Cormia” andò avanti Jane rimpiangendo subito di aver parlato nel vedere le espressioni tristi e addolorate di Bucht e Phury e nel sentirgli scappare dalla bocca un gemito represso simile a un ringhio di dolore.

Malgrado i fratelli sapessero quali erano le intenzioni delle loro shellan non avevano voluto sapere chi o quando per evitare di soffrire inutilmente.

Scusate” mormorò lei a bassa voce a disagio nel sentire il loro profumo mischiarsi e inondare lo stretto ambiente.

Fa nulla. Non cambia niente” le rispose Phury con un sorriso tirato sul bel viso dolce.

E Fritz gli ha portato un bel vassoio di cibo” aggiunse Blay ripensando al colloquio avvenuto.

Che ha mangiato” aggiunse Tohr soddisfatto.

La Glymera farà pressioni. E' inaccettabile per loro che un morsit in buona salute viva nella reggia. Entro la scadenza fissata Qhuinn dovrà lasciare la casa” riprese Wrath con un sospiro.

Potrei ospitarlo nella casa di Ehlena. Sono sicuro che suo padre non farà una piega” intervenne Rehvenge.

E' più al sicuro al Commodore” ribattè Vishous.

Direi proprio di no invece. Quel posto è tanto lucubre che gli verrà l'esaurimento nervoso al ragazzo” intervenne Rhage ridacchiando

Senza contare la tentazioni strane” aggiunse Butch guardando storto il suo amico.

Lui non starà bravo bravo nell'appartamento ad attendere che noi si faccia il lavoro sporco. Se lo conosco un pochino Qhuinn vorrà combattere con noi” la voce piatta di Blay suonò come una condanna a morte.

Sarebbe una pazzia!” intervenne Xhex.

Eppure lo farà se non lo fermiamo” aggiunse Zsadist con un sospiro

Io farei lo stesso” aggiunse Phury dandosi un colpetto alla gamba e guardando i volti dei suoi fratelli come a sfidarli del contrario.



Il silenzio cadde di nuovo nello studio.



Bene, abbiamo dieci giorni per trovare una soluzione.” commentò Wrath con un sospiro.

Io avrei un idea” la voce stentorea di Rhage intervenne come un fulmine a ciel sereno mentre Vishous lo guardò sgranando gli occhi.

Porca puttana. Ma certo perché non ci abbiamo pensato prima?” esclamò





Qhuinn era irrequieto. Non era riuscito a dormire molto e adesso passeggiava per la stanza avanti e indietro, indietro e avanti.

Si sentiva in gabbia. Prigioniero di quelle quattro mura.

Come avrebbe fatto a resistere per un mese? Sarebbe impazzito prima ne era certo!!

Le tapparelle erano di nuovo calate avvolgendolo nel buio prima che il sole apparisse a bruciargli gli occhi ma sigillandolo ancora di più nel suo piccolo mondo. Prima almeno poteva vedere i giardini e la fontana adesso non gli rimaneva che accendere la televisione e pregare che i suoi fratelli non si facessero ammazzare per lui.

Sdraiato sul letto stava torturando il telecomando saltando da un canale all'altro quando sentì bussare alla porta.

Veloce s'infilò il cappuccio “Avanti” invitò il nuovo venuto ringraziando per quello strappo alle regole e pregando che con la compagnia non arrivasse qualche brutta notizia.

Ma ad entrare era solo Cormia.

Sono venuta a nutrirti. Devi metterti in forma. Più tardi Fritz ti porterà altro da mangiare” gli disse avvicinandosi cautamente.

Grazie, per l'offerta del tuo dono. Ma sto bene. Non ho bisogno di nutrirmi” le disse inclinando la testa e abbassando gli occhi al pavimento in segno di rispetto.

Oh no. Devi metterti in forze.” ribatté lei ridacchiando e ferendosi il polso “Alza appena il cappuccio e nutriti guerriero. ”

Non ha senso mia signora. Risparmia il tuo sangue per Phury, lui ne ha più bisogno di me” rispose Qhuinn sorridendo amaramente sotto al cappuccio.

Io non ne sarei così sicura Qhuinn” rispose avvicinando il suo polso alla bocca di lui.

Qhuinn sospirò. Se le avesse avute le zanne si sarebbero allungate a quel dolce profumo.

Allora ti ringrazio del tuo dono, sebbene non credo di meritarlo di più del tuo helleran” rispose lui poggiando le labbra sul suo polso e iniziando a succhiare quel dolce nettare.

Lei si sedette al suo fianco e con una mano gli accarezzò i capelli neri che iniziavano ad arricciarsi sulle punte

Ti stai sbagliando Qhuinn, è anche per il bene del mio helleran che sono orgogliosa di offrirti il mio sangue. Bevi guerriero, beni e preparati”



Qhuinn da sotto il cappuccio alzò gli occhi per cercare i suoi ma non li trovò poiché i buchi nel cappuccio si erano spostati, e fu un bene altrimenti avrebbe notato la tristezza sul volto di Cormia.

Lei sapeva già quello che sarebbe successo, e avrebbe pregato a lungo affinché nessuno, nemmeno lui, si facesse male.








CAPITOLO 12 Qhuinn e Blay


Capitolo 12 Qhuinn e Blay



Gli occhi di Qhuinn si posarono su Blay che con un martello in mano e un chiodino in bocca stava fissando qualcosa alla porta.

Anzi no, non un qualcosa ma uno spago da cui pendevano come perle di una collana sei lingue nere. Il trofeo della nottata.

Qhuinn guardò il suo amico con gli occhi spalancati prima di rendersi conto che era senza cappuccio.

Con una mossa rapida, impossibile da notare ad occhi umani, entrambi si spostarono mettendosi con le spalle appoggiate al muro a fianco alla porta.

Adesso c'era solo quello a dividerli! Solo il muro divideva le loro forti spalle. Ma se quello era un muro reale e fisico, un altro fatto di parole non dette, sentimenti non espressi, li divideva l'un dall'altro.



Un silenzio carico di tensione e nervosismo scese fra di loro mentre entrambi fissavano il vuoto davanti ai loro occhi.



Blay?” chiese Qhuinn con un sussurro Ciao amico mio come stai? Avrebbe voluto chiedergli ma tacque.

Qhuinn” fu la risposta Come stai? Hai mangiato? Riesci a stare in piedi? Avrebbe voluto aggiungere il simpatico guerriero.



Nuovamente calò un silenzio imbarazzato, nessuno dei due osava parlare.



Cosa stavi facendo?” chiese Qhuinn rompendo quel silenzio intollerabile, cercando un qualcosa da dire per solo sentire la sua voce rispondergli. Dio quanto gli mancava la sua voce!!

Io... ho appeso il bottino della nottata” gli rispose con una punta d'orgoglio. “Comunque non è tutto merito mio” si affrettò ad aggiungere “Con me c'erano anche Xhex e John e una appartiene a Tohr, che ci ha raggiunti in azione!”

Qhuinn non rispose subito. Stava pensando ai suoi amici in pericolo per lui, alla battaglia avvenuta. Lui avrebbe dovuto andare fuori, non loro!

State tutti bene?” si affrettò a chiedere colmo di sensi di colpa.
Si. Solo John si è preso una pugnalata in un polpaccio. Come al solito si è messo di mezzo per proteggere Xhex. Ma quella femmina sa il fatto suo, e lui si è fatto ferire per nulla. Se continua così si farà ammazzare inutilmente” concluse con un risolino tirato.


Qhuinn non rispose subito. Si sentiva in colpa, e poi cosa poteva dire? Lui avrebbe fatto lo stesso... per Blay e anche per John stesso, visto l'amicizia e il suo ruolo.

Un altro silenzio lungo calò tra i due.

Come stai tu? Quanto vorrei entrare e controllare la tua salute. Stringerti la mano e imboccarti, tenerti vicino a me. Mi manchi tantissimo, non mollare Qhuinn ce la faremo i pensieri di Blay giravano vorticosi

Sai fra poco rientreranno anche gli altri e vedrai che ci sarà un altra catena da aggiungere” disse invece ad alta voce mentre pensava, ti prego parlami, dimmi qualsiasi cosa, ma parla, rigirandosi il martelletto fra le mani.



Forse dovrei mettermi il cappuccio, forse dovrei chiedergli di entrare. Ho voglia di vederlo, ho voglia di sentirlo vicino. Vorrei tanto che mi abbracciasse e mi dicesse che tutto finirà bene che nessuno si ammazzerà per salvarmi anche i pensieri di Qhuinn erano in pieno tumulto.

Ma invece non si spostò dal muro, non raccolse il cappuccio e si limitò a rispondere.

Bene. Spero che stiano tutti bene” commentò freddamente senza lasciare trasparire le sue emozioni.

Un altro silenzio imbarazzante cadde tra loro.

Nessuno dei due aveva il coraggio di andarsene e salutare l'altro, entrambi morivano dalla voglia di spiegarsi, di ricostruire il loro rapporto almeno a livello di amicizia ma nessuno se la sentiva di fare il primo passo. Un largo baratro si era scavato fra di loro, troppo difficile superarlo.

Troppa la paura di sentirsi ancora una volta respinti.



Blay?” la voce di Qhuinn tremava leggermente “Sei ancora qua?” gli chiese ti prego dì di si, non te ne andare ho bisogno di sentire la tua voce



Si. Sono qua” anche Baly gli rispose tremante nascondendo il suo stato d'animo con un colpo di tosse Vorrei andarmene. Dovrei andarmene. Se gli importasse di me mi farebbe entrare e invece. Ma non ci riesco. Fa male saperlo ma porca puttana come sto male a non potergli stare vicino.



Ancora silenzio.



Qhuinn moriva dalla voglia di farlo entrare. Sarebbe bastato mettersi il cappuccio e poi avrebbe potuto guardarlo negli occhi, ammirare i suoi muscoli, la sua camminata così sexi, i suoi occhi profondi e dolci. Ma non voleva fargli del male. Lui era diventato un qualcosa di imperfetto, senza contare che la vita di Blay doveva andare avanti visto che adesso aveva Saxton. Lui era solo un impiccio. Dio non poteva rovinargli l'esistenza, doveva solo sparire dalla vita del suo amico... del suo amore.

Dovresti andare” gli disse invece No ti prego resta, non andartene non lasciarmi solo “devi riposarti. E poi ci sarà Saxton che ti aspetta” lo odio, come odio mio cugino, potessi lo farei a fettine ma non posso toccarlo, non posso fare del male a Blay



Blay ascoltò in silenzio le sue parole. Una pugnalata non gli avrebbe fatto peggio. Qhuinn lo stava mandando via, lo stava allontanando da se ancora una volta. Io non amo Saxton, lui è solo un amico. Non tornerò da lui. Adesso ho capito che senza di te, nulla ha senso. Adesso che ho paura di perderti riesco a capire, quanto ormai sia impossibile fare a meno di te

Bene. Hai ragione devo andare” disse a voce alta, forse fin troppo alta, con gli occhi gonfi dal dispiacere “Allora vado” aggiunse Fermami. Dimmi di rimanere, dimmi di entrare, ti prego, dimmi che hai bisogno di me!!



Ciao allora” gli rispose Qhuinn Vai amico mio, amore mio! Vai e vivi la tua vita. Adesso ho capito,ma è tardi. Non posso e non voglio rovinare la tua vita.



Di nuovo il silenzio cadde, di nuovo ad entrambi le parole mancarono dalla bocca.

Blay?” chiese Qhuinn dopo qualche istante Resta

Si?” rispose lui chiedimi di restare

Stai attento in battaglia” rispose Qhuinn non ti fare ammazzare amico mio, io non sopravviverei senza sapere che sei felice e vivo mentre l'odore del vampiro innamorato si spargeva nella stanza.

Certo” rispose lui non posso lasciarti da solo, non finché almeno tutto non si sarà risolto. Poi ti lascerò libero, lo so che non mi vuoi tra i piedi.



Di nuovo il silenzio imbarazzato cadde nessuno dei due riusciva a salutare l'altro, nessuno dei due voleva salutare l'altro. Ma non sapevano cosa dirsi, le parole della loro mente dovevano restare lì confinate dalla paura e dalla vergogna di ammettere qualcosa di troppo doloroso.



A rompere quel momento, a fortificare il muro di timidezza che stava vacillando, arrivò un innocente Fritz che aveva ricevuto l'ordine di portare a Qhuinn da mangiare.



Buongiorno padrone Blay. Sono venuto a portare il cibo al padrone Qhuinn. Il vostro pasto è apparecchiato in tavola.” rispose cortese e tranquillo senza rendersi conto di avere interrotto il legame di parole non dette che si era instaurato tra i due guerrieri.



Si certo tanto stavo andando” gli rispose Blay girandosi a guardare il muro. Sapeva che Qhuinn era lì dietro. Dietro a quella porta, dietro a quel muro. Sarebbe bastato entrare, e... parlare. Ma non era il momento, la paura del rifiuto era ancora troppo grande e con un sospiro si allontanò nel corridoio.

Sarebbe andato a farsi una doccia, avrebbe partecipato all'ultimo pasto, e poi sarebbe andato a dormire. Da solo! Si perché ormai sapeva che Saxton non era parte della sua vita. La paura di perdere in maniera definitiva Qhuinn gli aveva aperto gli occhi del tutto.



Qhuinn non vide Blay andare via con gli occhi, lo sentì con l'odore e con il cuore. Sentì ancora una volta rafforzarsi il muro che li divideva. Non aveva avuto il coraggio di farsi avanti. Certo nelle condizioni in cui era sarebbe stato solo un atto di egoismo puro. Non avrebbe potuto dargli nulla, non avrebbe potuto amarlo come avrebbe voluto. Le sue fantasie erotiche sarebbe rimaste tali. Ma sentire quei passi che si allontanavano era doloroso. Eppure accettò la cosa, mesto accettò la situazione. Forse se un giorno avrebbe riavuto il suo onore... I pensieri s'interruppero troppo dolorosi, troppo duro immaginarsi il futuro.

Grazie Fritz” disse semplicemente al vecchio doggen che posava il vassoio sulla scrivania.

A Qhuinn bastò un attimo per capire che conteneva tutti i suoi piatti preferiti. Lo stavano viziando pensò con la commozione che gli stringeva il petto.

Spero sia di vostro gradimento. E... la dottoressa Jane mi ha detto di ricordarvi di mangiare il più possibile” aggiunse sorridente.

Ok. Vediamo di accontentarla” rispose dando una pacca alla spalla del maggiordomo.

Lui si girò e gli sorrise. Era molto felice di vedere come era soddisfatto il suo padrone, lui viveva solo per soddisfare i suoi padroni.

Poi trotterellando uscì dalla porta lasciando Qhuinn da solo davanti al suo pasto.



Mangiare fu più difficile di quello che si immaginava, ma lentamente scegliendo le pietanze dove c'era meno da masticare Qhuinn mangiò quasi tutto. Poi con un sospiro rassegnato si mise sul letto augurandosi di riuscire a prendere sonno.

Almeno così per qualche ora si sarebbe dimenticato di quanto male gli facesse non solo la bocca ma soprattutto il cuore.




CAPITOLO 11 Novità


CAPITOLO  11    Novità



A Qhuinn aveva girato la testa, le forti emozioni provate unite alla debolezza che non lo aveva affatto lasciato lo avevano messo a dura prova.

Non si ricordava come e quando era rientrato in camera sua. Una fitta nebbia avvolgeva gli ultimi avvenimenti successi dopo che era rimasto solo in bibloteca. Solo adesso aprendo gli occhi si rese conto di essere nella sua vecchia camera in boxer e basta.

Aveva freddo. Malgrado la coperta sentiva brividi gelati attraversargli il corpo mentre sdraiato cercava di riallacciare i fili dell'accaduto e collegarli con il tessuto del possibile futuro.

La situazione era fin troppo chiara.

Sarebbe rimasto chiuso lì dentro e confinato finché i fratelli non avrebbero preso tutti i trofei necessari da offrire alla madre della razza.

Qhuinn, all'idea, era tutt'altro che entusiasta. Avrebbe voluto scendere sul campo con i fratelli, battersi al loro fianco per il suo onore, ma combattere con il cappuccio che gli impediva di muoversi con sicurezza, era fuori questione, senza contare che si sentiva uno straccio.

Un budino era sicuramente più solido di lui in questo momento.

La porta si aprì e Jane si presentò con un bicchiere d'acqua e alcune pastiglie in mano.

Dovresti prendere queste. Ti tireranno un po' su e poi chiederò a Fritz di cucinarti qualcosa. Pensi di riuscire a mangiare?” gli chiese.

Qhuinn ci pensò un attimo. La bocca gli faceva ancora male ma se voleva riprendersi velocemente doveva sforzarsi.

Si. Credo di si” rispose. Voleva mettersi in forma e poi sarebbe andato via. Era inaccettabile rimanere chiuso lì a farsi coccolare mentre i suoi fratelli avrebbero rischiato la vita al posto suo. A tutto c'era un limite in fondo.

Ma Jane sapeva quello che faceva perché come si tirò seduto si dovette di nuovo sdraiare. Tutto si era fatto sfuocato e avvolto da un velo grigio mentre la testa andava a farsi un giro per i fatti suoi.

Ti sei stancato troppo. Lo avevo detto a V e Wrath che eri ancora troppo debole. Ma avevano fretta. Credo che volessero muoversi prima di un eventuale ripensamento della Vergine Scriba” si giustificò con un sospiro.

Va bene così non ti preoccupare.” le rispose lui sapendo però di mentire. Ci avrebbe rimesso tempo a riprendersi purtroppo.

Jane stava per ribattere che la porta si aprì appena, appena.

Mettiti il cappuccio. Hai visite a quanto sembra” gli disse Jane facendo segno di entrare.

Qhuinn afferrò quell'arnese che gli avrebbe fatto una scomoda compagnia per il futuro e se lo infilò. Non avrebbe disonorato il suo ospite, anche se mettersi quella cosa lo faceva sentire ancora di più un esibizione da Luna Park di quanto non si sentisse già.

Per un attimo sperò e pregò che fosse Blay. Aveva voglia di vederlo anche se non avrebbe saputo cosa dirgli. Il rapporto fra loro era teso e la sua situazione non stava migliorando le cose.

Ma invece ad entrare con passo regale e nobile si trovò di fronte la bella Marissa.

Ciao Qhuinn” gli disse avvicinandosi con un sorriso raggiante sulle labbra.

Lui la guardò interdetto. Non aveva mai avuto molti rapporti con lei. Era sempre impegnata con il Porto Sicuro quando non era chiusa in camera con Butch. Anche durante i pasti chiacchierava con le altre shellan senza degnare di uno sguardo gli altri guerrieri. Eh si lo sbirro benché semi umano era geloso come tutti i maschi e non conveniva guardare troppo la sua femmina.

Ma Qhuinn l'ammirava. Definirla bella era limitativo.

Sono venuta a nutrirti” gli spiegò lei andando dritta la punto senza perdersi in inutili preamboli o giochi di parole.

Qhuinn aprì la bocca e la richiuse come un pesce bollito.

Non credo sia una bella idea. Butch non la prenderà bene” le rispose poi interdetto.

Lei ridacchiò. “Butch rispetterà il mio impegno preso davanti a tutti, e con il suo consenso, nella Biblioteca. Lui e gli altri fratelli sanno che non scherzavamo quando ti abbiamo offerto il nostro sangue” rispose impettita sedendosi sul letto.

Intendiamo nutrirti noi dal momento che le Elette non hanno il permesso di recarsi sulla terra e di provvedere al tuo sostentamento come stabilito dalla Legge. E siccome io e Cormia abbiamo il sangue più puro e sostanzioso e lei ha perso, eccomi qua” raccontò ridacchiando.

Sembrava una bambina che avesse aperto un regalo a Natale. Come era possibile si chiese Qhuinn cercando di capire cosa stesse dicendo.

Perso?” chiese Jane anche lei attenta e incuriosita dalle parole di Marissa.

Oh si, ci siamo giocate il privilegio di nutrire Qhuinn con la morra cinese” rispose ridacchiando “E ho vinto io, tre partite su cinque” concluse fiera della sua impresa.

Qhuinn sgranò gli occhi sotto il cappuccio. Si erano giovate il privilegio?? Aveva capito bene? A morra cinese??

Non riusciva a capire come fosse possibile. Non era certo un privilegio o una ricompensa nutrirlo. “Marissa, non mi sembra una bella conquista nutrire me e poi Butch non sarà contento.”

Hai proprio la testa dura Qhuinn ehh? Ma non sei stato a sentirmi?” ribatté lei scuotendo la testa leggermente infastidita di dovergli dare nuovamente delle spiegazioni. “Ti sei sacrificato per noi e quindi è un onore cederti il mio sangue per farti guarire. E Butch... non ti devi preoccupare di lui. Adesso è notte e lui è fuori a combattere con i fratelli e quindi quando tornerà sarà tutto fatto. Senza contare che tutti i fratelli sanno che noi shellan intendiamo nutrirti e nessuno di loro protesterà” concluse decisa cercando i suoi occhi dietro ai buchi nel cappuccio.

Ne sono sicurissima” disse Jane. “Potessi lo farei anch'io” aggiunse con un sorriso.

Non ti devi preoccupare Jane. Abbiamo già stabilito l'ordine e siccome tutte vogliamo partecipare il nostro buon Qhuinn rischierà solo l'indigestione” aggiunse scoppiando a ridere.

Qhuinn invece era rimasto in silenzio attonito.

Allora vuoi iniziare?” gli chiese lei portandosi il polso alla bocca e facendosi un piccolo taglio con le proprie zanne.

Il sangue sgorgò fuori rosso, denso e profumatissimo per Qhuinn, il quale iniziò a sentire una voglia immensa di sfamarsi.

Si passò la lingua sulle labbra e fissò gli occhi sul polso diafano di Marissa sul quale spiccavano le vermiglie gocce di sangue.

Sdraiati e tirati su il cappuccio in modo da liberare la bocca” gli ordinò lei chiudendo con il suo tono deciso qualsiasi possibilità di replica da parte di Qhuinn.

Lui ubbidì prontamente affamatissimo e Marissa gli porse il braccio.

Il sangue forte e gustoso iniziò a scivolare nella sua bocca. Era un delizia. Non che quello di Mary facesse schifo ma il suo era decisamente migliore e soprattutto più nutriente provenendo da una nobile famiglia di vampiri.

E mentre succhiava gli occhi di Qhuinn si fecero pesanti dalla stanchezza e dall'appagamento finché esausto e sazio non crollò addormentato.

Sembra la piccola Nalla che si addormenta succhiando” commentò Marissa, guardandolo teneramente, e sfilando il polso per poi leccarsi la ferita e rimarginarla velocemente.

Era al limite. Credo che non avesse bevuto velocemente sarebbe crollato fisicamente oltreché psicologicamente” concordò Jane sfilandogli il cappuccio e mettendogli a posto le coperte.

Odio quel cappuccio” disse Marissa dando prontamente a Qhuinn le spalle.

Anch'io e sono sicura anche lui” aggiunse Jane raggiungendo l'amica che si era avviata alla porta.

Lasciamolo a dormire. Sono sicura che quando si sveglierà starà molto meglio” aggiunse uscendo con lei.

Non è che vorrà andare a caccia vero?” chiese Marissa improvvisamente preoccupata.

Credo di si” rispose Jane “Ma Wrath ha sentenziato che il ragazzo non può uscire fino a che i suoi medici gli daranno l' ok ed io e Manello siamo moltoooo scrupolosi” fini ridacchiando con l'amica.

Non lo avrebbero fatto uscire fino a che non fosse in piena forma... e Jane sapeva che ci sarebbe voluto molto, ma moltoooo tempo... forse il tempo necessario a recuperare duecentosettanta lingue di lesser...





A svegliare Qhuinn fu un colpo forte alla porta. Il ragazzo si svegliò all'improvviso aprendo gli occhi confuso.

Stordito si guardò intono per poi riconoscere la sua stanza perfettamente pulita e messa in ordine da Fritz.

Con un sospiro si lasciò coccolare dalle coperte. Si sentiva bene, la testa sgombra e lucida. Solo la bocca continuava a dargli fastidio e presumeva che quella sensazione di vuoto sarebbe continuata all'infinito.

Essere senza zanne era un po' come sentirsi nudo e indifeso. Una situazione decisamente spiacevole.

Ma doveva abituarsi di questo era certo. Solo sapeva che non si sarebbe mai abituato all'idea di avere anche l'amichetto in basso addormentato.

Neanche succhiando il sangue di Marissa aveva reagito sotto la cintola e addirittura si era addormentato. Definirlo una cosa insolita era riduttivo, visto come reagiva normalmente e la quantità di femmine e maschi, uomini e vampiri che si era scopato in quei due anni.

Di certo questo avrebbe messo il punto fine al suo rapporto con Blay.

Anche se il suo onore fosse stato recuperato e fosse diventato libero di girare e combattere con i fratelli nessuno gli avrebbe potuto rendere il suo essere maschio o le sue zanne perdute.

Forse era meglio così penso, dal momento che comunque aveva deciso di vivere in maniera casta, meglio non averci neanche tentazioni. Almeno non avrebbe corso il rischio di cadere nella trappola del fumo rosso di Phury o delle bottiglie di alcolico già fin troppo sue amiche normalmente.

Un altra serie di colpetti leggeri e un insulto pronunciato a bassa voce lo fece trasalire. Cosa stava succedendo dietro alla porta?

Deciso a scoprirlo scese dal letto. Era in boxer e si sentiva bene così a piedi nudi si avvicinò alla porta e l'aprii.

No decisamente non era quello che si aspettava e i suoi occhi si spalancarono. Porca puttana e adesso? Pensò rapido diventando rosso e sentendosi le gambe vacillare all'improvviso.





Jane era contenta di vedere che Qhuinn stava meglio ed era felice che si fosse nutrito da Marissa.

Con lei raggiunse le altre shellan che si erano radunate in camera di Bella a chiacchierare e giocare con la piccola Nalla in attesa del rientro dei guerrieri usciti a caccia di lesser da offrire per conto di Qhuinn.

Ciao” le salutò guardandole una per volta con uno sguardo nuovo negli occhi.

Non si era mai sentita così. Mai si era sentita così parte integrante di quella famiglia. Lei era sempre stata il medico. Quella a cui si rivolgevano in caso di bisogno.

Lei curava i loro hellren quando ne avano bisogno, aveva fatto partorire Bella e le aiutava con i problemi di salute. Ma il tutto era stato asettico.

Lei il medico freddo e capace, loro le pazienti che avevano bisogno di aiuto.

Sapeva quanto amavano i loro maschi, e che erano disposte a tutto per loro.

Ma vederle agire così per Qhuinn. Bhe l' aveva commossa!!

Tante cose stavano cambiando e forse anche lei. V lo era o si sforzava di esserlo, ma lei??

Bhe essere lì con loro era già un bel cambiamento.

Anche loro sembravano stupite e quando Beth l'abbracciò per un momento si dimenticò di materializzarsi.

Poi però sentì le sue mani sulle braccia e capì quanto in realtà fossero unite.

Se loro erano tutti fratelli fra guerrieri, loro le loro shellan erano sorelle e non solo di nome, ma di fatto.

Sorelle che lottavano non contro i lesser ma per sostenere i loro maschi, i guerrieri, i protettori della razza... la loro razza... la sua razza o perlomeno quella a cui ormai si sentiva legata come in una vera famiglia.


venerdì 22 febbraio 2013

CAPITOLO 10 Il verdetto


Capitolo 10 Il verdetto



Un silenzio carico di significati e tensione aveva seguito le ultime parole di Wrath allorché lui riprese a parlare

Poiché hai dimostrato di essere un maschio di valore e visto che il tuo fisico è ancora debilitato per le ferite ricevute avrai il permesso di risiedere in questa casa fino a che tu non sia completamente guarito. Solo quando i nostri medici daranno il permesso sarai allontanato da questa dimora. Fino ad allora rimarrai chiuso nella tua camera, fino a nuovi ordini, e ti sarà fatto divieto d'incontrare chiunque. Rimarrai in isolamento e se dovrai presentarti al nostro cospetto sarai tenuto ad indossare il cappuccio rosso della vergogna”.

Qhuinn abbassò la testa. Era preparato sapeva che la sentenza sarebbe stata questa ma sentirla pronunciare da Wrath e vedere gli sguardi tristi dei guerrieri intorno a lui gli fece male. Era come se gli avessero strappato anche il cuore oltre alle zanne e una lacrima gli scappò dagli occhi.

Per fortuna che aveva il cappuccio pensò altrimenti avrebbe fatto la figura dello smidollato davanti a tutti.

Alle parole di Wrath era seguito il silenzio e solo quando il re riprese a parlare Qhuinn alzò la testa in cerca di uno sguardo di compassione o speranza.



Tuttavia la Vergine Scriba ha disposto che tu possa riacquistare il tuo onore dimostrando all'intera comunità il tuo valore” disse Wrath guardando il suo guerriero con gli occhi che gli brillavano di speranza.

Qhuinn li alzò guardando il suo re con il cuore che batteva furioso.

Cosa devo fare mio signore?” chiese con la speranza che gli traboccava nel cuore.

Wrath gli sorrise. Aveva percepito l'odore di Qhuinn mutare dalla disperazione alla speranza e con un sospirò gli spiegò quello che l'attendeva. “Dovrai combattere Qhuinn, e strappare le lingue ai lesser. Quando ne avrai raccolte duecentosettanta le porteremo al santuario e la Vergine Scriba ti renderà il tuo onore” le parole di Wrath risuonarono nelle orecchie incappucciate di Qhuinn cariche di promesse e disperazione.

Promesse perché aveva un modo di redimersi, disperazione perché sapeva che sarebbe stata un impresa quasi impossibile da affrontare.

Per quanto in gamba fosse, il numero era elevato e combattere da solo, senza appoggio e senza forze a causa della mancanza di sangue delle femmine della sua razza era un impresa disperata.

Ma lui era già disperato. Per cui non avrebbe avuto importanza. Avrebbe combattuto, magari sarebbe morto ma ci avrebbe provato.

A volte basta la speranza a darti forze che non potresti avere in maniera differente e che non immagini nemmeno.

Ma ricordati Qhuinn che non sei solo. La confraternita non lascia mai soli i propri membri. Mai!!” le parole del re furono il segnale.

Non si erano messi d'accordo, non ne avevano parlato, Wrath non avrebbe mai chiesto o ordinato nulla ai suoi guerrieri.

Lui era solo sicuro dei vincoli che li univano e dell'onore dei suoi più fedeli sudditi.

Qhuinn aveva rinunciato al suo per loro e adesso era il momento che anche loro rinunciassero a qualcosa per lui.

E non ci fu bisogno di parole, Wrath conosceva il cuore di ognuno dei presenti.



Fu Blay il primo a capire cosa intendesse dire il re e ad agire. Con un gesto fluido si lasciò cadere su un ginocchio e dopo aver dato una rapida occhiata a Wrath spostò lo sguardo pieno d'amore su Qhuinn ed estraendo il pugnale dalla lama nera, lo piantò ai suoi piedi nel pavimento di legno con un sonoro botto che risuonò in tutta la sala.

Il mio pugnale e il mio braccio sono al servizio di Qhuinn” disse con orgoglio rimanendo in ginocchio con lo sguardo fermo e fisso sul cappuccio cremisi del suo migliore amico.

Le sue parole strapparono un sorriso compiaciuto a Wrath che annui “Ed io ne prendo atto” gli rispose.



Vicino a lui John lo imitò piantando il suo pugnale davanti a lui poi con le mani ripeté la medesima frase.

Al suo fianco anche Xhex piantò il suo pugnale vicino a quello di John dopo avergli lanciato un occhiata di traverso “Il mio hellren ha parlato anche per me. I nostri pugnali colpiranno assieme al servizio di Qhuinn”.

John si voltò a guardarla, non era sorpreso ma neanche decisamente felice dal momento che per il suo istinto protettivo faceva fatica ad accettare che lei scendesse in strada a combattere al fianco dei fratelli. Ma tacque, c'era la vita di Qhuinn in gioco e lui era pronto a proteggere la sua shellan con la vita se fosse stato necessario.

Uno dopo l'altro tutti i fratelli si lasciarono cadere in ginocchio e piantarono i loro pugnali nel pavimento lanciando sorrisi pieni di affetto a Qhuinn.

Lui da sotto il cappuccio girava la testa nel vedere i guerrieri inginocchiarsi al suo livello e piantare i loro pugnali nel pavimento in un segno di rispetto e di impegno nei suoi confronti. Sotto il cappuccio alcune lacrime iniziarono a scivolare davanti a quei gesti carichi di amicizia.



Manello guardava affascinato la scena. I guerrieri a iniziare da Blay seguito da tutti gli altri, a turno s'inginocchiavano e piantavano il pugnale per terra, pronunciando quello che sembrava un giuramento, con lo sguardo alto e fiero.

Piantati sul pavimento c'erano ormai diversi pugnali e, quando Payne fece lo stesso, sentì un nodo d'orgoglio invadergli l'anima e il corpo. Lei era una guerriera e lui si sentì fiero nel vederla piantare il pugnale per terra malgrado qualcosa gli gridasse che lui avrebbe dovuto impedirglielo. Era la sua donna in fondo, ma sapeva che lei era forte, anche più di lui.

Erano rudi guerrieri avvezzi a sfidare la morte e le ferite e quel semplice atto era un giuramento che avrebbero rispettato fino alla morte ma era soprattutto un gesto di rispetto e amore per quel ragazzo che li osservava emozionato da sotto quel cappuccio scarlatto.

C'erano vincoli talmente forti fra di loro, e l'aria era così carica di elettricità che Manny ne fu travolto.

Rispetto, onore, amicizia erano espressi e nascosti dietro quei vestiti di pelle e l'aria da duri. Qhuinn stesso aveva provato a fare lo spavaldo malgrado gli si leggesse in faccia quanto soffrisse nel corpo e nella mente.

Manny cresciuto nel mondo degli uomini si era scontrato più facilmente con la menzogna e la falsità. Certo anche lì potevi trovare valore, dedizione e coraggio. Li aveva visti e riconosciuti in Jane stessa, ma qua in quei pugnali, che ancora vibravano nel pavimento, c'era un qualcosa di più, c'era l'essenza stessa della razza e della confraternita.

Quando Payne si unì a loro si rese conto per la prima volta di quanto in realtà scorresse il sangue vampiro nelle sue vene. Butch, ultimo dei guerrieri, si era appena inginocchiato che Manny dopo averlo guardato ancora una volta capì cosa doveva fare.

Quell'uomo o vampiro, comunque lo si volesse chiamare, era in qualche modo suo fratello, scorreva dentro di lui una parte dello stesso sangue vampiro e Manny si frugò in tasca in cerca del bisturi che aveva riposto lì pochi minuti prima sovrappensiero.

Imbarazzato sotto gli occhi stupiti dei fratelli s' inginocchiò a sua volta, e piantò con tutte le forze che aveva il bisturi nel pavimento di legno al pari dei pugnali neri dei fratelli.

Bhe ecco io ho solo questo ma se posso essere utile... si insomma... avete capito” aggiunse guardandosi intorno imbarazzatissimo, con la paura di essersi reso ridicolo ai loro occhi.

Ma a rompere il silenzio surreale e carico di rispetto fu Wrath. “Grazie fratelli e grazie anche a te Manny. Sappiamo che il tuo bisturi ha lo stesso valore dei nostri pugnali. Non è vero fratelli?”

E che cavolo. Se si arrabbia ci affetta tutti” affermò Phury ridacchiando

Ehi fratello sei sicuro di non volere diventare un vampiro?” gli chiese Butch scuotendo la testa divertito dal vederlo diventare rosso dall'imbarazzo.

Vishous ti conviene iniziare a preparare un altro pugnale, con i lesser quel cosino non basta” intervenne Rhage.

Non ne sarei tanto sicuro Rhage... ti assicuro che i bisturi sono molto pericolosi” intervenne Jane ridacchiando.

Se lo dici tu, non parlo più” rispose lui alzando le mani in segno di resa.

E ci puoi giurare. La mia Jane sa quel che dice e poi la mia sorellina non poteva certo scegliersi uno smidollato” convenne V dando una pacca al medico sulle spalle inginocchiato vicino a lui.



Il re tossì per richiamare l'attenzione.

Bene. Sono fiducioso che presto l'onore di Qhuinn sarà ripristinato in attesa che lui si rimetta. Stanotte stessa uscirete a conquistare i trofei da offrire alla Vergine Scriva in suo nome”.

I guerrieri annuirono convinti e insieme lanciarono quello che sembrava un ringhio di guerra che altro non era che l'affermazione alle parole del loro re.

Un silenzio carico di aspettativa e orgoglio invase la biblioteca mentre i fratelli si scoprivano ancora più uniti di quanto pensassero fino a che Beth non prese la parola.

E noi compagne di questi valorosi guerrieri, sorelle nel dividere lo stesso destino, siamo pronte ad offrire il nostro sangue affinché Qhuinn guarisca presto, se i nostri hellren ci concederanno il privilegio” e senza indugiare porse il polso a Wrath.

Lui la guardò da dietro gli occhiali per un attimo stupito poi un sorriso orgoglioso spuntò sulle sue labbra mentre le zanne si allungavano facendo capolino dalle sue labbra. Senza indugio prese con dolcezza il suo polso fra le grandi mani, lo portò al suo viso e lo baciò con delicatezza e riverenza. Infine con una zanna gli aprì una piccola ferita nel polso facendole uscire qualche goccia di sangue “Il mio sangue è a disposizione di Qhuinn” disse lei voltando il polso in basso e facendo scivolare alcune gocce vermiglie per terra davanti ai loro piedi.

Le altre shellan s'illuminarono e una per volta porsero il proprio polso al loro compagno felici di poter contribuire alla salvezza di chi aveva rischiato tanto per salvare tutti loro.

I guerrieri nel più assoluto silenzio, stupiti ma fieri di quel gesto generoso e spontaneo, espandendo il classico odore di vampiro innamorato, ferirono il polso delle loro compagne con le zanne. Le gocce di sangue vermiglio uscite dai polsi delle shellan caddero, nel più assoluto silenzio, sui pugnali ancora piantati ai piedi dei guerrieri inginocchiati, a rimarcare la loro comunione d'intenti per salvare Qhuinn.

Payne con un sorriso porse il polso a Manny che la guardò imbarazzato. “Mmm non ho ancora le zanne” mormorò. Lei allora gli sorrise e gli porse un piccolo coltello che teneva nella cintura. Lui sospirò e la ferì dopo averle baciato il polso.

Anche Mary porse il polso a Rhage sorridente. Lui la guardò gli occhi velati da una profonda tristezza e un cupo dolore prima di tirare un sospiro di rassegnazione e guardarla come fosse tutto il suo mondo “Mi chiedi il permesso ma l'hai già fatto” mormoro dolcemente lui prima d'inciderle nuovamente il polso “ma per stavolta ti perdono” disse mentre gli occhi ritornavano sorridenti “basta che poi mi concedi di rimarcarmi il territorio” aggiunse con un sorriso sornione e carico d'aspettativa che fece sghignazzare sotto i baffi tutti quanti.

Jane si materializzò del tutto e porse il suo polso a Vishous che la guardò stupito. Lei non aveva sangue da poter donare. Ma gli occhi della sua shellan brillavano di una gioia che lui non poté ignorare e se come nulla fosse le baciò il polso. E come miracolo calde lacrime si materializzarono negli occhi di Jane e le scivolarono sulle guance solide. Lei le raccolse con un dito e le fece scivolare sul manico del coltello del suo compagno

Io ho solo queste da offrire” mormorò.

Lo sai che valgono come il nostro sangue se non di più Jane” le disse Beth commossa a sua volta.

Vi ringrazio a nome di Qhuinn e dell'intera razza, guerrieri miei, fratelli miei, sorelle della mia amata regina. Io Wrath ho preso visione del vostro impegno e dichiaro sciolto il processo. Alzatevi tutti. Anche tu Qhuinn”

Un silenzio carico di significati cadde nella biblioteca mentre i guerrieri si mettevano in piedi fino a che Lassiter che aveva seguito tutto, in silenzio, nell'angolo più lontano applaudì vigorosamente “Ben fatto vampiri. Adesso sono proprio curioso di sapere se riuscirete e mantenere l'impegno”

Tutti si voltarono verso di lui increduli e stupiti della sua presenza e una selva di ringhi lo travolse “Ok come non detto.” aggiunse voltandosi e allontanandosi ridacchiando e canticchiando “Che sarà, che saraà , che saraaà a, che sarà della mia vita chi lo sa ...”

Che rompipalle” affermò Rhage scuotendo la testa.

No un momento, il rompipalle per definizione è lo sbirro” affermò V.

No è. Non iniziate” protestò Butch.

E ridendo e scherzando tutti ripresero i loro coltelli inchinandosi in segno di saluto al ragazzo che attonito era rimasto immobile a fissarli sconvolto dall'accaduto.

Per ultimo quando tutti si furono allontanati a parte Manny e Jane che lo avrebbero accompagnato in camera e si sarebbero presi cura di lui, Wrath si voltò a guardarlo da dietro gli occhiali da sole scuri.

A presto Qhuinn. La confraternita attende con ansia il tuo ritorno fra di noi” e abbassato la testa in segno di rispetto, piantò il suo pugnale per terra fra le gocce di sangue di Beth prima di allontanarsi con lei e George al fianco.

Anche il re aveva reso onore al guerriero che si era sacrificato per la sua razza.

Qhuinn che aveva assistito a tutta la cerimonia con gli occhi che gli colavano sotto al cappuccio fu pervaso da un fremito.

Aveva visto uno a uno i guerrieri giurargli aiuto e le shellan offrirgli il loro sangue.

Non si aspettava nulla di tutto ciò. Gli voleva bene, erano la sua famiglia ma mai si sarebbe aspettato una cosa simile, un simile gesto di amore e rispetto.

E quando Wrath gli intimò di alzarsi lui ubbidì lentamente.

In piedi si guardò intorno e vide i guerrieri, che uno per volta recuperavano i loro coltelli cercando i suoi occhi.

Gli sguardi che gli lanciavano erano fieri e pieni di fiducia, ma a colpirlo più di tutti furono gli occhi di Blay. Erano anche dolci e carichi di speranza ed amore. Quell'amore che lui aveva rifiutato e che adesso sentiva di non poter più negare nemmeno a se stesso.

E quando, rimasto solo con il re, lo vide piantare il suo pugnale per terra come tutti gli altri guerrieri, il suo cuore ebbe un tonfo e si spezzo in mille pezzettini come fosse stato un cristallo, mentre sopraffatto dall'emozione mormorò “Mio signore... grazie” non c'erano altre parole che potesse dire e quelle che gli venivano in mente non avrebbero reso abbastanza quello che provava.