Capitolo
13 Riunione
La
nottata era stata proficua ma inquietante. Zsadist appena rientrati
andò a piantare la loro corona sulla porta di Qhuinn. Altre otto
lingue di lesser pendevano dalla porta. Non erano poche ma
avrebbero potuto essere di più.
Peccato
rifletté il rude guerriero. La bestia di Rhage aveva deciso di farsi
uno spuntino e a quel punto era stato impossibile recuperare i
trofei.
All'inizio
sembrava andare tutto bene. Lui e Phury avevano trovato una base di
quei bastardi. Si erano avvicinati e aveva sorriso. C'erano almeno
una ventina di lesser che si erano riuniti per qualche motivo.
Un bel colpo di fortuna visto che ultimamente si nascondevano come
ratti nelle fogne leccandosi le ferite dopo la morte di quel lurido
verme strisciante di Lash.
Avevano
richiesto rinforzi e lo sbirro con V e Rhage erano arrivati subito.
Stavano
per attaccare quando la Banda di Bastardi capitanata da Xcor era
piombata sul loro obiettivo.
A
quel punto era scoppiato il finimondo. I guerrieri si erano tenuti in
disparte uccidendo i lesser che scappavano dai Bastardi e
recuperando le lingue fino a quando uno di quegli esseri puzzolenti
aveva pensato bene di ferire Vishous e Rhage con una bomba carta. Non
era stato per nulla carino da parte sua e la bestia di Rhage aveva
deciso di intervenire e di farsi uno spuntino.
Il
suo pasto era stato molto abbondante con gran dolore del povero Rhage
che si trovava ancora a letto con la nausea ma soprattutto purtroppo
i Bastardi si erano accorti della loro presenza.
I
due gruppi si erano sfidati con lo sguardo ma quei figli di buona
donna avevano preferito ritirarsi lasciando a loro il compito di
ripulire la scena.
Zsadist
non era molto soddisfatto. Sapeva che prima o poi si sarebbe arrivato
ad uno scontro con quei cani sciolti e la cosa non gli faceva di
certo piacere. Sembravano in gamba quei maledetti cacciatori di
lesser, e l'idea di battersi con loro non era una sua priorità
ma se avessero provato ad attaccare un fratello o insidiare il trono
a Wrath... bhe avrebbero avuto bisogno di molta fortuna per il
salvare il loro stupido culo.
Ma
la cosa che spiaceva di più al vampiro sfregiato era il numero
limitato di lingue recuperate. Otto solo otto. Maledizione! Che unite
alle sei dell'altro gruppo facevano la bellezza di quattordici nemici
uccisi. Di questo passo ci sarebbe voluto un intero mese per colmare
il tributo da offrire e loro non avevano tutto quel tempo.
Non
solo Qhuinn non avrebbe mai accettato di stare recluso per così
tanto tempo in quella camera ma la Glymera si sarebbe chiesta
come mai il ragazzo non fosse stato allontanato dal momento che si
presumeva guarisse in molto meno tempo.
Forse
avrebbero dovuto trasferire Qhuinn. Magari mandarlo in una delle
tante case di Rehv o nel Commodore da Vishous, ma facendo così non
lo avrebbero potuto sorvegliare e Zsadist era certo, che senza
controllo, il ragazzo si sarebbe messo nei guai. Se avesse provato a
combattere con il cappuccio si sarebbe fatto ammazzare sicuramente
nel giro di poco. Ma ancora peggio sarebbe stato se qualcuno lo
avesse trovato in giro senza. Per lui sarebbe scattata in
automatico la pena di morte, senza revoca o perdono possibile.
Stava
per andare a darsi una lavata che Phury lo chiamò dalle scale.
“Zsadist, fra un ora siamo tutti convocati nello studio di Wrath”
gli annunciò il gemello dirigendosi poi alle sue stanze.
Bhe
se non altro avrebbe avuto il tempo di ripulirsi e di dedicarsi un
po' alla sua shellan meditò Zsadist sfoderando le zanne e
spargendo il suo odore.
Bella
avrebbe avuto poco tempo a disposizione ma c'erano molti modi per
renderlo fruttuoso.
Si
ritrovarono tutti nello studio. Schiacciati a causa dei loro corpi e
del numero che era cresciuto, quella sala sembrava sempre più
piccola.
Wrath
seduto alla scrivania annusò l'aria intorno a lui. I suoi guerrieri
erano stanchi e preoccupati. Sapevano che il tempo era un fattore
importante e sapevano che dipendeva da loro riuscire a trovare i
trofei necessari a levare Qhuinn dai guai prima che il tempo
scadesse.
Prima
che qualcuno aprisse bocca la porta si aprì e Jane e Manello fecero
il loro ingresso. Avevano l'aria preoccupata anche loro. Con
l'aumentare degli scontri avevano dovuto aumentare anche il loro
interventi.
Quella
notte avevano dovuto ricucire Thor e Xhex . Mentre Vishous aveva
riportato una piccola ma profonda ustione. Senza parlare di Rhage se
ne stava seduto sul divano pallido come un fantasma con l'aria di
dover rimettere tutto da un momento all'altro. Anche Butch sembrava
stravolto malgrado V fosse già intervenuto su di lui ad aiutare lo
sbirro.
Phury
invece si era seduto vicino a Rhage e probabilmente aveva problemi
con la protesi da come teneva la gamba stesa.
E
Blay aveva la faccia da cane bastonato, il suo odore di tristezza
stava iniziando ad infastidire il re che però si guardò bene dal
riprenderlo intuendo come stavano le cose.
Schiarendosi
la gola il re parlò.
“La
Glymera sa di Qhuinn. Ho dovuto informarli dell'accaduto anche
se non ho fatto il suo nome e non ho specificato che è un soldato
che collabora con noi. Sanno però che ospitiamo un morsit in
convalescenza e purtroppo il problema è il tempo. Mi
hanno concesso al massimo dieci giorni poi il ragazzo dovrà
abbandonare questa casa per sempre, in questo sono stati
inflessibili.” spiegò loro.
Un
silenzio carico di tensione accolse le sue parole mentre John
iniziava a gesticolare febbrile.
Non
è possibile, ci vorrà almeno un mese prima di riuscire a trovare i
trofei. Non possiamo abbandonare Qhuinn...
La
traduzione di Tohr non sorprese Wrath. Sapeva perfettamente come
stavano le cose. Era consapevole della situazione.
“Qhuinn
in che condizioni è?” chiese invece ai due medici.
Jane
si strinse nelle spalle. “Credo sia a posto ma è difficile. Se
anche avesse qualche problema residuo... non credo che lo direbbe”
spiegò guardando Manny che si limitò ad annuire.
Non
conosceva molto Qhuinn, ma sicuramente non era molto diverso dagli
altri fratelli tutti muscoli ed onore, pronti a fare i duri in ogni
occasione.
“Oggi
l'ha nutrito Marissa e domani credo che lo farà Cormia” andò
avanti Jane rimpiangendo subito di aver parlato nel vedere le
espressioni tristi e addolorate di Bucht e Phury e nel sentirgli
scappare dalla bocca un gemito represso simile a un ringhio di
dolore.
Malgrado
i fratelli sapessero quali erano le intenzioni delle loro shellan
non avevano voluto sapere chi o quando per evitare di soffrire
inutilmente.
“Scusate”
mormorò lei a bassa voce a disagio nel sentire il loro profumo
mischiarsi e inondare lo stretto ambiente.
“Fa
nulla. Non cambia niente” le rispose Phury con un sorriso tirato
sul bel viso dolce.
“E
Fritz gli ha portato un bel vassoio di cibo” aggiunse Blay
ripensando al colloquio avvenuto.
“Che
ha mangiato” aggiunse Tohr soddisfatto.
“La
Glymera farà pressioni. E' inaccettabile per loro che un
morsit in buona salute viva nella reggia. Entro la scadenza
fissata Qhuinn dovrà lasciare la casa” riprese Wrath con un
sospiro.
“Potrei
ospitarlo nella casa di Ehlena. Sono sicuro che suo padre non farà
una piega” intervenne Rehvenge.
“E'
più al sicuro al Commodore” ribattè Vishous.
“Direi
proprio di no invece. Quel posto è tanto lucubre che gli verrà
l'esaurimento nervoso al ragazzo” intervenne Rhage ridacchiando
“Senza
contare la tentazioni strane” aggiunse Butch guardando storto il
suo amico.
“Lui
non starà bravo bravo nell'appartamento ad attendere che noi si
faccia il lavoro sporco. Se lo conosco un pochino Qhuinn vorrà
combattere con noi” la voce piatta di Blay suonò come una condanna
a morte.
“Sarebbe
una pazzia!” intervenne Xhex.
“Eppure
lo farà se non lo fermiamo” aggiunse Zsadist con un sospiro
“Io
farei lo stesso” aggiunse Phury dandosi un colpetto alla gamba e
guardando i volti dei suoi fratelli come a sfidarli del contrario.
Il
silenzio cadde di nuovo nello studio.
“Bene,
abbiamo dieci giorni per trovare una soluzione.” commentò Wrath
con un sospiro.
“Io
avrei un idea” la voce stentorea di Rhage intervenne come un
fulmine a ciel sereno mentre Vishous lo guardò sgranando gli occhi.
“Porca
puttana. Ma certo perché non ci abbiamo pensato prima?” esclamò
Qhuinn
era irrequieto. Non era riuscito a dormire molto e adesso passeggiava
per la stanza avanti e indietro, indietro e avanti.
Si
sentiva in gabbia. Prigioniero di quelle quattro mura.
Come
avrebbe fatto a resistere per un mese? Sarebbe impazzito prima ne
era certo!!
Le
tapparelle erano di nuovo calate avvolgendolo nel buio prima che il
sole apparisse a bruciargli gli occhi ma sigillandolo ancora di più
nel suo piccolo mondo. Prima almeno poteva vedere i giardini e la
fontana adesso non gli rimaneva che accendere la televisione e
pregare che i suoi fratelli non si facessero ammazzare per lui.
Sdraiato
sul letto stava torturando il telecomando saltando da un canale
all'altro quando sentì bussare alla porta.
Veloce
s'infilò il cappuccio “Avanti” invitò il nuovo venuto
ringraziando per quello strappo alle regole e pregando che con la
compagnia non arrivasse qualche brutta notizia.
Ma
ad entrare era solo Cormia.
“Sono
venuta a nutrirti. Devi metterti in forma. Più tardi Fritz ti
porterà altro da mangiare” gli disse avvicinandosi cautamente.
“Grazie,
per l'offerta del tuo dono. Ma sto bene. Non ho bisogno di
nutrirmi” le disse inclinando la testa e abbassando gli occhi al
pavimento in segno di rispetto.
“Oh
no. Devi metterti in forze.” ribatté lei ridacchiando e ferendosi
il polso “Alza appena il cappuccio e nutriti guerriero. ”
“Non
ha senso mia signora. Risparmia il tuo sangue per Phury, lui ne ha
più bisogno di me” rispose Qhuinn sorridendo amaramente sotto al
cappuccio.
“Io
non ne sarei così sicura Qhuinn” rispose avvicinando il suo polso
alla bocca di lui.
Qhuinn
sospirò. Se le avesse avute le zanne si sarebbero allungate a quel
dolce profumo.
“Allora
ti ringrazio del tuo dono, sebbene non credo di meritarlo di più del
tuo helleran” rispose lui poggiando le labbra sul suo polso
e iniziando a succhiare quel dolce nettare.
Lei
si sedette al suo fianco e con una mano gli accarezzò i capelli neri
che iniziavano ad arricciarsi sulle punte
“Ti
stai sbagliando Qhuinn, è anche per il bene del mio helleran
che sono orgogliosa di offrirti il mio sangue. Bevi guerriero, beni e
preparati”
Qhuinn
da sotto il cappuccio alzò gli occhi per cercare i suoi ma non li
trovò poiché i buchi nel cappuccio si erano spostati, e fu un bene
altrimenti avrebbe notato la tristezza sul volto di Cormia.
Lei
sapeva già quello che sarebbe successo, e avrebbe pregato a lungo
affinché nessuno, nemmeno lui, si facesse male.
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