giovedì 28 febbraio 2013

CAPITOLO 14 Allenamenti


Capitolo 14   Allenamenti



Qhuinn si era svegliato da poco. Le tapparelle si erano alzate e lui era andato a farsi una doccia malgrado sapesse che non sarebbe potuto uscire dalla stanza.

Cercando di distrarsi e di non pensare ai suoi fratelli che di lì a poco sarebbero usciti a combattere si vestì e si sdraiò nuovamente sul letto. Con le mani andò a toccarsi i buchi fra i denti. Quanto gli mancavano le sue zanne. Tristi pensieri iniziarono ad affollarsi nella sua mente accompagnati dai ricordi dolorosi di quando con John e Blay andavano fuori a fare baldoria.

Era stato uno stupido e adesso quello che aveva perso non sarebbe più tornato.

Sapeva che nel giro di pochi giorni avrebbe dovuto lasciare la casa e suoi amici e questo lo spaventava più di tutto il resto.

La nottata passò lunga e monotona. Gli unici intervalli furono la visita di Fritz con il solito vassoio pieno di cibo squisito, che peraltro mangiò solo in parte e Manny e Jane che passarono a controllare il suo stato.

Ma lui stava ormai bene. Il dolore alla bocca e il senso di vuoto non sarebbero passati mai, sospettava, mentre il suo corpo riprendeva rapidamente le forze.

Inaspettatamente si presentò anche Bella a donargli il suo sangue. Lui avrebbe voluto rifiutare ma si rese conto che sarebbe stato assai scortese e offensivo dei confronti della shellan di Zsadist.

Così bevve il sangue e ringraziò mentre sentiva l'energia rinvigorire il suo corpo. Tutto il suo corpo tranne quello che aveva di più maschile in esso.



La giornata passo lunghissima e quando sentì battere i colpi alla porta aspettò con pazienza poi l'aprì. Altre dieci lingue pendevano da una nuova corona. I fratelli avevano lasciato il loro tributo.



Avvilito e preoccupato restò in piedi aspettando di sentire altri colpi di martello. Voleva sapere come era andata. Se i suoi fratelli stavano bene, ma nessuno si fece vivo.



Deluso e triste si ributtò sul letto accendendo la televisione e cadendo in un dormiveglia annoiato fino a che sentì bussare con dei colpi forti e decisi.



Incuriosito si infilò il cappuccio giusto in tempo prima che questa si aprisse lasciando entrare Vishous e Rhage.

Allora adesso basta poltrire. Mettiti in tuta Qhuinn. Hai bisogno di allenarti” gli disse Vishous con un sorriso soddisfatto.

Qhuinn lo guardò esterrefatto.

Bhe che aspetti ragazzo, vestiti. Dobbiamo andare in palestra” ribadì Rhage guardandolo sorridente a sua volta mentre si infilava in bocca il perenne lecca lecca.

Qhuinn rimase un buon minuto a guardarli. Per fortuna che aveva il cappuccio altrimenti sarebbe potuto passare per un pesce visto che era rimasto con la bocca aperta per lo stupore.

Cosa significava? Non doveva stare relegato in camera? Come avrebbe fatto ad allenarsi con quel fastidioso cappuccio??

Erano tante le domande che gli giravano per la testa ma non si sognò neanche di porle. Appena la sua mente realizzò quello che gli era stato proposto scattò su come un fulmine e si preparò in pochi attimi.

Qualsiasi cosa era meglio che rimanere lì a piangersi addosso e se lo erano venuti a chiamare evidentemente sapevano quello che facevano e Wrath aveva dato il suo permesso.



Durante il percorso che li divideva dalla palestra non incontrarono nessuno e nessuno gli rivolse la parola.

Qhuinn iniziava ad essere nervoso, si sentiva come fosse stato un fantasma, un essere invisibile dal momento che nessuno lo considerava più, quando finalmente raggiunsero la loro meta.

Ad aspettarlo c'erano anche gli alti fratelli e il re in persona.

Sotto il cappuccio Qhuinn iniziò ad agitarsi soprattutto quando tutti si voltarono verso di lui.

Dei grossi sorrisi si aprirono sui volti dei fratelli mentre lo salutavano rapidamente. Ma il sorriso più bello era quello che vide sulla bocca di Blay che lo stava studiando attentamente.

Qhuinn fra sette giorni dovrai lasciare questa casa. Sono riuscito a strappare alla Glymera questo lasso di tempo ma temo che non sarà sufficiente. L'arrivo di Xcor e la sua Banda di Bastardi sta complicando le cose” la voce di Wrath era seria e determinata.

Qhuinn annui sotto al cappuccio mentre si chiedeva cosa sarebbe successo ora. Sapeva che non avrebbe potuto rimanere tanto sotto la protezione dei fratelli ma ora per la prima volta, dopo essere stato informato di un termine preciso, si chiese sul serio dove sarebbe andato e cosa ne sarebbe stato di lui.

Ovviamente non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarti” aggiunse Wrath sorridendo sotto gli occhiali scuri mentre i fratelli annuivano in coro “Pertanto ti trasferirai nella vecchia casa di Beth.” concluse soddisfatto.

Qhuinn sgranò gli occhi. “Mio signore io...” provò a balbettare ma Wrath alzò una mano imperioso. “Tu ubbidirai al mio ordine Qhuinn. Ciò è quello che è stato deciso, e tu ti atterrai ai miei comandi. Una volta tanto mi aspetto che tu ubbidisca” sentenziò con un grugnito soddisfatto.

Qhuinn abbassò la testa incappucciata in segno di resa. In fondo avrebbe avuto una casa in cui ripararsi dal sole e riposare e magari sarebbe potuto uscire a combattere, nessuno lo avrebbe potuto fermare. Essere soli aveva i suoi vantaggi in fondo, pensò con un sospiro.

E siccome sono sicuro che se ti ordinassi di rimanere segregato là tu non obbediresti, da oggi in avanti inizierai ad allenarti con i tuoi fratelli. Devi rimetterti in forma” concluse sorridendo.

Gli occhi di Qhuinn si spalancarono ancora di più. Non riusciva a crederci. Gli avrebbero permesso di allenarsi con loro, di prepararsi a combattere per recuperare la sua dignità.

Io... non sono sicuro di meritarmi questo. E' un rischio se la Glymera sapesse che combatto con voi...” le sue parole morirono sulle labbra.

Lui era un escluso, un reietto, un morsit condannato a tenere celato il volto per non offendere gli altri della sua razza dalla mancanza delle zanne.

Che senso aveva allenarsi? Come avrebbe potuto combattere con loro senza disonorarli mostrandogli il volto?

La Glymera non verrà a sapere nulla e tu non infrangerai alcuna regola” intervenne Vishous con un sorriso astuto e gli occhi che gli brillavano.

Qhuinn voltò la testa per guardarlo. Normalmente avrebbe solo girato gli occhi ma con il cappuccio non era possibile. E questa era la prova che se doveva combattere avrebbe dovuto levarsi quel fastidioso coso dalla testa... infrangendo le regole!

Sento l'odore della tua titubanza. Ma sono sicuro che andrà tutto bene. Rhage e Vishous si occuperanno di te nella lotta mentre Zsadist e Tohr ti aiuteranno con le armi.” sentenziò Wrath dandogli una pacca sulla schiena.

Blay, John, Xhex e gli altri li aiuteranno, non sarà troppo difficile ragazzo!” la voce di Wrath era imperiosa e tranquilla e dopo averlo salutato impugnando il guinzaglio rigido di George il re ritornò verso i suoi appartamenti lasciando Qhuinn ancora sbigottito insieme ai suoi fratelli.

Direi che il tempo delle parole è finito, che ne diresti di sgranchirti i muscoli con un po' di corsa sul tapirulan?” gli chiese Vishous spingendolo gentilmente verso l'attrezzo.

Qhuinn annui felice di poter muovere finalmente un po' i muscoli fermi da troppo tempo. Probabilmente aveva capito male, i fratelli gli avrebbero fatto fare solo ginnastica, permettendogli di usare la palestra. Niente combattimenti pensò rattristato da un lato ma sollevato dall'altro. Non voleva disonorarli levandosi il cappuccio così senza una parola iniziò a correre.

Gocce di sudore gli imperlarono la fronte colando giù ma Qhuinn fece finta di nulla. Respirare con il cappuccio addosso gli dava fastidio, così come la vista che spesso spariva a causa dello spostamento dei buchi per gli occhi.

Ma lui continuava a correre imperterrito. Aveva bisogno di sfogarsi e di muoversi e non gli importava della fatica o del fastidio.

A fermarlo fu Rhage. “Adesso basta Qhuinn. Che ne diresti di farti un po' di pesi. Devi metterti in forma anche le braccia. Hai poltrito troppo ragazzo” la voce scherzosa e ironica di R nascondeva la verità e Qhuinn sapeva bene che il fratello aveva ragione.

Con un sospiro scese e mentre si avviava si ritrovo un piccolo asciugamano in mano. “Asciugati il sudore, immagino che sarai fradicio con quel coso in testa” la voce di Z lo fece sussultare.

Non aveva vista periferica e non aveva visto il fratello avvicinarsi.

Con sollievo allungò la mano afferrò l'asciugamano e se lo infilò sotto al cappuccio stando attento a tenere coperto il volto per non offenderli alla sua vista, poi si sistemò sulla panca. Risistemò il cappuccio e afferrò i pesi.

Doveva mettersi in forma. Sentiva il suo corpo protestare e sapeva di averne bisogno. Vicino a lui i fratelli si allenavano con gli attrezzi o fra di loro ridacchiando e scherzando come al solito anche se nessuno gli rivolse la parola.

Come stai?” la voce improvvisa di Blay lo fece sussultare e per poco la sbarra dei pesi non gli scivolò dalle mani.

Stanco. Sono fuori allenamento” gli rispose Qhuinn tirandosi a sedere e sistemandosi il cappuccio per cercare gli occhi dell'amico.

Vedrai che ti rimetterai presto in forma.” rispose Blay. Non aggiunse altro ma rimase in silenzio a guardarlo.

Qhuinn annui. Non sapeva cosa dirgli. Quello che gli veniva in mente non era certo appropriato mentre da dietro il cappuccio ammirava il fisico del compagno. Sudato con i muscoli gonfi di sangue per l'allenamento, il petto muscoloso nudo era di una bellezza mozzafiato. Sei bellissimo gli avrebbe detto volentieri ma tacque.

Anche i pensieri di Blay non erano molto diversi mentre i suoi occhi scrutavano attentamente ogni muscolo sudato dell'amico per salire sempre più su fino alla vena del collo ingrossata dalla fatica e dal caldo.

Dio quella vena che sparisce nel cappuccio i pensieri di Blay non erano certo meno casti, ma come per l'amico rimasero ben nascosti nella sua testa.

Ehi Qhuinn che ne diresti di combattere un po'?” il silenzio imbarazzato venne interrotto da Vishous che si era avvicinato senza essere visto dal vampiro incappucciato che sussultò alla sua voce.

Blay sgranò gli occhi e guardò il vampiro tatuato sulla tempia scuotendo la testa.

E' una follia V. Non ti ha neanche visto arrivare” protestò in pensiero per l'amico.

Qhuinn era rimasto in silenzio stupito dalla proposta del guerriero. Ma quando udì la voce di Blay così dolce e protettiva sentì l'impulso di ritornare lo strafottente di un tempo. Non poteva permettersi di avere la compassione dell'amico. Non voleva dimostrarsi debole o peggio una femminuccia paurosa. Doveva dimostrare di avere ancora le palle. Anche se... bhe il termine non era molto appropriato dal momento che con le zanne anche l'amichetto di sotto era andato in letargo.

Ma questo i fratelli non lo sapevano sperava e lui sarebbe stato ben zitto a tal riguardo.

Si certo” rispose mostrandosi sicuro mentre si alzava e seguiva V nel centro della palestra.

Come fu davanti a lui però si rese conto che combattere era una pazzia. Posizionato davanti al grosso fratello aveva fatto un grosso respiro per prendere fiato e concentrarsi con il risultato di trovarsi la stoffa del cappuccio in bocca impedendogli di respirare normalmente e soffocandolo per un attimo. Infastidito se l'era allontanata con la mano solo per rendersi conto di avere nel frattempo perso di vista il suo avversario mentre le voci dei fratelli lì vicino sembravano appartenere a dei fantasmi nel momento in cui si rese conto di avere la vista limitatissima e di dover girare la testa, se voleva guardarli, perdendo così il contatto visivo con il suo avversario.

Ok allora proviamo” gli disse Vishous avanzando verso di lui apparentemente indifferente ai suoi problemi.

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