mercoledì 20 febbraio 2013

CAPITOLO 8 Uno di loro


Capitolo 8 Uno di loro



Qhuinn si sentiva anche peggio di prima. Era troppo presto perché il sangue di Mary avesse fatto effetto, sempre che fosse stato abbastanza efficace. Non c'era una sola parte del corpo che non gli dolesse per non parlare della bocca e della testa che sembravano passate in un frullatore.

Il respiro era affannoso e aprendo gli occhi si guardò in giro.

Era solo.

Fu questo a fargli più male di qualsiasi altra cosa.

Ma cosa si era aspettato??

Di trovarsi Blay piangente al suo cospetto? Dopo come lo aveva trattato? Nooo impossibile.
Se prima gli aveva chiuso il cuore adesso lo avrebbe guardato come una nullità. Perché proprio questo era diventato.

Nemmeno John era andato a trovarlo. Possibile? Lo aveva sempre protetto aveva rischiato tutto per lui ma da quando era arrivata Xhex l'amore lo aveva trascinato lontano. E adesso anche lui non si era più fatto vedere.

Per non parlare degli altri fratelli o delle loro shellan. Nessuno di loro era andato a trovarlo e sapeva anche il perché.

Era un morsit, un reietto. Nessuno aveva il permesso di frequentarlo, nessuno avrebbe più potuto farsi vedere in sua compagnia senza essere disonorato. Motivo in più per andarsene da lì al più presto.

Sarebbe impazzito dal dolore se fosse rimasto ancora in quella casa piena di dolci ricordi, di persone a cui si era affezionato. La loro indifferenza per quanto forzata sarebbe stata troppo dolorosa.

Con uno sforzo immenso si tirò a sedere e poi buttò le gambe giù dal letto.

Poteva farcela. Doveva farcela. I suoi vestiti erano piegati e messi su un tavolino poco lontano. Li avrebbe indossati, avrebbe recuperato un coltello e sarebbe sgattaiolato fuori dicendo addio a quel mondo che non gli apparteneva più.

Dove sarebbe andato? Non lo sapeva. E non gli importava. Forse avrebbe cercato una casa abbandonata e da lì avrebbe continuato ad uccidere i lesser, in fondo era l'unica cosa che sapeva fare.
E vendicarsi era il minimo dopo quello che gli avevano fatto.

I suoi progetti erano ben chiari nella sua mente peccato che il suo corpo non fosse altrettanto d'accordo. Come posò le gambe per terra queste cedettero sotto il suo peso e lui si ritrovò lungo e disteso come un salame sul pavimento.



Manny era andato a dare notizie ai fratelli visto che avevano il divieto di andare da Qhuinn e Jane, per lasciarlo riposare in pace, si era spostata nella stanza affianco a controllare le ultime analisi.

Le cose non andavano molto bene. Aveva perso troppo sangue ed era troppo debole per aggiustare il suo corpo velocemente. La perdita delle zanne aveva indebolito molto il fisico di Qhuinn, troppo per come era abituata a vedere reagire i vampiri alle ferite.

Stava aggiornando la cartella con gli ultimi valori quando sentì un gran tonfo provenire dalla stanza del suo malato. Mollando tutto di corsa sfrecciò nella camera passando direttamente dalla parete. Un bel risparmio di tempo essere un fantasma!

Qhuinnnn” disse catapultandosi al fianco del ragazzo caduto per terra.

Cosa stai facendo? Devi stare a letto” lo sgridò tirandolo su quasi di peso e appoggiandolo al letto dal quale era sceso.

Lui si tirò su facendo leva sulle braccia che per fortuna funzionavano ancora abbastanza bene e si sdraiò con il volto sudato e stravolto.

Non posso stare qua. Voglio andarmene” gli disse con la voce impastata e cercando di mettersi seduto.

Stai dicendo delle gran stupidate” lo rimproverò lei “Prima devi guarire. Facendo così andrai solo sul pavimento” lo sgridò coprendolo nuovamente con le lenzuola e la coperta per tenerlo al caldo.

La sua mano passò sulla fronte di Qhuinn che la guardava disperato.

Tieni bevi questo. Dovrebbe farti rilassare. Sono sicura che il sangue di Mary ti farà stare meglio, devi solo dargli tempo” gli disse porgendogli un bicchiere d'acqua torbido.

Lui ingoiò lentamente la medicina e poi si appoggiò sui cuscini “Sono un pessimo paziente vero?” le chiese.

Diciamo che paziente non è la parola giusta per te. Ma sono sicura che ti rimetterai presto” cercò di confortalo.

Già. Così poi potrò andarmene” rispose con gli occhi che gli bruciavano dalla voglia di piangere nuovamente.

Appena starai meglio e se Wrath ti darà il permesso. Cosa che dubito accadrà visto che stanno cercando una soluzione.”

Lui le sorrise. “Vishous è stato fortunato, sei una femmina di valore”

Jane iniziò a ridacchiare. “Forse o forse sono stata fortunata io. Qui ho trovato la felicità e una famiglia che mi vuol bene. Esattamente come lo vuole a te” aggiunse tirandogli su un ciuffo ribelle.

Qhuinn era così carino. Se la tirava da duro, si vestiva da duro e faceva un duro lavoro ma lei sapeva benissimo che in fondo aveva un carattere tenero e dolce che cercava di nascondere a tutti. Era proprio come Vishous e i suoi fratelli. Montagne di muscoli e macchine di morte ma con un cuore fatto per amare ed essere amati.

Adesso devi dormire e riposare. Vedrai che quando ti sveglierai starai molto meglio.” gli disse chiudendo la luce.

Poi si sedette sulla poltrona a fianco al letto, avrebbe aspettato lì che si addormentasse. In fondo era solo un ragazzo, per quanto nato vampiro era ancora poco più di un bambino... un bambino che ne aveva già passate molte e che aveva davanti a se un futuro orribile se qualcosa non fosse cambiato.



John girava in tondo nella stanza. Sembrava una belva rinchiusa in una gabbia. Il dover attendere notizie senza poter far nulla lo stava mandando fuori di testa. E Blay non stava decisamente meglio.

Seduto su una seggiola continuava a giocherellare con un pugnale in mano, lo puliva con il panno, lo metteva nel fodero, lo tirava fuori, lo puliva con il panno, lo metteva nel fodero, lo tirava fuori...

Blay non credi che quell'arma sia ormai pulita?” gli disse Xhex che nervosa a sua volta non sopportava più di vederlo fare gli stessi gesti in continuazione.

Lui sbuffò e si alzò andando a guardare fuori dalla finestra.

Nevicava. I dolci fiocchi scendevano lentamente posandosi sul terreno e sugli alberi. Gli piaceva veder nevicare, tutto sembrava così bello, così... giusto.

Fuori faceva freddo pensò un gran freddo. E chi non aveva casa quella notte avrebbe patito le pene dell'inferno. Eh si, sorpresa, anche i vampiri possono congelare. Oh certo non muoiono di freddo ma neanche a loro piace gelarsi il culo.

E se Qhuinn fosse stato scacciato... no non doveva pensarci. Ma era difficile maledettamente difficile rimanere impassibili e calmi di fronte a quel futuro possibile. Così come era difficile stare lontano da lui.

Blay non aveva più pensato a Saxton. Non gli aveva più mandato messaggi e non lo aveva più neanche chiamato, il suo cuore e la sua mente erano concentrati su un altro. E Saxton lo sapeva perfettamente, infatti era sparito, ritirandosi in attesa di essere chiamato... o forse rassegnato di aver perso Blay per sempre.

Ma i pensieri di Blay erano solo per Qhuinn in quel momento.

Non poteva permettersi di perdere chi gli aveva occupato, contro la sua volontà, il cuore. Era stato rifiutato dal suo amico. Neanche gli avesse fatto schifo e aveva stentato ad ammettere che a interessarlo erano i maschi. Ma Saxton gli aveva aperto gli occhi rendendogli evidente quel sentimento che aveva provato a reprimere.

Andava a letto con lui, lo accarezzava, facevano l'amore ma nella sua mente c'erano sempre quei due meravigliosi occhi spaiati.

Pensava a Qhuinn, sempre. E più ci pensava e più ci stava male. Aveva provato ad escluderlo, a fare il bastardo con lui, ma erano tentativi falliti miseramente che avevano fatto male ad entrambi. E adesso sapeva quanto sarebbero stato assurdo negare l'evidenza. Era innamorato di Qhuinn.

Aveva voglia di andare da lui, di tenergli la mano e di imboccarlo con il cibo che Fritz avrebbe preparato per il suo amico.

Lo avrebbe coccolato e confortato, e magari Qhuinn avrebbe bevuto il suo sangue.

Non gli importava che avesse perso le zanne, non gliene fregava nulla di quello che pensava la Glymera, Wrath o i fratelli.

Con l'Antica Legge si sarebbe pulito il culo se avesse potuto.



E adesso stare lì lontano, senza poter andare da lui gli sembrava d'impazzire. Ogni due minuti guardava la porta. Voleva aprirla e fiondarsi fuori, ma sapeva che avrebbe solo complicato le cose.

Doveva fidarsi di Wrath. Già una volta aveva salvato il culo a Qhuinn con la storia dell'Astrux Nostrun e magari adesso avrebbe trovato una soluzione anche se rendergli le zanne era impossibile.

E poi... bhe doveva iniziare a pensare a un piano di riserva.

I suoi avevano diverse case ed era sicuro che gliene avrebbero imprestata una. Si sarebbe trasferito là con Qhuinn e avrebbero vissuto assieme. Nascosti dall'intera razza se fosse stato necessario. Un esilio volontario, ma se fosse stato con il suo amore... avrebbe accettato qualsiasi cosa.

Con gli occhi guardò John. La cosa difficile sarebbe stato separarsi da lui.

Il suo destino era un altro. Era il cognato del re ed un fratello per nascita. Non avrebbe certo potuto andare con loro. Ma la vita a volte ci costringe a scelte e a strade che non vorremmo prendere e le loro si sarebbero divise.

Per il bene di John sarebbero spariti.



Xhex stava impazzendo con quei due maschi in preda al nervosismo neanche stessero per diventare padri.

Li capiva solo fino ad un certo punto. Era assurdo torturarsi così. Dovevano aspettare tranquilli e se le cose non fossero andate come volevano, se Wrath avesse esiliato Qhuinn... bhe allora sarebbero intervenuti.

Ma per ora era presto, c'era tempo e quando Tohr fece il suo ingresso in camera sussultò.

La sua presenza significava solo una cosa. La riunione era finita e presto avrebbero saputo qualcosa e a giudicare dal suo sguardo tutto era ancora da decidere.

La sua griglia emotiva era divisa tra speranza e dubbio anche se a prevalere era la paura.

Paura che non ci fosse nulla da fare, paura che John e Blay potessero fare qualche pazzia.

Il fratello non era quindi venuto a cercare compagnia ma a controllare la situazione pensò Xhex piantandogli gli occhi nei suoi.

Non c'è bisogno di sorvegliarci” gli disse acida sorprendendo il suo hellren e il suo amico.

Lui sorrise. “Pensavo aveste bisogno di compagnia” le rispose senza distogliere gli occhi. Sono qua per proteggerli anche da loro stessi

I pensieri di Tohr erano puliti e anche comprensibili pensò Xhex e così gli sorrise “Scusa, siamo tutti un po' nervosi” disse a voce alta.

Lui annui e andò a sedersi sul letto di John. “Qhuinn ha bevuto da Mary” li informò.

Gli occhi dei tre ragazzi si posarono su di lui stupiti. “E Rhage?” chiese Blay esterrefatto come i suoi compagni.

L'ha saputo a cose fatte. E non ne ha fatto una tragedia. Devo dire che ha preso la cosa sportivamente” li rassicurò.

Certo non era il massimo visto che lei era umana pensò Blay ma era meglio di niente, anche se gli sarebbe piaciuto essere stato lui a nutrirlo... pensiero decisamente assurdo.

Il silenzio cadde di nuovo su di loro. Nessuno aveva voglia di parlare e tutti aspettavano finché la porta non si aprì e Zsadist mise dentro al testa.

Wrath ha convocato tutti in biblioteca. Qhuinn deve essere giudicato. Venite” comunicò laconico.

Sul suo visto nessuna espressione, neanche lui sapeva cosa aspettarsi da Wrath



Di certo era giunto il momento di capire quale era il futuro di Qhuinn e quali erano le decisioni del re.


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