Capitolo
8 Uno di loro
Qhuinn
si sentiva anche peggio di prima. Era troppo presto perché il
sangue di Mary avesse fatto effetto, sempre che fosse stato
abbastanza efficace. Non c'era una sola parte del corpo che non gli
dolesse per non parlare della bocca e della testa che sembravano
passate in un frullatore.
Il
respiro era affannoso e aprendo gli occhi si guardò in giro.
Era
solo.
Fu
questo a fargli più male di qualsiasi altra cosa.
Ma
cosa si era aspettato??
Di
trovarsi Blay piangente al suo cospetto? Dopo come lo aveva trattato?
Nooo impossibile.
Se prima gli aveva chiuso il cuore adesso lo avrebbe guardato come una nullità. Perché proprio questo era diventato.
Se prima gli aveva chiuso il cuore adesso lo avrebbe guardato come una nullità. Perché proprio questo era diventato.
Nemmeno
John era andato a trovarlo. Possibile? Lo aveva sempre protetto
aveva rischiato tutto per lui ma da quando era arrivata Xhex l'amore
lo aveva trascinato lontano. E adesso anche lui non si era più fatto
vedere.
Per
non parlare degli altri fratelli o delle loro shellan. Nessuno
di loro era andato a trovarlo e sapeva anche il perché.
Era
un morsit, un reietto. Nessuno aveva il permesso di
frequentarlo, nessuno avrebbe più potuto farsi vedere in sua
compagnia senza essere disonorato. Motivo in più per andarsene da
lì al più presto.
Sarebbe
impazzito dal dolore se fosse rimasto ancora in quella casa piena di
dolci ricordi, di persone a cui si era affezionato. La loro
indifferenza per quanto forzata sarebbe stata troppo dolorosa.
Con
uno sforzo immenso si tirò a sedere e poi buttò le gambe giù dal
letto.
Poteva
farcela. Doveva farcela. I suoi vestiti erano piegati e messi su un
tavolino poco lontano. Li avrebbe indossati, avrebbe recuperato un
coltello e sarebbe sgattaiolato fuori dicendo addio a quel mondo che
non gli apparteneva più.
Dove
sarebbe andato? Non lo sapeva. E non gli importava. Forse avrebbe
cercato una casa abbandonata e da lì avrebbe continuato ad uccidere
i lesser, in fondo era l'unica cosa che sapeva fare.
E vendicarsi era il minimo dopo quello che gli avevano fatto.
E vendicarsi era il minimo dopo quello che gli avevano fatto.
I
suoi progetti erano ben chiari nella sua mente peccato che il suo
corpo non fosse altrettanto d'accordo. Come posò le gambe per terra
queste cedettero sotto il suo peso e lui si ritrovò lungo e disteso
come un salame sul pavimento.
Manny
era andato a dare notizie ai fratelli visto che avevano il divieto
di andare da Qhuinn e Jane, per lasciarlo riposare in pace, si era
spostata nella stanza affianco a controllare le ultime analisi.
Le
cose non andavano molto bene. Aveva perso troppo sangue ed era troppo
debole per aggiustare il suo corpo velocemente. La perdita delle
zanne aveva indebolito molto il fisico di Qhuinn, troppo per come
era abituata a vedere reagire i vampiri alle ferite.
Stava
aggiornando la cartella con gli ultimi valori quando sentì un gran
tonfo provenire dalla stanza del suo malato. Mollando tutto di corsa
sfrecciò nella camera passando direttamente dalla parete. Un bel
risparmio di tempo essere un fantasma!
“Qhuinnnn”
disse catapultandosi al fianco del ragazzo caduto per terra.
“Cosa
stai facendo? Devi stare a letto” lo sgridò tirandolo su quasi di
peso e appoggiandolo al letto dal quale era sceso.
Lui
si tirò su facendo leva sulle braccia che per fortuna funzionavano
ancora abbastanza bene e si sdraiò con il volto sudato e stravolto.
“Non
posso stare qua. Voglio andarmene” gli disse con la voce impastata
e cercando di mettersi seduto.
“Stai
dicendo delle gran stupidate” lo rimproverò lei “Prima devi
guarire. Facendo così andrai solo sul pavimento” lo sgridò
coprendolo nuovamente con le lenzuola e la coperta per tenerlo al
caldo.
La
sua mano passò sulla fronte di Qhuinn che la guardava disperato.
“Tieni
bevi questo. Dovrebbe farti rilassare. Sono sicura che il sangue di
Mary ti farà stare meglio, devi solo dargli tempo” gli disse
porgendogli un bicchiere d'acqua torbido.
Lui
ingoiò lentamente la medicina e poi si appoggiò sui cuscini “Sono
un pessimo paziente vero?” le chiese.
“Diciamo
che paziente non è la parola giusta per te. Ma sono sicura che
ti rimetterai presto” cercò di confortalo.
“Già.
Così poi potrò andarmene” rispose con gli occhi che gli
bruciavano dalla voglia di piangere nuovamente.
“Appena
starai meglio e se Wrath ti darà il permesso. Cosa che dubito
accadrà visto che stanno cercando una soluzione.”
Lui
le sorrise. “Vishous è stato fortunato, sei una femmina di valore”
Jane
iniziò a ridacchiare. “Forse o forse sono stata fortunata io. Qui
ho trovato la felicità e una famiglia che mi vuol bene. Esattamente
come lo vuole a te” aggiunse tirandogli su un ciuffo ribelle.
Qhuinn
era così carino. Se la tirava da duro, si vestiva da duro e faceva
un duro lavoro ma lei sapeva benissimo che in fondo aveva un
carattere tenero e dolce che cercava di nascondere a tutti. Era
proprio come Vishous e i suoi fratelli. Montagne di muscoli e
macchine di morte ma con un cuore fatto per amare ed essere amati.
“Adesso
devi dormire e riposare. Vedrai che quando ti sveglierai starai molto
meglio.” gli disse chiudendo la luce.
Poi
si sedette sulla poltrona a fianco al letto, avrebbe aspettato lì
che si addormentasse. In fondo era solo un ragazzo, per quanto nato
vampiro era ancora poco più di un bambino... un bambino che ne aveva
già passate molte e che aveva davanti a se un futuro orribile se
qualcosa non fosse cambiato.
John
girava in tondo nella stanza. Sembrava una belva rinchiusa in una
gabbia. Il dover attendere notizie senza poter far nulla lo stava
mandando fuori di testa. E Blay non stava decisamente meglio.
Seduto
su una seggiola continuava a giocherellare con un pugnale in mano,
lo puliva con il panno, lo metteva nel fodero, lo tirava fuori, lo
puliva con il panno, lo metteva nel fodero, lo tirava fuori...
“Blay
non credi che quell'arma sia ormai pulita?” gli disse Xhex che
nervosa a sua volta non sopportava più di vederlo fare gli stessi
gesti in continuazione.
Lui
sbuffò e si alzò andando a guardare fuori dalla finestra.
Nevicava.
I dolci fiocchi scendevano lentamente posandosi sul terreno e sugli
alberi. Gli piaceva veder nevicare, tutto sembrava così bello,
così... giusto.
Fuori
faceva freddo pensò un gran freddo. E chi non aveva casa quella
notte avrebbe patito le pene dell'inferno. Eh si, sorpresa, anche i
vampiri possono congelare. Oh certo non muoiono di freddo ma neanche
a loro piace gelarsi il culo.
E
se Qhuinn fosse stato scacciato... no non doveva pensarci. Ma era
difficile maledettamente difficile rimanere impassibili e calmi di
fronte a quel futuro possibile. Così come era difficile stare
lontano da lui.
Blay
non aveva più pensato a Saxton. Non gli aveva più mandato messaggi
e non lo aveva più neanche chiamato, il suo cuore e la sua mente
erano concentrati su un altro. E Saxton lo sapeva perfettamente,
infatti era sparito, ritirandosi in attesa di essere chiamato... o
forse rassegnato di aver perso Blay per sempre.
Ma
i pensieri di Blay erano solo per Qhuinn in quel momento.
Non
poteva permettersi di perdere chi gli aveva occupato, contro la sua
volontà, il cuore. Era stato rifiutato dal suo amico. Neanche gli
avesse fatto schifo e aveva stentato ad ammettere che a interessarlo
erano i maschi. Ma Saxton gli aveva aperto gli occhi rendendogli
evidente quel sentimento che aveva provato a reprimere.
Andava
a letto con lui, lo accarezzava, facevano l'amore ma nella sua mente
c'erano sempre quei due meravigliosi occhi spaiati.
Pensava
a Qhuinn, sempre. E più ci pensava e più ci stava male. Aveva
provato ad escluderlo, a fare il bastardo con lui, ma erano tentativi
falliti miseramente che avevano fatto male ad entrambi. E adesso
sapeva quanto sarebbero stato assurdo negare l'evidenza. Era
innamorato di Qhuinn.
Aveva
voglia di andare da lui, di tenergli la mano e di imboccarlo con il
cibo che Fritz avrebbe preparato per il suo amico.
Lo
avrebbe coccolato e confortato, e magari Qhuinn avrebbe bevuto il suo
sangue.
Non
gli importava che avesse perso le zanne, non gliene fregava nulla di
quello che pensava la Glymera, Wrath o i fratelli.
Con
l'Antica Legge si sarebbe pulito il culo se avesse potuto.
E
adesso stare lì lontano, senza poter andare da lui gli sembrava
d'impazzire. Ogni due minuti guardava la porta. Voleva aprirla e
fiondarsi fuori, ma sapeva che avrebbe solo complicato le cose.
Doveva
fidarsi di Wrath. Già una volta aveva salvato il culo a Qhuinn con
la storia dell'Astrux Nostrun e
magari adesso avrebbe trovato una soluzione anche se rendergli le
zanne era impossibile.
E
poi... bhe doveva iniziare a pensare a un piano di riserva.
I
suoi avevano diverse case ed era sicuro che gliene avrebbero
imprestata una. Si sarebbe trasferito là con Qhuinn e avrebbero
vissuto assieme. Nascosti dall'intera razza se fosse stato
necessario. Un esilio volontario, ma se fosse stato con il suo
amore... avrebbe accettato qualsiasi cosa.
Con
gli occhi guardò John. La cosa difficile sarebbe stato separarsi da
lui.
Il
suo destino era un altro. Era il cognato del re ed un fratello per
nascita. Non avrebbe certo potuto andare con loro. Ma la vita a volte
ci costringe a scelte e a strade che non vorremmo prendere e le loro
si sarebbero divise.
Per
il bene di John sarebbero spariti.
Xhex
stava impazzendo con quei due maschi in preda al nervosismo neanche
stessero per diventare padri.
Li
capiva solo fino ad un certo punto. Era assurdo torturarsi così.
Dovevano aspettare tranquilli e se le cose non fossero andate come
volevano, se Wrath avesse esiliato Qhuinn... bhe allora sarebbero
intervenuti.
Ma
per ora era presto, c'era tempo e quando Tohr fece il suo ingresso in
camera sussultò.
La
sua presenza significava solo una cosa. La riunione era finita e
presto avrebbero saputo qualcosa e a giudicare dal suo sguardo tutto
era ancora da decidere.
La
sua griglia emotiva era divisa tra speranza e dubbio anche se a
prevalere era la paura.
Paura
che non ci fosse nulla da fare, paura che John e Blay potessero fare
qualche pazzia.
Il
fratello non era quindi venuto a cercare compagnia ma a controllare
la situazione pensò Xhex piantandogli gli occhi nei suoi.
“Non
c'è bisogno di sorvegliarci” gli disse acida sorprendendo il suo
hellren e il suo amico.
Lui
sorrise. “Pensavo aveste bisogno di compagnia” le rispose senza
distogliere gli occhi. Sono qua per proteggerli anche da
loro stessi
I
pensieri di Tohr erano puliti e anche comprensibili pensò Xhex e
così gli sorrise “Scusa, siamo tutti un po' nervosi” disse a
voce alta.
Lui
annui e andò a sedersi sul letto di John. “Qhuinn ha bevuto da
Mary” li informò.
Gli
occhi dei tre ragazzi si posarono su di lui stupiti. “E Rhage?”
chiese Blay esterrefatto come i suoi compagni.
“L'ha
saputo a cose fatte. E non ne ha fatto una tragedia. Devo dire che
ha preso la cosa sportivamente” li rassicurò.
Certo
non era il massimo visto che lei era umana pensò Blay ma era
meglio di niente, anche se gli sarebbe piaciuto essere stato lui a
nutrirlo... pensiero decisamente assurdo.
Il
silenzio cadde di nuovo su di loro. Nessuno aveva voglia di parlare e
tutti aspettavano finché la porta non si aprì e Zsadist mise
dentro al testa.
“Wrath
ha convocato tutti in biblioteca. Qhuinn deve essere giudicato.
Venite” comunicò laconico.
Sul
suo visto nessuna espressione, neanche lui sapeva cosa aspettarsi da
Wrath
Di
certo era giunto il momento di capire quale era il futuro di Qhuinn
e quali erano le decisioni del re.
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