CAPITOLO
11 Novità
A
Qhuinn aveva girato la testa, le forti emozioni provate unite alla
debolezza che non lo aveva affatto lasciato lo avevano messo a dura
prova.
Non
si ricordava come e quando era rientrato in camera sua. Una fitta
nebbia avvolgeva gli ultimi avvenimenti successi dopo che era rimasto
solo in bibloteca. Solo adesso aprendo gli occhi si rese conto di
essere nella sua vecchia camera in boxer e basta.
Aveva
freddo. Malgrado la coperta sentiva brividi gelati attraversargli il
corpo mentre sdraiato cercava di riallacciare i fili dell'accaduto e
collegarli con il tessuto del possibile futuro.
La
situazione era fin troppo chiara.
Sarebbe
rimasto chiuso lì dentro e confinato finché i fratelli non
avrebbero preso tutti i trofei necessari da offrire alla madre della
razza.
Qhuinn,
all'idea, era tutt'altro che entusiasta. Avrebbe voluto scendere sul
campo con i fratelli, battersi al loro fianco per il suo onore, ma
combattere con il cappuccio che gli impediva di muoversi con
sicurezza, era fuori questione, senza contare che si sentiva uno
straccio.
Un
budino era sicuramente più solido di lui in questo momento.
La
porta si aprì e Jane si presentò con un bicchiere d'acqua e alcune
pastiglie in mano.
“Dovresti
prendere queste. Ti tireranno un po' su e poi chiederò a Fritz di
cucinarti qualcosa. Pensi di riuscire a mangiare?” gli chiese.
Qhuinn
ci pensò un attimo. La bocca gli faceva ancora male ma se voleva
riprendersi velocemente doveva sforzarsi.
“Si.
Credo di si” rispose. Voleva mettersi in forma e poi sarebbe
andato via. Era inaccettabile rimanere chiuso lì a farsi coccolare
mentre i suoi fratelli avrebbero rischiato la vita al posto suo. A
tutto c'era un limite in fondo.
Ma
Jane sapeva quello che faceva perché come si tirò seduto si dovette
di nuovo sdraiare. Tutto si era fatto sfuocato e avvolto da un velo
grigio mentre la testa andava a farsi un giro per i fatti suoi.
“Ti
sei stancato troppo. Lo avevo detto a V e Wrath che eri ancora troppo
debole. Ma avevano fretta. Credo che volessero muoversi prima di un
eventuale ripensamento della Vergine Scriba” si giustificò con un
sospiro.
“Va
bene così non ti preoccupare.” le rispose lui sapendo però di
mentire. Ci avrebbe rimesso tempo a riprendersi purtroppo.
Jane
stava per ribattere che la porta si aprì appena, appena.
“Mettiti
il cappuccio. Hai visite a quanto sembra” gli disse Jane facendo
segno di entrare.
Qhuinn
afferrò quell'arnese che gli avrebbe fatto una scomoda compagnia per
il futuro e se lo infilò. Non avrebbe disonorato il suo ospite,
anche se mettersi quella cosa lo faceva sentire ancora di più un
esibizione da Luna Park di quanto non si sentisse già.
Per
un attimo sperò e pregò che fosse Blay. Aveva voglia di vederlo
anche se non avrebbe saputo cosa dirgli. Il rapporto fra loro era
teso e la sua situazione non stava migliorando le cose.
Ma
invece ad entrare con passo regale e nobile si trovò di fronte la
bella Marissa.
“Ciao
Qhuinn” gli disse avvicinandosi con un sorriso raggiante sulle
labbra.
Lui
la guardò interdetto. Non aveva mai avuto molti rapporti con lei.
Era sempre impegnata con il Porto Sicuro quando non era chiusa in
camera con Butch. Anche durante i pasti chiacchierava con le altre
shellan senza degnare di uno sguardo gli altri guerrieri. Eh
si lo sbirro benché semi umano era geloso come tutti i maschi e non
conveniva guardare troppo la sua femmina.
Ma
Qhuinn l'ammirava. Definirla bella era limitativo.
“Sono
venuta a nutrirti” gli spiegò lei andando dritta la punto senza
perdersi in inutili preamboli o giochi di parole.
Qhuinn
aprì la bocca e la richiuse come un pesce bollito.
“Non
credo sia una bella idea. Butch non la prenderà bene” le rispose
poi interdetto.
Lei
ridacchiò. “Butch rispetterà il mio impegno preso davanti a
tutti, e con il suo consenso, nella Biblioteca. Lui e gli altri
fratelli sanno che non scherzavamo quando ti abbiamo offerto il
nostro sangue” rispose impettita sedendosi sul letto.
“Intendiamo
nutrirti noi dal momento che le Elette non hanno il permesso di
recarsi sulla terra e di provvedere al tuo sostentamento come
stabilito dalla Legge. E siccome io e Cormia abbiamo il sangue più
puro e sostanzioso e lei ha perso, eccomi qua” raccontò
ridacchiando.
Sembrava
una bambina che avesse aperto un regalo a Natale. Come era possibile
si chiese Qhuinn cercando di capire cosa stesse dicendo.
“Perso?”
chiese Jane anche lei attenta e incuriosita dalle parole di Marissa.
“Oh
si, ci siamo giocate il privilegio di nutrire Qhuinn con la morra
cinese” rispose ridacchiando “E ho vinto io, tre partite su
cinque” concluse fiera della sua impresa.
Qhuinn
sgranò gli occhi sotto il cappuccio. Si erano giovate il
privilegio?? Aveva capito bene? A morra cinese??
Non
riusciva a capire come fosse possibile. Non era certo un privilegio
o una ricompensa nutrirlo. “Marissa, non mi sembra una bella
conquista nutrire me e poi Butch non sarà contento.”
“Hai
proprio la testa dura Qhuinn ehh? Ma non sei stato a sentirmi?”
ribatté lei scuotendo la testa leggermente infastidita di dovergli
dare nuovamente delle spiegazioni. “Ti sei sacrificato per noi e
quindi è un onore cederti il mio sangue per farti guarire. E
Butch... non ti devi preoccupare di lui. Adesso è notte e lui è
fuori a combattere con i fratelli e quindi quando tornerà sarà
tutto fatto. Senza contare che tutti i fratelli sanno che noi
shellan intendiamo nutrirti e nessuno di loro protesterà”
concluse decisa cercando i suoi occhi dietro ai buchi nel cappuccio.
“Ne
sono sicurissima” disse Jane. “Potessi lo farei anch'io”
aggiunse con un sorriso.
“Non
ti devi preoccupare Jane. Abbiamo già stabilito l'ordine e siccome
tutte vogliamo partecipare il nostro buon Qhuinn rischierà solo
l'indigestione” aggiunse scoppiando a ridere.
Qhuinn
invece era rimasto in silenzio attonito.
“Allora
vuoi iniziare?” gli chiese lei portandosi il polso alla bocca e
facendosi un piccolo taglio con le proprie zanne.
Il
sangue sgorgò fuori rosso, denso e profumatissimo per Qhuinn, il
quale iniziò a sentire una voglia immensa di sfamarsi.
Si
passò la lingua sulle labbra e fissò gli occhi sul polso diafano
di Marissa sul quale spiccavano le vermiglie gocce di sangue.
“Sdraiati
e tirati su il cappuccio in modo da liberare la bocca” gli ordinò
lei chiudendo con il suo tono deciso qualsiasi possibilità di
replica da parte di Qhuinn.
Lui
ubbidì prontamente affamatissimo e Marissa gli porse il braccio.
Il
sangue forte e gustoso iniziò a scivolare nella sua bocca. Era un
delizia. Non che quello di Mary facesse schifo ma il suo era
decisamente migliore e soprattutto più nutriente provenendo da una
nobile famiglia di vampiri.
E
mentre succhiava gli occhi di Qhuinn si fecero pesanti dalla
stanchezza e dall'appagamento finché esausto e sazio non crollò
addormentato.
“Sembra
la piccola Nalla che si addormenta succhiando” commentò Marissa,
guardandolo teneramente, e sfilando il polso per poi leccarsi la
ferita e rimarginarla velocemente.
“Era
al limite. Credo che non avesse bevuto velocemente sarebbe crollato
fisicamente oltreché psicologicamente” concordò Jane sfilandogli
il cappuccio e mettendogli a posto le coperte.
“Odio
quel cappuccio” disse Marissa dando prontamente a Qhuinn le
spalle.
“Anch'io
e sono sicura anche lui” aggiunse Jane raggiungendo l'amica che si
era avviata alla porta.
“Lasciamolo
a dormire. Sono sicura che quando si sveglierà starà molto meglio”
aggiunse uscendo con lei.
“Non
è che vorrà andare a caccia vero?” chiese Marissa
improvvisamente preoccupata.
“Credo
di si” rispose Jane “Ma Wrath ha sentenziato che il ragazzo non
può uscire fino a che i suoi medici gli daranno l' ok ed io e
Manello siamo moltoooo scrupolosi” fini ridacchiando con l'amica.
Non
lo avrebbero fatto uscire fino a che non fosse in piena forma... e
Jane sapeva che ci sarebbe voluto molto, ma moltoooo tempo... forse
il tempo necessario a recuperare duecentosettanta lingue di lesser...
A
svegliare Qhuinn fu un colpo forte alla porta. Il ragazzo si svegliò
all'improvviso aprendo gli occhi confuso.
Stordito
si guardò intono per poi riconoscere la sua stanza perfettamente
pulita e messa in ordine da Fritz.
Con
un sospiro si lasciò coccolare dalle coperte. Si sentiva bene, la
testa sgombra e lucida. Solo la bocca continuava a dargli fastidio e
presumeva che quella sensazione di vuoto sarebbe continuata
all'infinito.
Essere
senza zanne era un po' come sentirsi nudo e indifeso. Una situazione
decisamente spiacevole.
Ma
doveva abituarsi di questo era certo. Solo sapeva che non si sarebbe
mai abituato all'idea di avere anche l'amichetto in basso
addormentato.
Neanche
succhiando il sangue di Marissa aveva reagito sotto la cintola e
addirittura si era addormentato. Definirlo una cosa insolita era
riduttivo, visto come reagiva normalmente e la quantità di femmine e
maschi, uomini e vampiri che si era scopato in quei due anni.
Di
certo questo avrebbe messo il punto fine al suo rapporto con Blay.
Anche
se il suo onore fosse stato recuperato e fosse diventato libero di
girare e combattere con i fratelli nessuno gli avrebbe potuto rendere
il suo essere maschio o le sue zanne perdute.
Forse
era meglio così penso, dal momento che comunque aveva deciso di
vivere in maniera casta, meglio non averci neanche tentazioni. Almeno
non avrebbe corso il rischio di cadere nella trappola del fumo rosso
di Phury o delle bottiglie di alcolico già fin troppo sue amiche
normalmente.
Un
altra serie di colpetti leggeri e un insulto pronunciato a bassa voce
lo fece trasalire. Cosa stava succedendo dietro alla porta?
Deciso
a scoprirlo scese dal letto. Era in boxer e si sentiva bene così a
piedi nudi si avvicinò alla porta e l'aprii.
No
decisamente non era quello che si aspettava e i suoi occhi si
spalancarono. Porca puttana e adesso? Pensò rapido diventando
rosso e sentendosi le gambe vacillare all'improvviso.
Jane
era contenta di vedere che Qhuinn stava meglio ed era felice che
si fosse nutrito da Marissa.
Con
lei raggiunse le altre shellan che si erano radunate in camera
di Bella a chiacchierare e giocare con la piccola Nalla in attesa del
rientro dei guerrieri usciti a caccia di lesser da offrire per
conto di Qhuinn.
“Ciao”
le salutò guardandole una per volta con uno sguardo nuovo negli
occhi.
Non
si era mai sentita così. Mai si era sentita così parte integrante
di quella famiglia. Lei era sempre stata il medico. Quella a cui si
rivolgevano in caso di bisogno.
Lei
curava i loro hellren quando ne avano bisogno, aveva fatto
partorire Bella e le aiutava con i problemi di salute. Ma il tutto
era stato asettico.
Lei
il medico freddo e capace, loro le pazienti che avevano bisogno di
aiuto.
Sapeva
quanto amavano i loro maschi, e che erano disposte a tutto per loro.
Ma
vederle agire così per Qhuinn. Bhe l' aveva commossa!!
Tante
cose stavano cambiando e forse anche lei. V lo era o si sforzava di
esserlo, ma lei??
Bhe
essere lì con loro era già un bel cambiamento.
Anche
loro sembravano stupite e quando Beth l'abbracciò per un momento si
dimenticò di materializzarsi.
Poi
però sentì le sue mani sulle braccia e capì quanto in realtà
fossero unite.
Se
loro erano tutti fratelli fra guerrieri, loro le loro shellan
erano sorelle e non solo di nome, ma di fatto.
Sorelle
che lottavano non contro i lesser ma per sostenere i loro
maschi, i guerrieri, i protettori della razza... la loro razza... la
sua razza o perlomeno quella a cui ormai si sentiva legata come in
una vera famiglia.
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