martedì 19 febbraio 2013

CAPITOLO 6 L'onore ferito

Capitolo 6 L'onore ferito

Erano finalmente arrivati a casa.
Qhuinn era stato affidato alle mani sapienti di Manny e Jane che avevano iniziato subito a visitarlo preoccupati di quell'emorragia che non si era ancora fermata malgrado Vishous in macchina avesse cercato di bloccarla inutilmente. Il problema era che non era riuscito a capire da dove arrivasse tutto quel sangue che riempiva e impastava la bocca del giovane guerriero impedendogli di vedere al suo interno dove fosse la ferita.
Rhage era stato accompagnato nella sua stanza dove Mary e una buona dose di Alka-Seltzer avrebbero contribuito a rimetterlo in forma presto.
Vishous invece si era appartato con Butch che aveva vomitato per tutto il tragitto fino a casa. Ne aveva aspirati molti, forse troppi e le conseguenze avevano reso lo sbirro un vero straccio.
Zsadist invece si era fatto cucire da Ehlena che oltre ad occuparsi di lui stava rammendando taglietti e contusioni degli altri guerrieri.
Per fortuna nessuno aveva riportato ferite gravi e l'operazione si era conclusa con successo.
Non solo non c'erano stati feriti gravi o morti ma avevano riportato Qhuinn a casa vivo che aveva confermato di non aver passato notizie al nemico.
Ci sarebbe stato da festeggiare se tutti non fossero stati in pensiero per la salute del ragazzo. Manny e Jane erano da più di un quarto d'ora chiusi nella stanza con lui senza dare notizie e tutti i guerrieri in grado di stare sulle proprie gambe con affianco le rispettive shellan erano nel corridoio in attesa che la porta si aprisse.
Blay passeggiava avanti e indietro sembrava un padre in attesa della nascita del proprio figlio mentre John si era seduto per terra con la testa appoggiata alla spalla di Xhex che lo accarezzava dolcemente. Gli altri parlottavano sottovoce nervosi. Il tempo non sembrava passare mai.
All'improvviso la porta si aprì e Jane mise fuori la testa. “Dov'è Vishous? Ho bisogno con urgenza di lui” chiese guardandosi in giro.
Te lo vado a chiamare è con Butch” gli rispose Phury scattando veloce verso il passaggio che univa l'infermeria alla Tana.
Come sta Qhuinn?” chiese Blay avvicinandosi di corsa alla bella dottoressa.
Lei scosse la testa. “Sta tranquillo Blay è ancora vivo” gli rispose secca chiudendo la porta.
Blaylock si volse a guardare John. Oh certo era una bella notizia ma non poteva certo dire di essere stata molto rassicurante e la richiesta di vedere Vishous non era certo quello che si poteva definire una buona notizia.
John si strinse nelle spalle Aspettiamo gesticolò con un sospiro rassegnato.
Già, certo, aspettare. Era da venti minuti che aspettavano che qualcuno di quei due dicesse anche solo una parola. Possibile che non ci fossero notizie da comunicare? Bastava che aprissero la porta e dicessero “Qhuinn ha una brutta ferita ma l'abbiamo cucita o ci sono tre costole rotte e dovrà stare a letto per qualche giorno” e invece nulla, nada, non una parola o spiegazione.
Se aspettavano ancora un po' avrebbe sfondato la porta per vedere di persona come stava. Non ce la faceva più.
Incavolato nero, in cerca di uno sfogo qualsiasi per la tensione accumulata, Blay tirò un pugno alla parete facendo vibrare le luci del corridoio.
Blaylock vedi di darti una calmata. Facendo così non lo aiuti di certo” la voce severa apparteneva a Tohr che stava raccontando dettagliatamente l'accaduto a Wrath che li aveva raggiunti in corridoio per essere aggiornato sulle condizioni del ragazzo.
Blay si girò di scatto pronto a rispondere un sonoro vaffanculo al capo della confraternita quando Zsadist gli posò il braccio sulle spalle.
Vieni usciamo fuori a fare due passi se ci sono novità sono sicuro che Tohr o John verranno ad avvisarci” gli disse.
Blay guardò il fratello sfregiato. Sul suo viso serio e compassato c'era l'ombra di un sorriso e annui facendosi accompagnare fuori.
Mancavano soli pochi minuti all'alba e l'aria stava iniziando a riscaldarsi. “Vedrai che andrà tutto bene” gli spiegò Zsadist “e poi lui non vorrebbe che tu stessi così male” concluse
Blay si voltò a guardarlo ancora troppo nervoso per accettare paternali da chicchessia. “E cosa ne vuoi sapere tu, di quello che lui vuole” gli rispose malamente.
Zsadist sorrise e voltò la testa a guardare le montagne che iniziavano a diventare rosa “Quando si è prigionieri l'unica forza che abbiamo è pensare a quelli che amiamo. Non c'è altra possibilità per non impazzire. Ti attacchi a loro e sai che devi lottare per loro per non farli soffrire. E sono sicuro che Qhuinn ha proprio fatto questo” rispose calmo con un filo di voce.
Già lui c'era passato. Si ritrovò a pensare il giovane guerriero guardando ancora una volta il fratello sfregiato, poi Blay sospirò “Hai ragione. Ma non capisco...” non finì la frase.
Non sapeva cosa dire in realtà e a volte è meglio tacere che dire stronzate così in silenzio iniziò a passeggiare con Zsadist vicino. In fondo se ce l'aveva fatta lui poteva farcela anche Qhuinn, cerco di rassicurarsi Blay.


Vishous entrò nell'infermeria a passo di carica. Non era un buon segno che l'avessero chiamato anche se il motivo non poteva essere che uno. C'era qualche complicazione inerente alla loro razza nella salute di Qhuinn.
Che succede? Come sta?” chiese ai due medici che erano intorno a Qhuinn.
Lui era ancora addormentato e il respiro sembrava tornato regolare. Anche il sangue era sparito dal suo volto mentre il corpo era stato fasciato e curato a dovere.
Manello in piedi vicino alla sua testa teneva premuto un tampone di garza inzuppato di sangue contro la bocca di Qhuinn mentre Jane gli stava misurando la pressione.
Per fortuna sei arrivato” gli rispose Jane alzando gli occhi e guardando Manny “E' troppo bassa, dobbiamo fermare di corsa l'emorragia. Non possiamo più aspettare.” constatò riportando poi gli occhi al suo hellren.
Possiamo cucire e chiudere i buchi?” gli chiese Manello afferrando una pezza pulita e premendola contro il labbro superiore di Qhuinn.
Vishous li guardò interrogativo senza capire a cosa si riferissero e Jane sospirò affranta “Gli hanno strappato via le zanne. Sta perdendo sangue dalle gengive. Normalmente cuciremmo ma non sappiamo che cosa comporti per la vostra razza” concluse tristemente.
Vishous sgranò gli occhi inorridito, fece due passi indietro appoggiandosi al muro barcollando vistosamente. “Non è possibile. Non possono aver fatto questo” farfugliò.
Manello mollò la garza e afferrò il braccio di Vishous prima che questi si afflosciasse a terra.
V. che succede?” gli chiese spaventato dalla reazione di quel guerriero sempre sicuro di se e spavaldo di fronte a qualsiasi pericolo.
Il fratello si appoggiò a Manello prese un paio di respiri per calmarsi e guardò la sua Jane.
Non è uno scherzò vero?” le chiese notando come lei avesse preso il posto di Manny nel premere la garza non proprio sulla bocca ma sulle gengive superiori.
No. Purtroppo no. Ma non sappiamo che fare. Ricresceranno? Possiamo cucire e chiudere la ferite o...” non lo sapeva nemmeno lei. Non gli era mai capitato nulla di simile per fortuna.
Vishous si passò una mano nei capelli poi mormorò “Non cresceranno più. Qhuinn è disonorato per sempre. Cucite pure anche se penso che preferirebbe un bisturi nel cuore”
Entrambi i medici si fermarono a fissarlo attoniti. “Che vuol dire?” gli chiese Manny “in fondo sono solo due denti ”.
Ma Vishous scosse la testa addolorato e spaventato dalle parole che stava per pronunciare. “Le zanne sono il nostro passaporto, se capite cosa intendo dire. Non sono solo due denti più lunghi che ci servono per difesa o per bere dalle nostre compagne. Sono il nostro io più profondo. Sono collegate al nostro stato d'animo, alla nostra natura di vampiri. Senza di esse non siamo nessuno. Nemmeno dei maschi degni di tal nome” cercò di spiegare. I due medici si guardarono ed entrambi pensarono a quando facevano l'amore con il loro compagno. Finivano sempre per essere morsi dal loro compagno e negli uomini della razza non erano solo le zanne ad allungarsi quando il bisogno di unirsi carnalmente urlava nella loro testa.
Ma Vishous riprese a parlare con voce atona richiamando la loro attenzione “Essere privati di zanne o nascere senza di esse è fonte di disonore. E' una mancanza inaccettabile per la razza. Una macchia indelebile all'onore. Si viene esiliati e scacciati dagli altri vampiri. L'Antica Legge prevede che il senzazanne o morsit secondo l'antica lingua venga esiliato, nessuno potrà accoglierlo nella sua casa, nessuno potrà dargli rifugio o semplicemente parlargli o guardarlo in volto e nessuna femmina gli concederà mai di bere il suo sangue. E' peggio che morire, perché esisti ma non esisti per nessun altro” concluse.
Jane guardò il suo hellren incredula. “Ma non è possibile. Non è certo colpa sua se gliele hanno strappate.” rispose stupita e sconvolta dalle parole del suo compagno.
Dai Vishous, non ci credo che Wrath avrà il coraggio di scacciarlo, e poi le ha perse per difenderci” concluse Manello afferrando ago e filo per chiudergli l'emorragia.
Non dipende da Wrath è l'Antica Legge a stabilirlo e quando Qhuinn starà bene dovrà andarsene da qua e sparire per sempre dalla nostra vita” affermò Vishous con un sospiro triste.

Manny scosse la testa “Siete pieni di regole idiote” commentò spalmando un crema sui punti dati in bocca al ragazzo. Al suo risveglio avrebbe sentito parecchio dolore e la crema avrebbe potuto attutirlo un pochino.
Bhe allora già che ci sei avvisa il tuo re Vishous che Qhuinn ci metterà un bel po' a rimettersi, soprattutto se le femmine di questa casa non si sentiranno abbastanza onorate da concedergli il proprio sangue” affermò Jane guardando Vishous con rabbia malcelata.
Fosse stata una vampira non si sarebbe certo tirata indietro ma lei non poteva nutrirlo essendo un fantasma.
Riferirò il tuo messaggio Jane, e informerò gli altri di quello che è accaduto. Purtroppo le sue ferite non si possono nascondere e nessuno può opporsi all'Antica Legge” affermò girandosi di scatto e aprendo la porta poi si girò un ultima volta verso i due medici “Ma credetemi se vi dico che mi sento un lurido traditore e che farò il possibile per trovare una scappatoia. Nel frattempo cercate di rimetterlo in forma... il più lentamente possibile” finì sbattendo la porta dietro a lui.

Le ultime parole di Vishous risuonarono nel corridoio e tutti i presenti voltarono lo sguardo verso il fratello. Nessuno riusciva a immaginare che cosa fosse accaduto e tutti fremevano nell'attesa di una spiegazione.
Vishous li guardò tutti e poi si voltò verso Wrath. Il re cieco non poteva vedere in faccia il suo guerriero ma l'odore del dolore e della paura aleggiava con il suo sapore amaro inconfondibile.
Che succede V. Cosa è successo a Qhuinn?” gli chiese.
Vishous si portò la mano ricoperta dal guanto nero fra i capelli, fece un sospiro e poi parlò “I lesser gli hanno strappato le zanne, è diventato un morsit
Un silenzio carico di tensione e paura calò tra i presenti tutti sapevano cosa significava, tutti erano consci di quello che aspettava Qhuinn e il dolore irruppe nel loro cuore.
No. Non è possibile” a esternarlo fu Xhex inorridita dalle conseguenze mentre John si afflosciava per terra le mani sul volto a nascondere il dolore che rischiava di travolgerlo.
Wrath rimase in silenzio un attimo stringendo il braccio di Beth inorridito a sua volta dalla notizia. Non era possibile, non era giusto. No, lui non avrebbe permesso che quella fosse la sorte di Qhuinn.
Andate nelle vostre stanze tutti quanti. Non potete fare nulla. Qhuinn è nelle mani di due ottimi dottori e penso che ci metterà del tempo a riprendersi. E fino a quando non si sarà ripreso non verrà scacciato.” ordinò prima che un coro di proteste e proposte lo investisse così come l'odore della collera che si stava alzando dai suoi fratelli.
Questo è un ordine. Dobbiamo rispettare l'Antica Legge, nessuno di voi deve avere contatti con lui. Se la Glymera venisse a sapere che un Morsit vive nella casa del re tranquillamente fra i guerrieri scoppierebbe una rivoluzione che mi costringerebbe a lasciare il trono e porterebbe la razza allo sfascio in mano di qualche stupido nobile.
Mi aspetto da voi un comportamento responsabile... da tutti voi!” ribadì poi vedendo entrare Blay che udite le sue parole si era accasciato contro lo stipite della porta disperato.
In silenzio i guerrieri e le loro shellan si allontanarono a testa bassa lasciando virtualmente da solo Qhuinn a lottare contro la sua condanna inappellabile.
Vishous, Tohr, Rehv venite con me” tuonò Wrath girandosi e dirigendosi guidato da George verso il suo studio.
C'era un lavoro da fare e non poteva farlo da solo!


Blay vieni con noi” Xhex si avvicinò al migliore amico del suo hellren e lo prese per un gomito.
Lui la guardò con gli occhi gonfi “Dio Xhex come farà Qhuinn?” le chiese sperando di sentire una parola di conforto.
Ma Xhex non era una femmina pronta a consolare. Era una guerriera, una che non si arrendeva mai. Ne aveva viste e sopportate troppe per sapere che che c'è sempre una speranza, che non bisogna mai arrendersi.
Vieni con noi Blay, rispetta gli ordini. Hai sentito finché non guarirà non verrà scacciato e sono sicura che Wrath troverà una soluzione. E se non la troverà lui, la troveremo noi” concluse guardandolo negli occhi.
Vorrei avere la tua sicurezza Xhex” rispose lui guardando John che in piedi accanto alla sua shellan fissava la porta chiusa dietro la quale giaceva il loro amico ferito.
Io mi fido di Xhex disse con le mani Troveremo una soluzione, non ho alcuna intenzione di abbandonarlo al suo destino anche a costo di lasciare la confraternita.
Blay lo guardò. Lasciare la confraternita? Bhe se questo fosse stata l'unica soluzione per non abbandonare Qhuinn da solo l'avrebbe fatto. In fondo non avrebbe potuto vivere senza di lui figuriamoci combattere per chi l'avrebbe a suo modo di vedere tradito.
Va bene. Io sono pronto” affermò e insieme si diressero verso la camera di John e Xhex. Avrebbero aspettato e concesso al re qualche giorno poi avrebbero agito. Qhuinn non sarebbe mai stato solo.

Rhage e Butch seppero quella sera stessa l'accaduto e come gli altri ubbidirono al volere del re masticando amaro. Quei bastardi di lesser avevano rovinato Qhuinn e loro non glielo avrebbero perdonato facilmente così come tutti gli altri.

Tohr uscì dall'ufficio di Wrath scontento e preoccupato. Non erano ancora riusciti a trovare una soluzione al problema ma non avrebbero smesso di cercarla.
I suoi occhi si posarono su No-One che stava passando diretta alla camera di Payne. Quella donna era stata forte e sfortunata. Il disonore l'aveva portata a cercare il suicidio e la Vergine Scriba l'aveva perdonata a modo suo.
Forse avrebbe perdonato anche Qhuinn, visto che non aveva colpe per l'accaduto.
Forse la soluzione non stava nell'Antica Legge che stavano spulciando inutilmente, ma nella clemenza della Vergine Scriba, pensò stordito dalla potenza dei suoi stessi pensieri.
I suoi occhi indugiarono ancora per un poco su quella femmina così legata a lui dal destino mentre un brivido sconosciuto da tempo lo percorse tutto.
Infastidito con se stesso, irato con il suo corpo che aveva provato a manifestare un interesse che non era ammesso nel suo cuore, si girò e rientrò nella stanza.
Forse ho trovato una soluzione” annunciò chiudendo la porta dietro di lui e al destino avverso.

Qhuinn riprese conoscenza lentamente. La testa gli stava scoppiando, gli occhi gli bruciavano, la gola era secca e in fiamme mentre la bocca pulsava dolorosamente.
Per un attimo con gli occhi coperti da una nebbia bianca non capì dov'era ma la paura bussò nella sua mente riportandolo velocemente alla realtà.
E quando mise a fuoco gli occhi, con un sospiro si rilassò, era a casa, al sicuro. Lo avevano liberato. Le parole rassicuranti di V gli tornarono nella mente calmandolo completamente. Poi con la mano si sfiorò la bocca che doleva e i buchi nelle gengive lo riportarono spietatamente e brutalmente alla realtà.
Non aveva più le zanne. Gliele avevano strappate. Al loro posto due buchi enormi rivelavano la sua vergogna.
Con un urlo di terrore si tirò a sedere portandosi entrambe le mani alla bocca, sperando di essersi sbagliato, che fosse solo un incubo, finché due braccia forti, troppo forti per lui che era debolissimo a causa dell'emorragia e delle torture subite, lo fecero sdraiare nuovamente.
Stai giù e tranquillo Qhuinn. Va tutto bene.” la voce del dottor Manello non ammetteva repliche.
Qhuinn obbedì non tanto per volerlo fare ma perché non aveva assolutamente le forze per opporsi.
 Sono senza zanne” mormorò shoccato con una voce irriconoscibile e un sibilo dovuto alla sua nuova condizione.
Si ragazzo. Adesso però calmati non ti devi agitare.” gli rispose Manny stringendogli le mani e allontanandogliele dal viso.
Jane si avvicinò. Qhuinn la conosceva molto meglio e aveva imparato a fidarsi di lei, molto di più di quel medico entrato a far parte della famiglia da poco tempo.
Devi stare tranquillo Qhuinn. Hai perso molto sangue e sei debole. Le ferite ci metteranno ancora un po' a guarire” gli spiegò omettendo che se avesse potuto bere da una femmina sarebbe guarito molto prima.
Lui la guardò mentre la mente metteva a fuoco la situazione sbattendogli un enorme calcio in faccia virtuale. Era diventato un morsit, una vergogna per la razza e un essere spregevole agli occhi di qualunque vampiro.
Nessuna femmina mi darà il suo sangue per guarire vero? Nessuno chiamerà un Eletta per me. Nessuno verrà a trovarmi, giusto?” le chiese abbandonandosi sfinito sul cuscino in preda a un freddo e razionale terrore.
Stanno tutti cercando una soluzione. Sono sicura che V la troverà” lo rincuorò lei girandosi per non mostrargli le lacrime che all'improvviso si erano materializzate nei suoi occhi.
Non ci riusciranno.” rispose amaramente. Era infatti sicurissimo che in quel momento stessero tutti cercando una soluzione per aggirare l'Antica Legge ma altrettanto certo che il suo destino fosse stato segnato in maniera definitiva.
Fin da quando era nato con quei due maledetti occhi diversi avrebbe dovuto essere un reietto e un emarginato, aveva però trovato una casa e un posto con i confratelli in cui poter girare a testa alta, ma al destino non si comanda. Ciò che doveva essere dalla sua nascita si sarebbe compiuto adesso. Non c'era modo di cancellare la vergogna subita.
Bhe se mi date i vestiti levo il disturbo” disse cercando di fare il duro, di non ammettere quanta paura ci fosse nell'affrontare il suo futuro da emarginato.
Jane lo guardò dura e incrociò le mani al petto “Non se ne parla neanche. Sei troppo debole e le tue ferite non sono ancora guarite. E poiché l'Antica Legge e Wrath hanno stabilito che fino a che tu non sia in forma non puoi essere scacciato da questa casa, ti conviene rimetterti giù da bravo.”
E così sono diventato un fardello ingombrante ” le rispose affranto aggiungendo nella sua mente e poi quando starò bene mi sbatteranno fuori con un calcio nel culo e un grazie se sarò fortunato.
Se vuoi metterla così fai pure. Ma io direi che sei un ospite malato, e che deve rimanere a letto e cercare di mettersi in forma al meglio. Se poi ci volesse qualche settimana non penso che qualcuno potrebbe obiettare” affermò Manello facendogli l'occhiolino.
Qhuinn lo guardò stupito poi scosse la testa “Mi sembrano tempi un po' lunghi non credi?” affermò scuotendo la testa “Non voglio mettere Wrath e vuoi tutti in una posizione scomoda con la Glymera. So qual'è il destino che mi attende ed è inutile rimandarlo più di quanto non sia necessario”
Manny si strinse nelle spalle “Saremo io e Jane a stabilire quando potrai lasciare questa stanza e credimi siamo medici molto scrupolosi e non ce ne frega un cazzo di quello che può pensare Wrath e tutta la nazione di voi fottutissimi vampiri... Osp scusa Jane, ” aggiunse rendendosi conto del linguaggio che gli era sfuggito dalla bocca, poi riprese “Quindi adesso ti metti giù e cerchi di farti una dormita senza preoccuparti più di tanto di quello che succederà” terminò Manello sistemandogli le lenzuola sul petto.
Sono un vampiro disonorato e... imperfetto, uomo” soffiò fuori consapevole di come il suo corpo avrebbe reagito alla menomazione.
Qhuinn ubbidisci e fai il bravo o ti faccio legare dai fratelli al letto” lo rimproverò Jane.
Lui stava già per rispondergli che non avrebbe accettato di rimanere lì a lungo e che sarebbe partito non appena si fosse svegliato e ripreso le forze quando qualcuno bussò alla porta con decisione.

Posso entrare?” chiese una voce dolce e melodiosa. Nessuno si aspettava di vederla entrare e Jane l'accolse con un sorriso radioso.
Forse le cose si sarebbero aggiustate nonostante tutto, forse l'Antica Legge non aveva previsto proprio ma proprio tutto.

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