Capitolo
16 Un dono inaspettato
Era
passata una settimana. Le lingue recuperate adesso ammontavano a
ottantadue ma il tempo concesso dalla Glymera era scaduto.
Appena
fosse scesa la notte Blay e Qhuinn si sarebbero trasferiti
nell'appartamento di Beth che Vishous aveva nel frattempo sistemato
con gli antifurto e una telecamera di sorveglianza per impedire
brutte sorprese.
Da
lì con i cellulari avrebbero preso ordini dalla confraternita e
Qhuinn sarebbe sceso a combattere in strada con i fratelli.
In
quella settimana aveva imparato tantissimo. Non solo riusciva a
lottare completamente cieco ma aveva imparato a schivare eventuali
proiettili dei nemici. Il trucco consisteva nell'usare naso e udito.
L'odore
della polvere da sparo e il click del grilletto avrebbero fatto da
avvisatori.
E
poi non sarebbe mai uscito da solo. Avrebbe sempre avuto qualcuno
vicino a lui pronto ad aiutarlo ed avvisarlo di eventuali pericoli.
Qhuinn
stava sistemando le sue cose in un borsone. Era teso e nervoso. Non
erano i combattimenti a preoccuparlo ma tutto il resto compresa la
convivenza forzata con Blay.
La
porta della camera si aprì all'improvviso e Vishous lo chiamò da
dietro la porta. Una voce conosciuta ma invisibile.
“Qhuinn
mettiti il cappuccio e vieni con me!” gli disse burbero.
Lui
sussultò preoccupato. Cosa era successo?? Cosa voleva Vishous da
lui??
Forse
c'erano stati problemi, forse la Glymera aveva creato qualche
intoppo??
Per
un attimo sentì la paura stringergli il cuore, mentre si affrettava
ad indossare l'odiato cappuccio.
In
silenzio iniziò a seguire Vishous che senza più rivolgergli la
parola gli faceva strada. Per un attimo Qhuinn pensò che fossero
diretti alla palestra ma con suo sommo stupore il burbero vampiro si
diresse verso una porticina nascosta dietro ad un arazzo.
Sempre
in silenzio iniziarono entrambi a scendere delle scale che lo
portarono nella sala caldaie e da lì in un altra saletta attigua.
Qhuinn
non c'era mai stato. Non sapeva dove fosse diretto e iniziava ad
essere inquieto.
Ma
appena entrato non ebbe dubbi!
Quella
era la fucina di Vishous. Il luogo dove lui passava ore a forgiare i
pugnali per i suoi fratelli. Il suo mondo e il suo regno dove nessuno
poteva accedere senza il suo permesso.
In
un silenzio carico di tensione Qhuinn si guardò attorno incuriosito
e anche intimorito di quell'invito inaspettato.
Vishous
si guardò in giro un attimo poi prese una vecchia seggiola di legno
e gli ordinò “Siediti e tirati su il cappuccio fino al naso!”
Qhuinn
sgranò gli occhi, aprì la bocca per protestare e chiedere
spiegazioni ma capì che gli conveniva solo obbedire.
Il
caldo era soffocante e l'ambiente illuminato appena, e Vishous
sembrava solo un ombra minacciosa che non conveniva contrariare.
Il
silenzio obbedì teso e nervoso.
In
teoria nessuno avrebbe dovuto vedergli la bocca. Priva di zanne era
uno spettacolo pietoso per un vampiro.
Con
il cappuccio tirato su Qhuinn rimase momentaneamente cieco e iniziò
a sudare preoccupato. Non riusciva ad immaginare il perché Vishous
l'avesse portato lì.
“Apri
la bocca Qhuinn” la voce arrivò dura ai suoi orecchi.
“Non
capisco Vishous perché?” gli chiese non riuscendo più a resistere
a quel silenzio quasi palpabile.
“Taci
e obbedisci” gli rispose lui incurante della titubanza del ragazzo.
Si
era spostato. Qhuinn lo sentiva armeggiare mentre ingoiando a vuoto
la saliva ubbidì ai suoi ordini. Doveva fidarsi, si disse
imponendosi di rimanere in silenzio e fermo.
Quando
le mani dure e grosse di Vishous gli toccarono la bocca Qhuinn
sussultò spaventato e inorridito.
“Stai
fermo ragazzo non ti farò tanto male” la voce tranquilla del
guerriero penetrò nel cappuccio di Qhuinn, che invece di rilassarsi
si tese ancora di più.
“Tranquillo
ho detto. Rilassati. Aspetta solo un secondo” rispose Vishous
dando poi un forte strattone alla bocca del ragazzo.
Qhuinn
sussultò di nuovo ed emise un sibilo di dolore e sconcerto mentre
Vishous si allontanava ad ammirare il suo lavoro.
“Così
va molto meglio non credi?” gli chiese poi con un largo sorriso sul
volto.
Qhuinn
chiuse la bocca e si accorse che c'era qualcosa di diverso. Le sue
mani volarono alla bocca per andare a scontrarsi con due stupende
zanne di acciaio.
“Ma
cosa?” chiese esterrefatto abbassando il cappuccio e guardando il
tatuato vampiro gongolare soddisfatto.
“Ti
ho rimesso un paio di zanne. Queste non si allungano ma almeno non
hai più quegli orrendi buchi e soprattutto possono venirti bene in
combattimento. Sono d'acciaio, dure e forti, in grado di staccare un
collo al lesser proprio come le originali” gli spiegò.
Qhuinn
rimase senza parole. Certo non era la stessa cosa. Lui rimaneva lo
stesso un morsit ma così era meno... meno impressionante??
Bhe di certo avrebbe fatto un certo effetto ai lesser nel
vederlo e poi sarebbero state molto comode.
“Grazie
Vishous. Io...” le sue parole furono zittite dal fratello.
“Non
le mostrare troppo in giro. Non vorrei che Rhage diventasse
invidioso” terminò scoppiando a ridere della sua battuta.
Qhuinn
lo guardò un attimo ancora frastornato e poi si unì a lui.
Era
notte fonda quando Qhuinn, con le sue nuove zanne, accompagnato da
Blay e John si materializzò nel nuovo appartamento.
Le
mani di John iniziarono a muoversi veloci Vi lascio ragazzi. Vado
a raggiungere Xhex e a cercare qualche lingua da strappare.
Ricordatevi che per stanotte avete il divieto di uscire. Domani
riceverete ordini.
“Va
bene John, non ti preoccupare. Vai pure” gli rispose Blay con un
sorriso tirato e finto. “Noi intanto ci sistemiamo” concluse
girandosi e prendendo il borsone.
Qhuinn
che si stava guardando intorno incuriosito si avvicinò a Jonh e gli
strinse forte il braccio “Stai attento amico mio. Da domani potrò
tornare a farti da guardia del corpo, ma tu cerca di non farti
ammazzare nel frattempo”
John
ridacchiò Ricevuto disse affrettandosi a smaterializzarsi
dalla casa.
Con
un sospiro Qhuinn recuperò il borsone e si avviò verso le camere.
Per fortuna erano due e Beth gliele aveva già preparate per
accoglierli.
Blay
ne aveva scelto una e stava mettendo a posto la sua roba mentre
Qhuinn dopo avergli dato un occhiata si affrettò ad occupare l'altra
stanza.
Entrato
si guardò intorno prese il borsone e lo buttò nell'angolo. Non
aveva alcuna voglia di disfarlo, visto che sperava di starci solo
poco tempo lì dentro. In silenzio si distese sul letto pensando a
come comportarsi con il suo conquilino forzato.
Entrambi
rimasero in silenzio, chiusi nelle loro stanze e sdraiati sul letto
per diversi minuti. Nessuno dei due sapeva esattamente come muoversi
o cosa dire all'altro. Poi in contemporanea entrambi si alzarono dal
letto nello stesso istante e decisero di andare in sala.
Per
poco si scontrarono spalla contro spalla nello stretto corridoio.
“Volevo
andare a vedere la televisione” si giustificò Blay facendo un
passo indietro.
Da
dietro il cappuccio Qhuinn sorrise nel vedere la faccia imbarazzata
dell'amico.
“Anch'io”
gli rispose passando per primo.
Entrambi
si sedettero sul divano e Qhuinn preso il telecomando accese la
televisione.
Il
divano era decisamente troppo piccolo e le loro spalle si toccavano.
Entrambi
cercarono di mettersi il più lontano possibile ma l'odore del corpo
del compagno gli stuzzicava le narici.
“Vado
a farmi una doccia” annunciò all'improvviso Blay alzandosi di
scatto e allontanandosi a grandi passi verso il bagno.
Come
fu dentro ed ebbe aperto l'acqua si rese conto di aver fatto una
grande caz*zata. Il suo membro svettava ancora sull'attenti mentre
cercava di distogliere la mente dalla figura di Qhuinn seduta sul
divano al suo fianco.
Scosse
la testa e si infilò sotto il getto dell'acqua ma le cose non
andarono molto meglio. La sua testa correva come un treno senza
freni, mentre immaginava di non essere solo lì sotto. Come avrebbe
fatto a convivere con Qhuinn? Il solo vederlo e saperlo dietro alla
porta lo agitava e lo eccitava.
E
le cose a Qhuinn non andavano certo meglio. Malgrado il suo amichetto
fosse sempre in catalessi era stranamente agitato. Sapere che Blay in
quel preciso momento era nudo dentro alla doccia gli faceva venire la
voglia di alzarsi ed andare in bagno. Voleva vedere il corpo di Blay,
accarezzarlo e sentire i suoi muscoli tendersi sotto le sue mani.
Irritato
e nervoso si alzò. Doveva farsi passare certe smanie. Pieno di
rabbia con se stesso iniziò a girare per la casa ma senza rendersene
conto i suoi passi lo portarono nella camera di Blay dove il bel
vampiro si stava asciugando.
“Cazzo!”
fu l'unica cosa che riuscì a dire Blay quando si ritrovò Qhuinn
davanti ai suoi occhi diventando rosso e non certo per l'imbarazzo.
“Scusa”
mormorò il vampiro incappucciato rimanendo fermo sulla porta ad
ammirare il corpo nudo dell'amico. Per fortuna che il cappuccio
nascondeva il suo imbarazzo pensò ingoiando a vuoto e rendendosi
conto che l'amichetto aveva deciso di risvegliarsi proprio in quel
momento.
Porca
puttana ma proprio adesso dovevi scordarti che senza zanne dovresti
startene a nanna tranquillo? Disse
al suo membro mentalmente, imbarazzatissimo dalla reazione del suo
corpo del tutto inaspettata.
Poi
senza una parola si girò per uscire veloce come un razzo.
Cazzo
che cosa aveva combinato? Imprecando sottovoce corse diretto nella
sua camera chiudendosi dietro la porta.
Blay
era rimasto immobile. Rosso in viso avrebbe dovuto incazzarsi con
Qhuinn e invece... invece era felice di averlo messo in difficoltà.
Con
un sospiro lo vide letteralmente scappare dalla stanza dopo aver
mormorato una debole scusa.
Il
membro si ritirò su immediatamente mentre Blay si passava la lingua
sulle labbra. Dio quanto avrebbe voluto baciarlo pensò
iniziando ad emettere quel imbarazzatissimo profumo che rendeva
evidente il suo stato d'animo.
Con
un sospiro si buttò sul letto. Sarebbe stata di certo una convivenza
lunga e difficile. Non c'erano dubbi e lui doveva cercare di
comportarsi come si deve, ma cavolo aveva Qhuinn nella stanza vicino
ed erano loro due da soli!!
Era
di certo più facile dirlo che farlo!!
Nessun commento:
Posta un commento