Capitolo 18
L'ultimo tributo
I giorni
passarono velocemente rotolando instancabili con la loro routine e
trascinando dietro di se le vite dei confratelli.
In casa
tutti sentivano la mancanza di Blay e Qhuinn e soprattutto John era
abbattuto e triste.
Ma quando
quella sera appese l'ultimo tributo recuperato, sorrise. Ne mancavano
solo cinque e poi l'onore di Qhuinn sarebbe stato recuperato e i suoi
amici sarebbero potuti tornare in casa a testa alta.
Anche Qhuinn
e Blay rientrarono dalla fruttuosa nottata. Sporchi e sudati andarono
a turno a farsi la doccia, poi mangiarono assieme quello che Fritz
gli aveva lasciato cucinato in casa e si chiusero ognuno nella
propria camera.
Dopo le
ultime parole avvenute nelle settimane precedenti non si erano più
parlati molto. Tutto ciò che si dicevano erano questioni pratiche.
Si comportavano infatti come se fossero due studenti che
condividevano lo stesso appartamento o più semplicemente come due
colleghi di lavoro in trasferta. Ognuno stava sulle sue, mantenendo
di fatto un rigido e cordiale riserbo.
Come tutte
le altre giornate prima di coricarsi a dormire Blay passò un oretta
al telefono con Saxton. Chiacchieravano di tutto, sport, politica,
lesser uccisi ma mai di Qhuinn o dei sentimenti che legavano
Blay al suo amico.
Lui dal
canto suo più di una volta si era ritrovato nel corridoio ad
ascoltare l'amico parlare. Forse sperava di sentirsi nominare o Blay
raccontare a Saxton quanto gli volesse bene, o solo molto più
semplicemente aveva voglia di ascoltare la sua voce e le sue risate.
Si sentiva
geloso ed invidioso della pace apparente che aveva trovato Blay,
pace che a lui non era permessa.
Ma era una
tregua apparente e Blay lo sapeva. Aveva ritrovato un equilibrio, una
bolla di tranquillità che era cosciente prima o poi sarebbe implosa
non appena il suo amico avesse dato un minimo segno d'interessarsi
nuovamente a lui. Saxton era un ripiego. Il classico chiodo scaccia
chiodo, un qualcosa che lo faceva stare bene come un analgesico. Ma
finito l'effetto il male tornava e il dolore di non poter condividere
i suoi sentimenti con Qhuinn sarebbe riapparso. Per fortuna anche
Saxton lo sapeva e si limitava a godersi quel poco che avrebbe mai
potuto ottenere da Blay.
Erano in
casa in attesa della telefonata di un fratello per uscire a
combattere quando Vishous e Rhage si materializzarono subito seguiti
da John e Xhex.
“Qhuinn ne
mancano solo cinque e immaginiamo che sia tu a volere riscuotere
l'ultima” gli disse sorridente il fratello tatuato.
Gli occhi di
Qhuinn si aprirono raggianti dietro al cappuccio. Finalmente avrebbe
potuto riscattare il suo onore.
Quando
tornarono dal combattimento Qhuinn si materializzò nella magione e
si presentò a Wrath tenendo le collane con le lingue strette in
pungo. Ne erano state raccolte duecentosettantatre e adesso
pendevano dalle sue mani strette a pugno per l'emozione.
Wrath che
stava firmando dei fogli alzò la testa e gli sorrise. “Benissimo
Qhuinn. Avviserò la Vergine Scriba e gli consegnerò i tributi. Tu
ritirati nella tua stanza qui alla Magione. Appena avrò parlato con
lei ti farò sapere.” gli spiegò poi alzandosi e battendogli una
poderosa manata sulla spalla, aggiunse “Non vedo l'ora di riaverti
fra di noi!”
Qhuinn
abbassò la testa in segno di saluto e uscì dallo studio con il
cuore che batteva frenetico.
Veloce si
diresse verso la sua stanza. Ecco ora non gli rimaneva che attendere.
Anche Blay
fu felice di tornare nella Magione. Si sentiva più libero anche se
sapeva gli sarebbe mancato il rapporto seppur formale con Qhuinn.
In fondo lo
aveva avuto lì a pochi passi per parecchio tempo. Ne aveva aspirato
l'odore, ammirato i muscoli sotto la perenne maglietta nera
attillata e capito quanto fosse importante per lui.
Con un
sospiro si buttò nel letto. I tributi erano stati raccolti a
velocità di record e presto tutto sarebbe tornato come prima o no??
Wrath si
materializzò vicino alla bianca fontana stringendo in mano i tributi
da presentare alla Vergine Scriba.
Le elette
erano ancora lì e lui malgrado non vedesse che pallide ombre sentì
i loro occhi curiosi addosso.
“Mio
signore” la voce di Layla arrivò dolce e calda. “Posso chiedervi
notizie del guerriero Qhuinn?” chiese titubante e anche
imbarazzata.
L'etichetta
non prevedeva che un eletta potesse interessarsi a un guerriero e
importunare il re della razza con simili richieste, ma Wrath sapeva
che spesso al cuore non si comanda.
Ma era
cosciente anche che il cuore di Qhuinn non batteva per lei.
Avvertiva l'odore dell'amicizia non quell'aroma dolce di vampiro
innamorato quando Qhuinn parlava o le faceva compagnia.
Il classico
odore che faceva urlare Mia la mente dei vampiri sembrava più
diretta al suo compagno d'armi che alla bella e nobile vampira.
Wrath
sospirò chiedendosi come dovesse comportarsi poi decise che in fondo
non erano fatti suoi.
Lui era il
re e il capo della confraternita non la balia dei suoi guerrieri e
finché Qhuinn non avesse fatto casini, con chi andava a letto erano
fatti esclusivamente suoi.
“Sta bene
Eletta. Ho portato i tributi per riabilitarlo. E' un guerriero forte
e un maschio di valore e lo ha ampiamente dimostrato”
Sentì il
profumo dolce del sollievo alzarsi dall'eletta mentre s'inchinava al
re della razza “Grazie mio signore. Sapete per caso se e quando
potremo ritornare sulla terra?”
Wrath
sorrise. L'impazienza di Layla era palese malgrado avesse cercato di
nasconderla dietro alle parole gentili.
“Ho
parlato con il primale” le rispose “e non credo che
possiate tornare presto, la situazione è tutt'altro che sicura”
pensò rivedendo gli ultimi rapporti effettuati da Tohr e dai suoi
fratelli.
Se i lesser
sembravano aver abbassato al cresta dopo le ultime batoste subite,
Xcor e i suoi bastardi erano completamente fuori controllo. E se
avessero messo le mani sulle elette... bhe non era difficile
immaginare il terribile risultato.
L'odore
della tristezza di Layla gli invase le narici. Probabilmente sperava
in una risposta completamente dispersa.
“Credo che
però il tuo contributo e quello di Selena verranno richiesti molto
presto alla magione. I miei guerrieri hanno bisogno di nutrirsi come
ben sai e Qhuinn e Blay hanno fatto ritorno a palazzo e sono entrambi
molto affamati avendo vissuto in esilio per quasi un mese”
Le parole di
Wrath accesero nuovamente la speranza in Layla la quale non vedeva
l'ora di rincontrare Qhuinn.
Malgrado fra
loro le cose avessero trovato un equilibrio, il forte ragazzo le
faceva battere ancora forte il cuore.
Gli piaceva
quel guerriero, sapeva di maschio, adorava i suoi muscoli che
guizzavano sotto la maglietta attillata nera e lo sguardo da duro
che spesso aveva. Tutto ammirava in lui, dalla camminata, al modo
dolce e gentile di parlare con lei.
Se lo
immaginava spesso in battaglia, combattere preciso e micidiale. Una
macchina di morte che però era capace anche di essere un amante
dolce e gentile. Era quel dualismo ad affascinarla, un qualcosa che
riscontrava in tutti i guerrieri ma che appariva ancora più evidente
nell'animo tormentato di Qhuinn. Layla ancora non sapeva di essere
destinata ad un altro guerriero, ancora non sapeva cosa significasse
diventare madre e quale sarebbe stato il suo futuro.
Con un
inchino e un saltello si allontanò dal re lasciandolo nella piazza
ad attendere la madre della razza e il destino di Qhuinn.
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