venerdì 8 marzo 2013

CAPITOLO 20 Sorpresa !


Capitolo 20 Sorpresa!



Qhuinn entrò in camera sempre più confuso si era sognato tutto??

Possibile che tutto l'accaduto fosse solo frutto della sua mente??

Stentava a crederlo!

Era stato tutto così reale, così vero!

Ancora una volta si portò la mano ad accarezzare le zanne che gli adornavano la bocca.

Non riusciva a spiegarsi l'accaduto, a capire ,si sentiva così frastornato e così triste ed euforico nello stesso tempo.

Si euforico perché finalmente si risentiva nuovamente lui, integro, forte, maschio! E triste perché in quel suo bizzarro sogno aveva compreso quanto amasse Blay e aveva avuto la sensazione di essere ricambiato senza contare che aveva scoperto quanto i fratelli fossero disposti a sacrificare per lui.

Ancora una volta sbatté gli occhi mentre gli tornava in mente il suo giudizio.

I pugnali piantati nel pavimento e le parole d'orgoglio dei fratelli, il sangue gocciolante dai polsi delle loro shellan.

Bhe si forse era stato proprio un sogno! Immaginare che i maschi permettessero alle loro compagne di nutrirlo era proprio un qualcosa di decisamente impossibile. Ma era dolce averlo immaginato e il cuore di Qhuinn non riusciva a cancellare quello che la sua mente continuava a bollare come una fantasticheria impossibile.

Senza pensare a Blay! La dolcezza del suo sguardo, le sue parole non dette, erano molto diverse dal tono usato poco prima, senza pensare che in quel periodo Saxton era stato accantonato.

Si decisamente un qualcosa di assurdo pensò.

Con movimenti decisi si spogliò e si fece una bella e lunga doccia calda. Aveva bisogno di rilassarsi e soprattutto di dimenticare.

E mentre l'acqua scorreva sul suo corpo accarezzandolo dolcemente, bagnandogli i capelli, lavandogli il viso, la sua mente smise di vorticare e archiviò il tutto.



Si stava vestendo. Presto sarebbe uscito con John e Blay a combattere.

La maglietta nera aderente metteva in risalto i suoi muscoli, mentre i pugnali allacciati al petto lo rendevano la perfetta macchina di morte che era.

Qhuinn sorrise e si voltò verso lo specchio sopra il comò che era in perfetto ordine. Fritz doveva essere passato da poco meditò non ricordandosi la sua camera così in ordine da tanto tempo. Buffo che non lo avesse notato prima.

Dentro lo specchio la sua figura gli confermò quello di cui aveva timore. Le sue zanne lunghe e bianche apparvero dalle labbra mentre il sorriso si apriva sul volto.

Ma fu in quel momento che i suoi occhi caddero sugli oggetti posati in maniera ordinata sul comò.

Ripiegato perfettamente un cappuccio rosso svettava sul marrone del legno e posato sopra di esso due zanne di acciaio brillavano indifferenti al suo sguardo adesso allucinato.

Qhuinn aprì la bocca, si passò la mano sulle zanne e poi l'allungò verso quegli oggetti.

Come era possibile? Cosa ci facevano lì? Non era stato tutto un sogno??

Incredulo li afferrò guardandoli stranito. Non riusciva a capire a dare una spiegazione all'accaduto.

Fu in quel momento che dallo specchio vide partire uno strano riflesso, un lampo di luce.

Qhuinn si girò di scatto, la mano che stringeva l'elsa del pugnale nero sguainato e pronto a colpire.

Non vorrai colpirmi? Vero guerriero?” la voce della Vergine Scriba arrivò alla sua mente mentre gli occhi di Qhuinn si posavano sulla madre della razza che fluttuava a pochi metri da lui.

Il ragazzo si lasciò cadere su un ginocchio abbassando la testa in segno di rispetto e posando il coltello ai suoi piedi.

Madre perdonatemi” mormorò chiedendosi se e quale punizione gli avrebbe lanciato lei per aver osato minacciarla.

Ma la sua risata argentina riempì la stanza come il suono di mille campanelli “Non temere giovane guerriero. Non volevo spaventarti. Sei un maschio di valore e lo hai dimostrato in questo ultimo mese.” gli disse lei brillando dolcemente.

Qhuinn teneva la testa bassa. Voleva fargli tante domande o forse una sola ma non osava. Non poteva offenderla e così si morse la lingua per ricordarsi quale comportamento fosse giusto tenere al suo cospetto.
Leggo lo sconcerto nella tua anima, giovane guerriero. So cosa vorresti chiedermi e cosa il tuo cuore e la tua mentre bramano sapere” riprese lei per poi tacere.

Il silenzio carico di tensione cadde nella stanza. Qhuinn aspettava, non poteva fare altro mentre i pugni si stringevano sempre di più per scaricare la tensione del corpo.

Non è stato un sogno giovane guerriero. Quello che tu ricordi è successo sul serio. Non sei impazzito” riprese poi a parlare lei muovendosi avanti e indietro e pulsando leggermente mentre finalmente si accingeva a spiegare l'accaduto.

Tutto è avvenuto. La tua ignominia e la tua condanna. L'atto eroico dei miei guerrieri, dei tuoi futuri fratelli e delle loro shellan. La conquista dei tributi e la tua riabilitazione” continuò mentre Qhuinn alzava la testa esterrefatto

Ma...” iniziò a parlare.

Niente ma! Sei stato riabilitato. La tua condanna cancellata e con essa anche la memoria della tua infamia. Nessuno ricorderà nulla e neanche tu dovrai farlo” riprese a parlare fermandosi e fissandolo da sotto il cappuccio.

Ma io ricordo” mormorò Qhuinn sempre più confuso.

La vergine scriba sospirò “Si Qhuinn. Ho voluto che tu ricordassi per renderti conto di quanto tu sia amato in realtà da tutti. Ogni mio guerriero ti reputa degno di onore, ogni sua shellan vorrebbe averti per figlio, ogni amico sarebbe pronto a donare la sua vita per te. E questo purtroppo vale anche per il guerriero Blaylock”

Qhuinn scosse la testa incredulo delle sue parole

Non mi credi? Credi tu che io possa forse mentirti??” la voce della Vergine Scriba si alzò infastidita e Qhuinn si affrettò a rispondere “No mia Signora. Ma è così strano...”.

Una risatina argentina si alzò per la stanza. “Eppure è tutto vero giovane guerriero. Anche l'amore che ti lega a Blaylock, purtroppo. Entrambi avreste potuto generare una forte discendenza... ma non è detto che questo non avvenga ugualmente...” termino la frase come se fosse sovrappensiero.

Qhuinn la guardò interdetto.

E' ora che tu ti dimentichi dell'accaduto Qhuinn. Guarda il calendario sul tuo orologio. Il tempo si è fermato ed è tornato indietro. Quello che è successo è stao cancellato dalla mente dei tuoi amici e quando finiremo di parlare lo sarà dalla tua” sentenziò “ma il tuo cuore guerriero rimarrà forte e ancora più potente perché ciò che è successo svanirà dalla testa ma non dal cuore”

E con un plof e un lampo di luce accecante la madre della razza svanì dalla stanza lasciando il povero Qhuinn a fissare il vuoto chiedendosi se era in ritardo per andare a combattere con i suoi fratelli.

Sul comò di antico legno il cappuccio e le zanne fatte da Vishous erano sparite e il datario ritornato indietro di un mese come aveva spiegato lei.



Tutto era stato cancellato, tutto dimenticato nelle pieghe del tempo, ma quando Qhuinn uscì dalla stanza e vide i suoi fratelli scherzare e ridere pronti ad uscire a combattere un sorriso radioso si aprì sul suo viso. Non sapeva più il perché ma si sentiva sempre più legato a loro.

Adesso ci siamo tutti. John, Xhex, Blay, Qhuinn venite abbiamo dei lesser da andare ad uccidere e una banda di bastardi da rimettere al loro posto” e la voce decisa di Tohr risuonò nella stanza conosciuta e piena di normalità.

Qhuinn annui e alzò gli occhi su Blay che si stava allacciando i pugnali senza degnarlo di uno sguardo.

Qhuinn sospirò, forse le cose non erano semplici, forse il suo amico gli avrebbe fatto ancora i musi e lo avrebbe tenuto a distanza, ma in cuor suo Qhuinn adesso sapeva quanto egli tenesse a lui.

E con un flop tutti insieme si smaterializzarono andando incontro al loro destino.



Erano guerrieri e presto i ragazzi sarebbero stati ammessi nella confraternita. Wrath ne era sicuro mentre dall'alto delle scale aveva assistito alla loro scomparsa.

Così come era sicuro che la Vergine Scriba avrebbe sempre vegliato su di loro.



Così va la vita pensò il re con un sospiro mentre girandosi prendeva Beth sotto il braccio dirigendosi verso il suo studio.

C'era chi combatteva con i pugnali e chi con la penna.

Ma la cosa importante era che per combattere e per essere re, aveva bisogno di guerrieri, e lui era certo di avere i migliori sotto il suo tetto.




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