Capitolo
20 Sorpresa!
Qhuinn
entrò in camera sempre più confuso si era sognato tutto??
Possibile
che tutto l'accaduto fosse solo frutto della sua mente??
Stentava
a crederlo!
Era
stato tutto così reale, così vero!
Ancora
una volta si portò la mano ad accarezzare le zanne che gli
adornavano la bocca.
Non
riusciva a spiegarsi l'accaduto, a capire ,si sentiva così
frastornato e così triste ed euforico nello stesso tempo.
Si
euforico perché finalmente si risentiva nuovamente lui, integro,
forte, maschio! E triste perché in quel suo bizzarro sogno aveva
compreso quanto amasse Blay e aveva avuto la sensazione di essere
ricambiato senza contare che aveva scoperto quanto i fratelli fossero
disposti a sacrificare per lui.
Ancora
una volta sbatté gli occhi mentre gli tornava in mente il suo
giudizio.
I
pugnali piantati nel pavimento e le parole d'orgoglio dei fratelli,
il sangue gocciolante dai polsi delle loro shellan.
Bhe
si forse era stato proprio un sogno! Immaginare che i maschi
permettessero alle loro compagne di nutrirlo era proprio un qualcosa
di decisamente impossibile. Ma era dolce averlo immaginato e il cuore
di Qhuinn non riusciva a cancellare quello che la sua mente
continuava a bollare come una fantasticheria impossibile.
Senza
pensare a Blay! La dolcezza del suo sguardo, le sue parole non
dette, erano molto diverse dal tono usato poco prima, senza pensare
che in quel periodo Saxton era stato accantonato.
Si
decisamente un qualcosa di assurdo pensò.
Con
movimenti decisi si spogliò e si fece una bella e lunga doccia
calda. Aveva bisogno di rilassarsi e soprattutto di dimenticare.
E
mentre l'acqua scorreva sul suo corpo accarezzandolo dolcemente,
bagnandogli i capelli, lavandogli il viso, la sua mente smise di
vorticare e archiviò il tutto.
Si
stava vestendo. Presto sarebbe uscito con John e Blay a combattere.
La
maglietta nera aderente metteva in risalto i suoi muscoli, mentre i
pugnali allacciati al petto lo rendevano la perfetta macchina di
morte che era.
Qhuinn
sorrise e si voltò verso lo specchio sopra il comò che era in
perfetto ordine. Fritz doveva essere passato da poco meditò non
ricordandosi la sua camera così in ordine da tanto tempo. Buffo che
non lo avesse notato prima.
Dentro
lo specchio la sua figura gli confermò quello di cui aveva timore.
Le sue zanne lunghe e bianche apparvero dalle labbra mentre il
sorriso si apriva sul volto.
Ma
fu in quel momento che i suoi occhi caddero sugli oggetti posati in
maniera ordinata sul comò.
Ripiegato
perfettamente un cappuccio rosso svettava sul marrone del legno e
posato sopra di esso due zanne di acciaio brillavano indifferenti al
suo sguardo adesso allucinato.
Qhuinn
aprì la bocca, si passò la mano sulle zanne e poi l'allungò verso
quegli oggetti.
Come
era possibile? Cosa ci facevano lì? Non era stato tutto un sogno??
Incredulo
li afferrò guardandoli stranito. Non riusciva a capire a dare una
spiegazione all'accaduto.
Fu
in quel momento che dallo specchio vide partire uno strano riflesso,
un lampo di luce.
Qhuinn
si girò di scatto, la mano che stringeva l'elsa del pugnale nero
sguainato e pronto a colpire.
“Non
vorrai colpirmi? Vero guerriero?” la voce della Vergine Scriba
arrivò alla sua mente mentre gli occhi di Qhuinn si posavano sulla
madre della razza che fluttuava a pochi metri da lui.
Il
ragazzo si lasciò cadere su un ginocchio abbassando la testa in
segno di rispetto e posando il coltello ai suoi piedi.
“Madre
perdonatemi” mormorò chiedendosi se e quale punizione gli avrebbe
lanciato lei per aver osato minacciarla.
Ma
la sua risata argentina riempì la stanza come il suono di mille
campanelli “Non temere giovane guerriero. Non volevo spaventarti.
Sei un maschio di valore e lo hai dimostrato in questo ultimo mese.”
gli disse lei brillando dolcemente.
Qhuinn
teneva la testa bassa. Voleva fargli tante domande o forse una sola
ma non osava. Non poteva offenderla e così si morse la lingua per
ricordarsi quale comportamento fosse giusto tenere al suo cospetto.
“Leggo
lo sconcerto nella tua anima, giovane guerriero. So cosa vorresti
chiedermi e cosa il tuo cuore e la tua mentre bramano sapere”
riprese lei per poi tacere.
Il
silenzio carico di tensione cadde nella stanza. Qhuinn aspettava, non
poteva fare altro mentre i pugni si stringevano sempre di più per
scaricare la tensione del corpo.
“Non
è stato un sogno giovane guerriero. Quello che tu ricordi è
successo sul serio. Non sei impazzito” riprese poi a parlare lei
muovendosi avanti e indietro e pulsando leggermente mentre finalmente
si accingeva a spiegare l'accaduto.
“Tutto
è avvenuto. La tua ignominia e la tua condanna. L'atto eroico dei
miei guerrieri, dei tuoi futuri fratelli e delle loro shellan.
La conquista dei tributi e la tua riabilitazione” continuò mentre
Qhuinn alzava la testa esterrefatto
“Ma...”
iniziò a parlare.
“Niente
ma! Sei stato riabilitato. La tua condanna cancellata e con essa
anche la memoria della tua infamia. Nessuno ricorderà nulla e
neanche tu dovrai farlo” riprese a parlare fermandosi e fissandolo
da sotto il cappuccio.
“Ma
io ricordo” mormorò Qhuinn sempre più confuso.
La
vergine scriba sospirò “Si Qhuinn. Ho voluto che tu ricordassi per
renderti conto di quanto tu sia amato in realtà da tutti. Ogni mio
guerriero ti reputa degno di onore, ogni sua shellan vorrebbe
averti per figlio, ogni amico sarebbe pronto a donare la sua vita per
te. E questo purtroppo vale anche per il guerriero Blaylock”
Qhuinn
scosse la testa incredulo delle sue parole
“Non
mi credi? Credi tu che io possa forse mentirti??” la voce della
Vergine Scriba si alzò infastidita e Qhuinn si affrettò a
rispondere “No mia Signora. Ma è così strano...”.
Una
risatina argentina si alzò per la stanza. “Eppure è tutto vero
giovane guerriero. Anche l'amore che ti lega a Blaylock, purtroppo.
Entrambi avreste potuto generare una forte discendenza... ma non è
detto che questo non avvenga ugualmente...” termino la frase come
se fosse sovrappensiero.
Qhuinn
la guardò interdetto.
“E'
ora che tu ti dimentichi dell'accaduto Qhuinn. Guarda il calendario
sul tuo orologio. Il tempo si è fermato ed è tornato indietro.
Quello che è successo è stao cancellato dalla mente dei tuoi amici
e quando finiremo di parlare lo sarà dalla tua” sentenziò “ma
il tuo cuore guerriero rimarrà forte e ancora più potente perché
ciò che è successo svanirà dalla testa ma non dal cuore”
E
con un plof e un lampo di luce accecante la madre della razza svanì
dalla stanza lasciando il povero Qhuinn a fissare il vuoto
chiedendosi se era in ritardo per andare a combattere con i suoi
fratelli.
Sul
comò di antico legno il cappuccio e le zanne fatte da Vishous erano
sparite e il datario ritornato indietro di un mese come aveva
spiegato lei.
Tutto
era stato cancellato, tutto dimenticato nelle pieghe del tempo, ma
quando Qhuinn uscì dalla stanza e vide i suoi fratelli scherzare e
ridere pronti ad uscire a combattere un sorriso radioso si aprì sul
suo viso. Non sapeva più il perché ma si sentiva sempre più legato
a loro.
“Adesso
ci siamo tutti. John, Xhex, Blay, Qhuinn venite abbiamo dei lesser
da andare ad uccidere e una banda di bastardi da rimettere al loro
posto” e la voce decisa di Tohr risuonò nella stanza conosciuta e
piena di normalità.
Qhuinn
annui e alzò gli occhi su Blay che si stava allacciando i pugnali
senza degnarlo di uno sguardo.
Qhuinn
sospirò, forse le cose non erano semplici, forse il suo amico gli
avrebbe fatto ancora i musi e lo avrebbe tenuto a distanza, ma in
cuor suo Qhuinn adesso sapeva quanto egli tenesse a lui.
E
con un flop tutti insieme si smaterializzarono andando incontro al
loro destino.
Erano
guerrieri e presto i ragazzi sarebbero stati ammessi nella
confraternita. Wrath ne era sicuro mentre dall'alto delle scale
aveva assistito alla loro scomparsa.
Così
come era sicuro che la Vergine Scriba avrebbe sempre vegliato su di
loro.
Così
va la vita pensò il re con un sospiro mentre girandosi prendeva Beth
sotto il braccio dirigendosi verso il suo studio.
C'era
chi combatteva con i pugnali e chi con la penna.
Ma
la cosa importante era che per combattere e per essere re, aveva
bisogno di guerrieri, e lui era certo di avere i migliori sotto il
suo tetto.
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